Supergirl – Recensione 1×16
[SPOILER ALERT]
“FALLING!”
Sedicesimo appuntamento con Supergirl. Uno degli episodi visivamente, emotivamente e qualitativamente migliori in assoluto per questa serie, la cui seconda stagione è stata recentemente confermata da CBS.
La Ragazza d’Acciaio sta vivendo un momento decisamente positivo. Dopo mesi di quello che è sembrato un vero e proprio tirocinio da supereroina, si è guadagnata un posto nei cuori dei cittadini di National City e non solo: Cat Grant la elogia pubblicamente in televisione come modello di eroismo e speranza, la senatrice che precedentemente le si opponeva ora non solo si fida di lei, ma la appoggia con i mezzi del Governo dando alla DEO maggiori fondi per la sua funzione di protezione dalle minacce aliene, e perfino sul piano sentimentale sembra esserci spazio per lei nella vita di James, ora che tra lui e Lucy è finita.
Ma la battaglia di un eroe è infinita: e anche in quello che sembra un piccolo salvataggio di tutti i giorni può nascondersi l’imprevisto. Alcuni vigili del fuoco sono rimasti intrappolati sul tetto di un edificio in fiamme colpito da un satellite caduto. Per Supergirl trarli d’impaccio è lavoro di un minuto, ma su quel tetto accade qualcosa di strano. Passata inosservata allo sguardo vigile della nostra eroina, una misteriosa pietra rossa luminescente sembra contaminarla in qualche modo: sembra un semplice capogiro di un attimo, ma lentamente scopriamo che non si tratta solo di questo.
L’inconsapevole esposizione alla sostanza ha infatti cambiato Supergirl, che ora è più sfrontata, arrogante e menefreghista.
Già come Kara, sul lavoro, si pone in maniera molto più spregiudicata e aggressiva; quando poi lascia fuggire un ricercato alieno solo perché non lo ritiene degno della sua attenzione, venendo meno ai suoi doveri non solo di eroina, ma di agente della DEO, capiamo definitivamente che qualcosa non va. Come Kara, prima fa licenziare Siobhan, poi approccia molto violentemente James durante una serata in discoteca.
Come se questo non bastasse, per dimostrare a Cat cosa sia il vero potere, nei panni di Supergirl la lancia dal balcone della CatCo. salvandola in extremis, solo per chiarire che nelle sue mani c’è la possibilità di decidere arbitrariamente chi vive e chi muore.
Dopo questo atto estremo e sconsiderato, nonostante i tentativi di accomodamento di Winn e James, Cat decide di prendere una posizione molto chiara: trasmettendo un messaggio video su tutti i canali condanna pubblicamente Supergirl, denunciandola come cambiata, violenta e pericolosa e invitando tutti i cittadini a starle lontani per la propria sicurezza.
Alla DEO, intanto, trova risposta la questione delle origini di tali comportamenti criminosi: Max Lord costituitosi confessa infatti di aver tentato di ricreare la Kryptonite in laboratorio come arma per sconfiggere Non e l’esercito kryptoniano, riuscendoci solo parzialmente. La Kryptonite rossa così sviluppata era stata posta sul satellite che ha provocato l’incendio di inizio episodio e che doveva fungere da esca per Non. Il piano è però miseramente fallito e l’esposizione alle radiazioni sintetiche della pietra ha provocato in Supergirl una mutazione non a livello fisico come per la Kryptonite verde, ma psicologico, trasformandola ironicamente nel mostro che Lord ha sempre visto in lei.
Mentre un redento Maxwell si adopera per trovare un antidoto, Alex e Kara hanno un’accesa discussione a casa. Kara ha ormai abbandonato perfino il suo iconico look scegliendo una tuta nera che rispecchi quello che ritiene essere il suo nuovo e vero io, e rinfaccia alla sorella la colpa dell’aver vissuto sempre con un basso profilo, dimessa, senza dare nell’occhio. Ormai in preda a deliri di onnipotenza, Supergirl afferma che quell’epoca della sua vita è finita e che presto tutti impareranno ad adorarla come una dea.
