"Le sfigate"
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SKAM Italia – Recensione 4×08 “Le sfigate”

“Le sfigate”, uno degli episodi più dolorosi, più reali mai esistiti, dal forte impatto emotivo che, di sicuro, ha saputo scuotere gli animi degli spettatori e di ogni singola persona che abbia vissuto dei momenti simili a quelli che sta attraversando Sana.

"Le sfigate"

Quando un gruppo viene definito “Le sfigate”, al 95% si tratta di un insieme di persone che sono, semplicemente, fuori dal coro, con un carattere diverso dalla massa, definite sfigate solo perchè sono diverse dalla normalità.

Quanto è stato doloroso vedere Sana non riuscire a rintracciare Eva, nemmeno appostandosi sotto casa, nemmeno chiedendole scusa perchè, certe volte, le scuse non bastano, ci si deve far capire, mettersi nei panni dell’altro, essere completamente empatici in modo da sentire sulla propria pelle ciò che ha sentito la persona che abbiamo ferito e, come abbiamo visto, scaricando la rabbia, comprendendo il motivo dei gesti sbagliati di Sana, le sue amiche sono riuscite a capirla e a perdonarla perchè niente è più forte della vera amicizia, quella che non conosce barriere di alcun tipo, né sociali, né razziali etc…

Mi è dispiaciuto vedere Eva pensare potesse essere stata Sana ad aver chiamato l’agenzia per metterli nei guai con la casa ma le è bastato negli occhi per rendersi conto di sbagliarsi, è bastato guardarsi negli occhi per ritornare a sentirsi un gruppo, il gruppo affiatato de “Le sfigate” che stanno bene tra di loro e che si vogliono davvero bene.

"Le sfigate"

La scena in cui vediamo Eva, Silvia e Federica accogliere nuovamente Sana mi ha davvero commossa, mancava solo Eleonora e il quadretto sarebbe stato al completo, quelle cinque ragazze sono fatte per stare insieme e sono una vera potenza perchè, nel loro gruppo, la diversità è ciò che le rende forti, così come rende forte il grande gruppo che ragazzi e ragazze costituiscono insieme.

Per non parlare poi del fatto che Sana abbia scoperto che è corrisposta perchè Malik è innamorato di lei, alla fine con Eva si è trattato di un momento voluto più dalla ragazza che da lui e, finalmente, grazie alla chat abbiamo scoperto la verità insieme a Sana.

E, infatti, la ragazza ha deciso di sbloccarlo su Instagram grazie ad un momento in cui ha visto l’amore vincere e cioè quando si è sentita di nuovo parte del gruppo, della famiglia che si è costruita e quando Niccolò e Martino hanno fatto pace.

Sapete quanto io sia innamorata dei Rames, sono davvero meravigliosi e meritano di essere protetti, il loro litigio si basava su mezze verità e sulla paura di perdersi e il fatto che si siano ritrovati nel buio di una stanza mi ha fatto davvero pensare che siano l’uno la luce per l’altro.

"Le sfigate"

“Quando fuori e dentro è troppo buio tu vienimi a cercare sotto al letto insieme ai demoni ed è lì, in quel momento, che ritroverò la mia luce”

Non so nemmeno io da dove sia uscita questo piccolo componimento, ha preso vita dalle mie dita senza pensarci troppo, ho pensato ai Rames e a come riassumere il loro amore ed ecco cosa ne è uscito.

Due pezzi complementari di un puzzle devono stare insieme, si perdono ma si ritrovano sempre e la soundtrack scelta per il momento del nascondino mi ha fatto davvero venire i brividi e battere il cuore forte forte.

"Le sfigate"

Sana che decide di correre a scuola, nonostante non ce la faccia, mi ha fatto rivedere la vera Sana che mi era tanto mancata ma che, per rinascere, aveva bisogno di crollare.

Una delle scene più belle è stata quella con Rami, Sana si è fatta vedere con i capelli lunghi, sciolti e lisci e ha ricominciato ad avere la sua buona ironia di cui tanto avevamo bisogno.

"Le sfigate"

In quella scena abbiamo visto due ragazzi musulmani ma italiani che, come tutti i ragazzi, vivono liberamente le proprie emozioni trasgredendo anche, credo che ogni religione e ogni stile di vita possano coesistere le une con gli altri e credo che Sana ne sia la dimostrazione.

E poi, insomma, quanti di noi avrebbero voluto rispondere con il proprio nome alla domanda “cosa manca?“?

Beh, tutti…perchè essere egocentrici in modo sano è dannatamente meraviglioso e in grado di risollevare l’autostima.

Voglio concludere parlando del messaggio vocale di Sana e ringraziando Beatrice Bruschi per le lacrime che mi ha fatto versare proprio perchè ha aiutato anche me a metabolizzare determinate emozioni che avevano bisogno di essere assimilate e capite.

Beatrice Bruschi è davvero un’attrice eccezionale, è in grado di trasmettere emozioni solo con il suo sguardo e il suo sorriso e mi auguro di vederla davvero in altri numerosi progetti perchè merita il successo per la sua purezza e la su grinta.

La scena in cui invia Sana invia il messaggio vocale mi ha, letteralmente, fatto venire i brividi perchè ha un fondo di realtà così forte da far tremare anche l’anima.

Tutti abbiamo avuto un momento di non sopportazione, tutti abbiamo vissuto momenti di sconforto e Sana non è da meno ma vorrei porre l’accento su un particolare non trascurabile presente nel monologo dell’episodio “Le sfigate”.

Sana sente di non riuscire ad integrarsi, crede di non essere abbastanza, che non sarà mai abbastanza perchè è solo un “piccolo incrocio venuto male pieno di rabbia verso gli altri”.

Quanto ha fatto male sentire quelle parole soffocate dal pianto?

Quanto male fa sentir dire ad una ragazza che sta per affrontare la maturità ed entrare alla Facoltà di Medicina che anche lavorare quattro volte più di qualsiasi altra persona non basterà mai per considerarla al pari degli altri solo perchè musulmana e portatrice sana di velo?

Quanto è ingiusto che debbano essere le disparità solo per una diversa religione, una diversa nazionalità, per una linea di pensiero diversa, per un’identità sessuale diversa?

Il successo non dipende da questi fattori ma dall’impegno, dalla forza, dalla grinta, dalla tenacia, dal talento…tutti fattori che vanno alimentati e scoperti che non riguardano ciò che ho descritto sopra.

E allora perchè non iniziamo a considerare le persone per le proprie capacità, le proprie competenze, le proprie attitudini, i propri meriti e le proprie conquiste?

Spero che l’esempio di Sana in “Le sfigate” faccia aprire gli occhi, almeno in piccola parte, a tutti quelli che considerano fattori determinanti per il successo e per considerare una persona di valore solo tutti quelli che non dovrebbero essere considerati.

Voto all’episodio “Le sfigate”: 9 e mezzo, un piccolo gioiellino, davvero.

Vi lascio alle precedenti recensioni e vi invito a seguirci anche su Facebook.

Alla prossima, di cuore.

"Le sfigate"

Irene

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Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.