Supernatural – Recensione 15×20, Carry On
Bentornati ad una nuova recensione di Supernatural, stavolta parleremo della 15×20, ossia il ventesimo episodio della quindicesima stagione, Carry On, con cui si è chiusa ufficialmente questa serie.
L’ultimo episodio di Supernatural. Wow. Non avrei mai creduto che questo giorno sarebbe arrivato e che avrei potuto addirittura scrivere la recensione della 15×20 di Supernatural.
Ad ogni modo, cominciamo a parlare per bene di quello che è successo dopo aver cantato a squarciagola CARRY ON MY WAYWARD SOOOON! Però nella versione della 10×05.
Miracoli
Comincio questa recensione della 15×20 di Supernatural col dire che mi accingo a scriverla tardi e con cuore greve, perché quest’episodio mi ha ridotta in pezzi. Ora, so che qualcuno l’avrà presa meglio o peggio, che magari a volte si esagera con le reazioni, ma credo che ognuno di noi abbia il diritto di provare ciò che sente. Io mi sono sentita male quando ho visto la scena madre dell’episodio, giovedì notte. Ho sofferto molto per quello che è accaduto, perché ho sempre vissuto il rapporto con questa serie in un certo modo e soprattutto con quel personaggio nello specifico.
Chiedo venia se la recensione potrà risultare lunga, ma è l’ultimo episodio di una serie che è durata quindici anni e mi sembra giusto doverle rendere giustizia. Le mie parole sono il frutto di una notte passata in bianco e di conversazioni che ho avuto con altre persone per poter raccogliere punti di vista diversi sulla vicenda. Molte di esse concordavano con me, altre mi hanno arricchita. Spero che voi possiate trovare dei validi spunti di riflessione mentre leggete.
Cominciamo sul serio adesso. Carry On si apre in modo allegro e ho amato tutte le prime scene, da Sam e Dean che ordinano la propria stanza in maniera differente, a Dean che dà il buongiorno al cane Miracle (il momento migliore dell’episodio a mani basse), a Sam che dà una botta alla lavatrice per farla lavorare meglio.
I due si recano in seguito alla Festa della torta, alla quale Dean si diverte molto, dato che è un amante delle torte, ma anche Sam, che gli getta una fetta di torta in faccia, con conseguente risata di una comparsa dietro di loro. Il secondo momento migliore dell’episodio. Fra l’altro, avete notato che sul camioncino c’era scritto il nome di Dabb (lo sceneggiatore dell’episodio)?
I Winchester affrontano un nuovo caso. Vorrei già dire che questo l’ho trovato un po’ strano per il semplice fatto che avendo il libero arbitrio, per me avrebbero dovuto e potuto trovarsi un lavoro “normale”, anziché continuare a cacciare, rischiando la propria vita ogni giorno. Non è strano perché sono sempre Sam e Dean, hanno fatto questo per tutta la loro vita, certo, ma avrei preferito se avessero fatto vedere un Dean che lavora come meccanico magari e Sam che torna all’università.
Ad ogni modo, torniamo a noi. Arriviamo al terzo momento migliore di tutti, ossia quello in cui Dean dice a Sam che stanno andando incontro a dei vampiri-mimi, mentre cercano notizie su di essi nel diario di John Winchester. Tutto gira intorno a questo maledetto caso, dato che sarà l’ultimo dei Winchester insieme e non vi nascondo che ho seriamente odiato tutto questo.
Comunque, i due riescono a carpire delle informazioni da una delle creature e vanno in cerca dei bambini scomparsi che sono stati rapiti. Nel fienile dove si recano, i due vanno incontro ad un’imboscata. E qui arriva il momento che speravo di non dover mai vedere.
La morte dell’uomo giusto
A questo punto, ve lo dico, ho pianto lacrime amare. Ho pensato che fosse uno scherzo, che in qualche modo Jack l’avrebbe aiutato, ma così non è stato. Perché? Perché era stato deciso che Dean dovesse morire così, in questo modo orribile e senza alcun senso. E no, non lo sto dicendo solo perché era il mio personaggio preferito, ma vi spiegherò meglio le mie ragioni più tardi.
