Supernatural – Recensione 15×07, Last Call
Bentornati ad una nuova recensione di Supernatural, stavolta parleremo del settimo episodio della quindicesima stagione, Last Call, in cui qualcuno ha dimostrato d’avere forti valori morali, qualcun altro ha realizzato che persino Dio ha delle debolezze e qualcun altro ancora è tornato per aiutare i propri amici in difficoltà.
Settimana scorsa non c’è stata la recensione dell’episodio, ma sostanzialmente l’avvenimento più importante è stato il ritorno di Eileen di cui credo siamo in molti davvero contenti!
Ora, però, parliamo per bene di Last Call.
L’anima trasferita
Da dove vogliamo cominciare? Inizio col dire che l’episodio mi è piaciuto molto, dai momenti divertenti ai rimandi ai vecchi episodi. Ormai abbiamo capito che, essendo al stagione finale, è anche quella celebrativa ed insieme alle citazioni alle stagioni passate, sta cercando di riportare anche l’energia ed il brio che c’erano prima.
Partiamo dalla fine, parlando del ritorno di Cas. Finalmente il nostro angelo preferito si è fatto di nuovo vivo! Castiel è stato il tramite per far scoprire ai Winchester che Sam ha un collegamento con Dio, grazie a Sergei, che ha spiegato un paio di dettagli importanti riguardo alla ferita di Sam. In pratica, il colpo dato con la pistola ha trasferito un pezzo dell’anima di Sam in Chuck (ma quanto mi ricorda una saga con un certo mago…). Comunque, grazie a questo, ora tutti quanti sanno che Dio è debole, perché Sam è riuscito a vedere la conversazione con Amara di cui sappiamo. Non sono però positiva riguardo al fatto che possano sconfiggere Chuck, perché è sempre di Dio che stiamo parlando, quindi di forza ed astuzia messe insieme. Aggiungo che l’unica persona potente abbastanza da potersela cavare contro Dio potrebbe essere Amara e come dicevamo un paio di settimane fa commentando la serie, verrà probabilmente coinvolta dai Winchester, ma non saprei dire se li aiuterà o deciderà di rimanere imparziale. La mia personale idea del finale è che Amara potrebbe aiutarli, uccidere o imprigionare Chuck e diventare lei stessa Dio (God is a woman!).
Inoltre, Sergei ha cercato di ricattare invano – perché Cas ormai è diventato un crudele negoziatore – Castiel chiedendo di dargli la Chiave della Morte, capace di aprire la biblioteca di Morte e secondo me, questo particolare tornerà a galla nei prossimi episodi.
Fra l’altro, se vi ricordate, Sergei l’abbiamo visto già nella 14×07, esattamente una stagione fa.
Aggiungo che spero tutto si metta a breve a posto fra Castiel e Dean, perché è troppo doloroso vederli evitarsi o parlarsi a malapena.
Sentimenti
È arrivato il momento di parlare della coppia più chiacchierata di Last Call, interrotta sul più bello da Castiel, ossia quella composta da Sam e ed Eileen. Prima che lei morisse, non andavo pazza né per lei né per loro due insieme, anche se mi è dispiaciuto che fosse morta, ma adesso li apprezzo molto di più! Temo sempre il mai una gioia perenne in Supernatural, perché mi aspetto che qualcosa vada male fra di loro o che uno dei due muoia (di nuovo), ma spero che almeno riescano a mettersi insieme prima che possa avverarsi una delle due possibilità. Sam si merita un po’ di felicità ed Eileen è davvero gentile, simpatica ed una brava cacciatrice. Ecco perché mi aspetto un finale negativo per loro due.
La ballata del cacciatore solitario
È arrivato il momento di parlare di demon Dean. Ah, no scusate, non abbiamo appena visto la 10×01? Lo dico perché vedere Dean su quel palco che canta con la camicia rossa mi ha ricordato molto Black.
Comunque, avevo capito fin da subito che Lee si sarebbe dimostrato per essere il cattivo da affrontare, ma questo non mi ha impedito di amare il suo rapporto con Dean. Per una volta, abbiamo potuto vedere Dean staccare la spina e divertirsi con un vero amico. Era da molto tempo a questa parte che non accadeva.
Purtroppo, però, Lee si rivela essere un vero mostro, una persona che non ha creduto nella bontà del mondo e Dean uccide i mostri. Alla resa dei conti, che mi ha davvero lacerato il cuore, Lee ci fa realizzare che questo sarebbe potuto essere il finale di Dean, se non avesse avuto speranza ed una morale così forte (oltre forse a Sam, la sua coscienza). Forse è vero che al mondo non importa cosa meritiamo davvero, giusto e sbagliato, perché a volte i cattivi non pagano e coloro che cercano di fare del bene soffrono, ma non bisogna mai gettare la spugna. Dean ci insegna a combattere e che le persone a cui importa di tutto questo sono quelle che davvero riusciranno a far girare il mondo dalla parte corretta.
Non vi nascondo che una parte di me si è chiesta perché non abbiano “incastrato” Lee per l’omicidio di Angela per farlo andare in galera, ma mi sono risposta che forse sarebbe stato troppo arduo e sarebbe anche stato difficile spiegare dell’esistenza di creature sovrannaturali allo sceriffo.
Bonus
Qui sotto vi parlerò dei rimandi ai vecchi episodi. I più importanti credo siano stati quelli a Yellow Fever (4×06), in cui Dean aveva la Malattia del Fantasma e quello alla morte del padre in In My Time of Dying (2×01). Quando Lee ha ricordato di Eye of the Tiger, sono morta dalle risate, perché mi ha ricordato il famoso video in cui Jensen finge di cantarla nei panni di Dean.
Vi lascio con il promo dell’ottavo episodio di questa stagione, intitolato Our Father, Who Aren’t In Heaven:
Qualora vi foste persi le recensioni degli episodi precedenti, potete trovarle qui. In attesa della prossima volta, fateci sapere la vostra riguardo a Last Call lasciando un commento qui sotto oppure sulla nostra pagina Facebook.
Alla prossima!
Erica