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Supergirl – Recensione 4×19

Puntata ricca ed interessante tra continue lotte e nuove scoperte alla ricerca della verità.
Vi confesso che in questo diciannovesimo episodio ho pianto davvero tanto come non mi succedeva da tempo in Supergirl.
Uno, due, tre, cominciamo?

IL TRAUMA DI JAMES

Come ben sapete, James non è un personaggio che mi fa impazzire, ma stavolta ho saputo apprezzarlo rivalutandolo grazie al suo passato. L’Harun-El l’avrà anche guarito ma contemporaneamente ha permesso alla sua mente di reagire portando a galla una rabbia incontrollabile da gestire.

Come tutti, persino io pensavo fosse collegato a Lex e gli innumerevoli tentativi di ucciderlo, invece grazie a Brainy abbiamo scoperto che il suo trauma era collegato alla morte del padre, a quel ricordo umiliante rinchiuso in un angolo della sua mente che ha dovuto accettare per poter permettere a se stesso e al suo corpo di gestire la sua nuova forza. Il percorso non è stato facile, c’è voluto l’intervento di sua sorella che per quanto la situazione fosse dolorosa per entrambi, è riuscita a salvarlo.

Il momento è stato particolarmente toccante e sono serviti circa quattro fazzoletti per ricompormi, ma questi sono solo dettagli di poco conto.

GLI AGENTI DELLA LIBERTÀ 

Qui lo dico e qui lo ribadisco, continuo a pensare che Lockwood sia un villain davvero pessimo e privo di quel carisma che riesce a farti amare i cattivi. Non ha un vero motivo per odiare gli alieni, sembra semplicemente un pazzo razzista con i neuroni bin cortocircuito che persiste nel non rendersi conto di essere una marionetta.

Continua a parlare di violenza verso gli umani quando in realtà l’unico che ne sta facendo uso è lui, facendo irruzione in luoghi dove invece regna la pace sovrana. Per fortuna suo figlio George si è reso conto della cattiveria degli agenti della Libertà e comincia il suo dietro front e sono certa continuerà anche se sua madre è stata assassinata. Ciò che è successo è sbagliato, ma resta il fatto che la colpa di questa ribellione violenta sia stata innescata da Ben.

LA RICERCA DELLA VERITÀ

Kara Danvers è stata favolosa e non ha fatto sentire la mancanza di Supergirl, anzi se devo essere sincera l’ho preferita di più in questa versione giornalistica super cazzuta.

Piano piano è riuscita ad ottenere piccole ma importanti informazioni grazie ad Edna, sorella di Franklin, collega alla CatCo. La ragazza alla fine ha scelto di collaborare per aiutare Kara nella sua crociata, permettendole di comporre una sorta di puzzle. Chi meglio di Lena poteva riuscire nell’impresa di ricomporlo?

Ovviamente prima di arrivare a questo è servita una bella ammissione dei propri peccati da parte della giovane Luthor, confessando di essere stata in parte complice del piano di Lex, ma come si può non perdonarla? Ha cercato di vedere ancora una volta il buono nel suo fratellone ed è stata fregata. Non credo si farà nuovamente abbindolare e il fatto di voler dare una mano alla sua amica è una vera e propria prova concreta.

Penso che il merito sia in parte della Sognatrice e Brainy che hanno saputo toccare le corde giuste del cuore di Lena.

LA SOGNATRICE

Abbiamo ufficialmente una nuova eroina in città ed il suo nome è La Sognatrice, colei che in ogni modo cerca di proteggere gli indifesi dalle grinfie dei cattivi.

Chi meglio di lei, metà aliena e metà umana per di più trans poteva essere fonte di nuova speranza? Kara ha fatto la scelta giusta presentandola al mondo!

Il suo discorso mi ha commosso e per la seconda volta ho fatto fuori altri quattro fazzoletti.

Continuo a shipparla con Brainy in cui nonostante le apparenze sembra davvero preoccuparsi per lei, non solo perché vuole proteggere il futuro ma anche perché pare evidente il suo forte interesse dal punto di vista sentimentale,

 

-Marta

Big Boss delle Redheads Diaries: la mente che ha dato vita a questo sito di intrattenimento.