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Supernatural – Recensione 14×01

Bentornati ad una nuova recensione di Supernatural, stavolta parleremo del primo episodio della quattordicesima stagione, Stranger in a Strange Land, in cui essenzialmente vengono presentati i i capi saldi di questa stagione ed il nuovo villain.

Fra l’altro, questo si era capito sin dal finale della tredicesima stagione, ma vedendo anche il logo all’inizio dell’episodio, è parso evidente a tutti che il nuovo super cattivo sarà l’Arcangelo Michele, del quale compaiono le mitiche ali nere nell’atto di spalancarsi. Inoltre, nella scena in cui lui e Sister Jo interagiscono, viene finalmente mostrato il modo in cui appare agli altri angeli, o meglio, le sue ali, quindi questo particolare è molto importante.

Ma adesso riavvolgiamo il nastro e parliamone per bene!


“Cosa vuoi veramente?”

Questa domanda è stata ripetuta così tante volte nel corso di un solo episodio, che credo mi rimarrà in testa per tutta la stagione e probabilmente questo era l’effetto voluto. Michele sta cercando in tutti i modi di capire cosa fare per creare “un mondo nuovo”, scartando tutto quello che da lui viene considerato inutile o debole. Alla fine riuscirà a trovare un alleato in un vampiro che è l’unica persona ad avere un desiderio puro e semplice, ovvero quello di mangiare e non può mentire o tradirsi contraddicendosi, perché è uno degli istinti primordiali che ci accomunano a tutti gli esseri viventi.

Questo è uno dei capi saldi di questa stagione, di sicuro, ovvero Cosa vogliamo veramente? e non è una domanda scontata, perché se cercassimo di rispondere ad essa liberandoci da ogni sovrastruttura o menzogna a cui possiamo ancorarci per difenderci, scopriremmo che forse la risposta non è così scontata o semplice come potremmo pensare.

Ora, arriviamo alla scena in cui Michele parla con Sister Jo. Ci sono un paio di cose da notare: la prima è che Sister Jo, inaspettatamente, desidera avere amore, una famiglia ed una bella casa come tutti noi esseri umani e questo è davvero deludente per Michele, il quale capisce che gli angeli stanno cedendo, perché non sono più solo dei soldati, ma persone che vanno incontro ai propri sentimenti, che li sviluppano e si lasciano sopraffare da essi proprio come gli uomini.

La seconda cosa da notare è il motivo per cui Dean ha detto a Michele, ovvero l’amore. Il secondo caposaldo della stagione è questo, l’amore in tutte le sue forme e sfaccettature, che sia per un fratello, un amico o un amante. L’amore declinato in amicizia, affetto, passione. Un’altra parola che torna spesso in questo primo episodio è famiglia, se ci fate caso. Dean si è sacrificato per suo fratello, la sua famiglia; Sister Jo vorrebbe una famiglia; Cas dice a Jack che loro sono una famiglia. L’amore muove il mondo ed è anche l’unica cosa che ci spingerebbe a fare di tutto, come si è visto spesso in Supernatural. La nostra più grande rovina ed il nostro unico motivo di redenzione.

Quello che non ti uccide…

Ma questa, questa per me è stata la vera sorpresa di questa stagione: Nick. Non credevo che avremmo rivisto il tramite di Lucifero, perché ero convinta che fosse morto assieme a lui per sempre nel finale della tredicesima stagione. Sam ha in seguito spiegato che la lama angelica adoperata per uccidere gli Arcangeli non tocca il tramite, ma solo l’entità che si è impossessato di esso. Il ragionamento potrebbe non filare per tutti, ammetto che sembra quasi una “scusa” per tenere il personaggio, perché avrebbero potuto tranquillamente farlo fuori e basta.

La spiegazione per cui l’hanno tenuto potrebbe essere che, in qualche modo, Sam deve ancora riuscire a superare una volta per tutte un trauma contro cui sta combattendo dalla quinta stagione a questa parte, ovvero quello d’essere stato posseduto da Lucifero. Quindi, invece di usare “sotterfugi” come incubi o illusioni, hanno deciso di mantenere un personaggio in carne ed ossa, una specie di reminder vivente di quello che ha passato, come un tatuaggio. Inoltre, Nick potrebbe comunque avere un ruolo centrale in questa stagione, ma ciò non possiamo ancora saperlo per certo.

