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Supernatural – Recensione 14×05

Bentornati ad una nuova recensione di Supernatural, stavolta parleremo del quinto episodio della quattordicesima stagione, Nightmare Logic, in cui si parla dei nostri incubi peggiori, di traumi lasciati irrisolti e di un tassello del piano di Michele.

Ma riavvolgiamo il nastro e cominciamo dall’inizio!

Un passato che non puoi cambiare

Dunque, una delle cose da notare riguardo a quest’episodio è il fatto che si siano focalizzati i più sui discorsi tenutosi fra i personaggi che sul caso in sé, come invece spesso accade. Trattiamo ora della scena in cui Dean parla con Sasha, la quale non è altro che il riflesso di se stesso per certi versi: lei ha amato molto il padre da piccola, ma lui è stato anche la causa del suo sentirsi sola e per via di ciò che è successo con la madre, non riesce più a volergli davvero bene e si porta dietro il passato come un grosso bagaglio sulle spalle. Vi ricorda qualcuno?

Non è un caso, infatti, che appaia proprio un Djinn in questo episodio: questi mostri si nutrono del sangue umano mostrando alle persone dei bei sogni (ricordiamo la 2×20, in cui Dean vive in una realtà alternativa in cui la madre è viva, lui ha una fidanzata e Sam è felice con Jessica), mentre questo particolare Djinn fa vivere alle persone i loro peggiori incubi, i traumi irrisolti che invadono le loro menti, che alla fine sono tutti legati alla famiglia.

Ora, Dean riesce a sconfiggere questo mostro proprio perché l’ha già incontrato in passato, sebbene sia una versione “avanzata” a causa di Michele. Il mostro fa però in tempo a vedere qualcosa nella mente di Dean che ovviamente non ci rivela e non saprei che ipotesi fare, se non queste due: seguendo la prima, potrebbe aver capito che Michele non ha mai lasciato il corpo di Dean, seguendo la seconda, invece, potrebbe semplicemente aver visto i traumi passati di Dean come l’Inferno o la vita con il padre e potrebbe essere rimasto sopraffatto da tutto quel dolore.

Arriviamo adesso al consiglio che ha dato Dean a Sasha: l’uomo le consiglia di lasciar andare il passato, perché non farebbe altro che affossarla e logorarla, a lungo andare. A questo punto, Sasha gli chiede se lui stesso lo stia seguendo e Dean risponde che ci sta provando, ci sta provando ogni giorno. Questo non è assolutamente scontato, perché ci ricordiamo che nella 10×09, Dean dice a Castiel che lui non riesce a lasciarsi il passato alle spalle, né le persone che ha deluso o quelle che non è riuscito a salvare. Ora, invece, ha capito che deve perlomeno provarci, perché altrimenti vivere diventerebbe davvero molto difficile.

Il piano di Michele

Siamo venuti a sapere che questo Djinn lavorava per Michele e che, in cambio di maggiori poteri, doveva uccidere più cacciatori che potesse. Non ci è ancora ben chiaro il piano di Michele, ma almeno abbiamo avuto un piccolo tassello indietro, perché è probabile che il quadro sia molto più grande di così.

Poi, Dean parla con Sam dicendogli che finalmente stava tornando a sentirsi di nuovo se stesso, a perdonarsi per quello che Michele ha fatto, ma ora sembra essere tornato di nuovo al punto di partenza ed è Sam a rassicurarlo, cosa che Dean ha fatto spesso nelle stagioni passate: uccideranno Michele e rimetteranno a posto le cose.

Mi riservo un piccolo angolo per parlare di Sam: in questa stagione, il suo personaggio sta crescendo molto e tutti lo stanno riconoscendo, a partire da Dean, sino a Mary e persino Bobby. Sam è un buon capo, è organizzato, tiene alle persone e sa trovare le informazioni che servono per risolvere i casi. Questo mi piace molto e sono fiera di lui, in un certo senso, eppure c’è qualcosa che stona, ossia quell’ombra che appare nel suo sorriso quando gli fanno i complimenti, perché non è vero che lui è nato per quello. Lui è sempre il ragazzo della Stanford, quello semplice che voleva solo mettere su famiglia con una ragazza gentile, mentre ora tutto ciò gli è stato negato. Quello che vorrei dire insomma è questo: Sam sa fare bene il proprio lavoro e di sicuro gli piace anche, ma a volte mi chiedo come sarebbe andata la sua vita se avesse perseguito la strada che avrebbe dovuto percorrere sin dall’inizio (strada che lui stesso avrebbe voluto prendere, senza che nessuno gliela imponesse).

Bobby

Spendiamo due parole su Bobby, Mary e tutto quello in cui sono stati coinvolti in questo episodio. Allora, il Bobby dell’Altro Universo aveva un figlio naturale che è stato ucciso nella guerra contro gli angeli e lui si biasima per questo, dato che l’ha portato con sé. La differenza fra questo Bobby e l’altro è che lui non è riuscito a fare veramente da padre al figlio prima che morisse, mentre il “nostro” Bobby ci è riuscito ed i suoi “figli” non erano nemmeno davvero i suoi (ma sappiamo benissimo che Family don’t end in blood).

Dall’altra parte c’è Mary, che sta cercando in tutti i modi di abbattere i muri costruiti da Bobby perché tiene a lui – su consiglio di Dean -, tanto che, alla fine, lascerà di nuovo i suoi figli per dimostrare a Bobby che esiste un altro modo di vivere, diverso dal combattere in una guerra per tutto il tempo ed andranno praticamente a vivere insieme. La scelta non mi ha stupita molto, perché, proprio grazie al fatto che Bobby li ha cresciuti così bene oltre al fatto che se la sono sempre cavata benissimo da soli, Mary sa di poterli lasciare da soli. Mi dispiace, però, che li abbia abbandonati per l’ennesima volta, perché mi sembra sempre che se ne vada per qualsiasi motivo piuttosto che rimanere assieme a loro.

Vi lascio con il promo del sesto episodio di questa stagione, che andrà in onda settimana prossima, intitolato Optimism:

Alla prossima!

Erica

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Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.