Alex, affranta dallo spettacolo terribile di “Darth Kara”, comprende con Hank che l’unica soluzione per tentare di salvarla da sé stessa è scendere in campo con tutte le nuove risorse a disposizione della DEO. Armati del fucile contenente l’antidoto sviluppato da Lord, gli agenti ingaggiano battaglia con una Supergirl ormai fuori controllo, tanto che Hank è costretto a spogliarsi pubblicamente della sua identità umana e combattere l’ex-amica nella sua vera forma di Martian Manhunter. Nella colluttazione Alex riesce a colpire la sorella con il raggio che dissipa gli effetti della Kryptonite rossa; Kara perde conoscenza ma Hank, ormai scoperto, viene tratto in custodia dagli altri agenti DEO. Aver rivelato la sua vera identità, logicamente, lo ha privato di ogni autorità sull’agenzia e di ogni fiducia gli agenti e la senatrice riponessero in lui, che si è spacciato per qualcosa d’altro tutto questo tempo.
Il recupero è, com’è noto, la parte più dolorosa. Kara deve spiegazioni a tutti, da Alex, a James, a Cat, all’intera National City. James non è in grado di affrontare le implicazioni dietro i comportamenti dell’amica che, seppur deviati, avevano un fondo di verità: decide quindi di prendersi del tempo per pensare.
Alex resta accanto a sua sorella, pur consapevole che c’è parecchia polvere sotto al tappeto di cui occuparsi. Inaspettatamente, è proprio Cat, la persona meno sospettabile, a fornire l’appoggio più forte ad un’affranta Supergirl: un appoggio di cui l’eroina avrà bisogno ora più che mai.
Devo ammetterlo: Falling mi ha tenuto incollato allo schermo come mai prima d’ora è successo con altri episodi. Qualitativamente abbiamo davanti un episodio eccellente: la mitologia di Supergirl si arricchisce di un nuovo elemento fondamentale… la Kryptonite rossa, che va ad aggiungersi alla verde e alla blu vista in Bizarro , abbiamo una discreta parte di azione marziana , belle scene di combattimento, ma soprattutto un carico emotivo incredibile reso alla perfezione da un cast mai così in forma, eccezion fatta forse solo per Brooks e Jordan, che questa settimana non hanno un grande spazio e quindi risultano lievemente adombrati.
Melissa Benoist si conferma un’attrice assolutamente di livello, lontana anni luce da quelle starlette che ci hanno abituato in altre produzioni a prove attoriali scialbe e inespressive: in un solo episodio cambia completamente atteggiamento, posture e espressività per ben due volte, fornendoci dapprima una Supergirl felice e appagata, poi la sua versione progressivamente più oscura fino a quella da me arbitrariamente definita Darth Kara per poi tornare ad una Ragazza d’Acciaio che ci mostra tutte le sue fragilità umane e di giovane donna in un paio di scene dall’alto impatto emotivo coadiuvate ottimamente da Calista Flockhart e Chyler Leigh.
La Flockhart, soprattutto, sta tratteggiando una Cat Grant incredibilmente complessa, specie se comparata con la sua versione di inizio serie: ricca di sfaccettature ed emozioni, che si nasconde dietro una facciata dura e inespressiva ma che riesce a ricoprire l’inaspettato e molteplice ruolo di donna in carriera, mentore e madre.

Vediamo finalmente una Kara rabbiosa, oscura, preda delle sue emozioni più negative e, che ci crediate o no, così molto più vicina alla sua versione fumettistica rispetto alla super-ragazza acqua e sapone che si è scelto di tratteggiare nella serie: una Kara che è stata, l’ho ricordato più volte, perfino una Lanterna Rossa; una Kara che dentro di sé ha un’oscurità e una negatività molto più accentuate di quelle del più blasonato cugino, elementi che in Falling vengono meravigliosamente esposti alla luce del sole, consentendoci di entrare molto più a fondo in diverse questioni.
Il rapporto travagliato con la sorella Alex, ad esempio, sempre sul filo della competizione impossibile; la questione della propria eredità aliena, rimarcata nelle dure parole d’accusa rivolte ad Hank; la frustrazione del doversi sempre e comunque nascondere, controllare, limitare, del dover mentire pur proclamando ideali di giustizia e verità; la difficoltà nell’avere una vita normale e dello sfuggire al Complesso del Messia, circondati dai bisogni e dalle preghiere d’aiuto. Sono davvero tanti gli spunti di riflessione offerti da questi quaranta minuti, e davvero sembra ben ripagata la decisione della rete di voler rinnovare lo show: dal canto nostro possiamo solo sperare che la parabola crescente che Supergirl ci sta offrendo continui a salire su, su, sempre più in alto!
Vi lascio con il promo del prossimo episodio ragazzi!
Alla prossima recensione!
Gabriele