Un nuovo Re dell’Inferno

Le battute sui Destiel che vanno avanti da sempre mi fanno sempre morire dal ridere, non c’è niente da fare. Persino angeli e demoni ci scherzano su e li prendono in giro.

Parlando di cose serie: Cas viene rapito per l’ennesima volta e speriamo che sia una sorta di scherzo fra gli sceneggiatori ed i telespettatori, perché non è possibile che gli succeda sempre e che lui esista solo per quello (come dice Kipling). Inoltre, bisogna parlare del fatto che sia lui che Jack sono a corto di potere angelico. Cas spiega che la Grazia di Jack verrà ristorata presto, mentre riguardo a lui non viene detto nulla, ma sospettiamo che questa mancanza di forza sia dovuta al fatto che il Paradiso sta perdendo moltissimi angeli da molto tempo a questa parte e quindi Cas non può attingere ad un po’ di potenza in più da nessuna parte.

Grazie ad un piano ben ideato da Sam, che ora più che mai è diventato il capo dei cacciatori in sostanza (almeno di quelli del bunker), riescono a recuperare Cas e sconfiggono Kipling, il demone che voleva tutto e Sam dice una frase che temo possa metterlo in pericolo il futuro, ovvero: “Se qualcuno vuole diventare Re dell’Inferno, deve passare su di me”. Una cosa del genere è molto forte da far girare fra i demoni e temo che questo, oltre al vuoto di potere che c’è ai “piani bassi”, metterà nei guai Sam più avanti.

Spendo un attimo due parole sul rapporto fra Mary e Sam: entrambi vogliono ritrovare Dean e sperano davvero di riuscirci e che lui sia vivo, ma, mentre Mary prova a non farsi abbattere e cerca di prendersi cura del figlio come una madre dovrebbe fare – e finalmente, direi -, Sam è sull’orlo del baratro e fa fatica a vedere un barlume di luce alla fine del tunnel. La vera svolta, però, arriva alla fine dell’episodio, quando Sister Jo lo chiama e gli racconterà sicuramente dell’incontro avvenuto con Michele.

Ultima nota: il nome Kipling mi ha ricordato tanto Kipling l’autore ed Il fardello dell’uomo bianco, poesia che era stata letta erroneamente come manifesto dell’Imperialismo, il fatto di voler conquistare tutto, idea non molto lontana da quella del demone.

Ma quanto ci manca Crowley?

Uno di famiglia

Non mi dilungherò molto su Jack e Cas, perché ne ho già parlato un po’ prima. Ciò che tenevo a dire è questo: è importante che Cas, sua figura paterna, gli dica che loro sono una famiglia e che faranno di tutto pur di ritrovare Dean. È fondamentale spiegargli che lui li sta aiutando moltissimo, anche senza i suoi poteri, come una persona normale fa ed è una lezione che dovremmo ricordare tutti noi.

Bonus

Sapete che non posso vivere senza fare parallelismi, quindi ecco il primo di questa stagione: le prime scene sono tratte dalla 4×22, mentre le altre da questo episodio. In primo luogo, possiamo vedere il cambiamento di Cas, che all’inizio era un semplice soldato che credeva solo nei valori legati agli angeli ed al Paradiso, mentre ora ha capito che ci sono cose più importanti da salvaguardare, come i rapporti che creiamo fra di noi e che l’umanità che c’è in noi è da preservare (chiaramente ha imparato tutto questo soprattutto da Dean, ma anche dal fatto che egli stesso, nel corso delle stagioni, si è “umanizzato” molto). In secondo luogo, notiamo che, se all’inizio è stato Dean a far conoscere il mondo a Cas, un umano ad un angelo, ora a parlarsi sono due angeli, è vero (anzi, Jack è un Nephilim, a dire il vero), ma è come se fosse diventato Cas l’umano che insegna a Jack il valore della famiglia – della serie: “L’allievo ha superato il maestro”.

Vi lascio con il promo del secondo episodio di questa stagione, che andrà in onda settimana prossima, intitolato Gods and Monsters:

https://www.youtube.com/watch?v=kLIWWBK1pBo

Alla prossima!

Erica

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Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.