Dean muore in battaglia, perché viene trafitto da un grosso chiodo di ferro. Capisce di non potersi muovere e dice a Sam di rimanere con lui, di dirgli che andrà in Paradiso, che andrà tutto bene. L’orologio che indossa in quel momento sarà con Sam quando da vecchio lascerà questa Terra. Dean gli chiede di non riportarlo indietro e gli dice che gli vuole bene, che è fiero di lui. Sì, i parallelismi con la prima e la seconda stagione qui si sprecano, dalla mano di Sam che mostra il sangue di Dean come era successo nella seconda stagione in modo speculare alla morte di Sam. Il ritorno di Jenny, una persona di cui nessuno nel fandom si ricordava, giusto per aggiungere un ulteriore elemento inutile alla trama. Ma andiamo avanti. Il cacciatore migliore di tutti, colui che ha sconfitto Dio, muore così, senza neanche sacrificarsi per le persone che ama, senza una morte da eroe. Capite che tutto questo non ha nessun senso?
Fra l’altro, è stato notato che Dean aveva nella propria stanza quello che sembrerebbe essere un modulo per richiedere un lavoro e potete trovare qui sotto la foto di esso:
Non credevo di potermi arrabbiare più di così, ma a quanto pare posso.
Comunque, i due si dicono addio (fra l’altro vi ricordo che Dean non hai mai neanche detto Ti voglio bene al fratello, manco nella 11×23, ma sorvoliamo anche su questo). È abbastanza OOC (“out of character”, in italiano, “fuori dal personaggio”) adesso? Io credo di sì.
Vi voglio anche ricordare che Jensen Ackles stesso, l’attore che interpreta Dean, non era convinto del finale e ora ne capisco il motivo (il video in cui ne parla è tratto da una convention, ma c’è anche un’intervista, che potete ritrovare qui).
Cosa succede a questo punto? Dean va in Paradiso, incontra Bobby, il quale gli dice che ora Jack risistemato il tutto, quindi Dean può rivedere i suoi familiari e i suoi amici defunti. Castiel, che grazie al cielo è uscito dal Vuoto, dove avrebbe passato l’esistenza a rivivere i suoi peggiori rimpianti, ha aiutato Jack. Una delle poche menzioni di Cas nell’episodio. Lo rivediamo? Ovviamente no. Non ha nessun senso nemmeno questo, così come la reazione fin troppo tranquilla di Dean alla morte dell’amico, dato che nelle scorse stagioni aveva sempre dimostrato di essere stato molto influenzato da ogni dipartita di Castiel.
Mentre Dean si fa un giro in auto per tutto il corso dei minuti rimanenti, Sam vive la sua vita. Si sposa con una donna che sicuramente non è Eileen, ma non sappiamo chi sia. Il figlio si chiama ovviamente Dean e ha il tatuaggio anti-possessione. Quando muore, dopo una vita passata a piangere il fratello, rincontra Dean in Paradiso. Entrambi indossano i vestiti del primo episodio della serie, giusto per buttarci là l’effetto nostalgia.
There will be peace when you are done
Ora voi giustamente, arrivati quasi alla fine di questa recensione della 15×20 di Supernatural, vi chiederete perché sia così triste e arrabbiata. Alcune ragioni le ho già spiegate prima, ma ora ne aggiungerò altre. La morte di Dean ha significato perdere ogni speranza e il fatto che non abbiano quasi fatto accenno alla famiglia che hanno creato va contro ogni ideale di questa serie.
Far morire Dean in un modo così ignobile significa non solo che il migliore cacciatore di sempre lascia il mondo come se non avesse le capacità per combattere davvero una lotta, ma anche che non si riesce a dare speranza a tutti quelli che si sono rivisti in lui. Dean è sempre stato un personaggio che ha ispirato tutti quelli che hanno avuto dei problemi gravi, dei traumi, perché anche se non si sentiva valido, ha sempre cercato di fare del bene, di combattere, di rimanere positivo e speranzoso. Ha imparato ad avere fede, ha capito, grazie alle persone che gli sono state vicine (e qui vi ricordo la dichiarazione fondamentale di Castiel nella 15×18), che ha sempre fatto di tutto per amore, che deve avere stima di se stesso perché lui vale qualcosa e che ha sempre fatto tutto per amore. La sua crescita del personaggio è stata gettata via in un lampo, quando ha detto a Sam che sapeva già come sarebbe finita la sua storia. E no, non è morto come lui “aveva sempre voluto”, perché voler morire in battaglia significa morire sacrificandosi per qualcuno, non in questo modo così disattento per uno come lui. E no, non è vero che non ha mai voluto una famiglia, perché nella sesta stagione ha provato ad averne una con Lisa e Ben.
Inoltre, nessuno si è premurato di contattare Jody, Donna, Charlie, Bobby, Garth e tutti gli altri per sapere se stessero bene, per non parlare di Eileen, che è praticamente sparita dalla circolazione. Questo è stato del tutto fuori luogo, dato che in Supernatural si è sempre detto che la famiglia non è una questione di sangue, ma qui i loro “familiari” sono stati completamente dimenticati.
Questo finale è stato molto simile a quello di The Vampire Diaries e Avengers: Endgame sotto molti aspetti, il primo perché (spoiler!) i fratelli si rivedono in Paradiso e il secondo perché (spoiler!) Pepper dice a Tony delle parole simili a quelle di Sam a Dean prima della morte.
Vogliamo ora parlare di Castiel, della sua dichiarazione e del fatto che è stato sempre presente in ogni finale della serie, ma non in questo? È morto da eroe e ho apprezzato molto quella scena, questo è vero. È anche vero che mi aspettavo la sua morte, perché aveva fatto un patto con il Vuoto. Rimane però il fatto che non abbiamo avuto nemmeno l’occasione di vederlo nel finale. E no, non è stato per via del COVID, perché è stato dichiarato nelle interviste che il finale della storia non ha subito grossi cambiamenti, malgrado le restrizioni. Fra l’altro hanno riportato indietro Jenny, che non ha avuto alcuna utilità all’interno della trama, quindi mi chiedo perché non mostrare uno dei protagonisti di Supernatural.
Qual è stato poi il senso della sua dichiarazione? Rendere i Destiel canon, a metà fra l’altro, giusto per fan service? Cosa fra l’altro confermata da Misha Collins stesso, l’interprete di Castiel e potete leggerlo qui. Ho parlato con molte persone appartenenti alla comunità LGBTQ e se prima si sono sentiti felici per essere stati rappresentati dal proprio personaggio preferito, un secondo dopo si sono sentiti traditi perché Castiel è morto non appena si è dichiarato a Dean. Quindi no, non è un problema di ship, ma un problema di scrittura, dato che Cas e Dean, come individui, non sono stati trattati adeguatamente.
Quindi scusate, ma credo che meritassero tutti di meglio, tanto i personaggi quanto il cast e noi fan. Questo è il mio parere e sono felice che in molti l’abbiano condiviso. Spero che possiate considero anche voi o perlomeno rispettarlo.
Bonus
Non so se ci avete fatto caso, ma quando mostrano i badge dell’FBI, Sam e Dean dicono di chiamarsi Singer e Kripke, un omaggio rispettivamente allo sceneggiatore e al creatore della serie.
Arrivata davvero alla fine di questa recensione della 15×20 di Supernatural, voglio solo ricordare a tutti voi fan di fare tesoro di tutti gli insegnamenti positivi di questa serie, perché questi rimarranno per sempre con noi, che il finale ci abbia deluso o meno, perché i personaggi potranno anche essere fittizi, ma quello che ci hanno dato resta. Ecco perché per me Dean resterà sempre il mio migliore amico, uno dei miei personaggi preferiti di tutti i tempi, quello che ho fatto più fatica a lasciare andare.
Prima di salutarvi, vorrei solo dire che, come sempre, per me è stato un onore poter condividere le mie opinioni su Supernatural con voi in questi anni ed un privilegio poterla recensire. Questa serie rimarrà nel mio cuore per sempre. La famiglia che si è formata all’interno del fandom, la #SPNFamily, continuerà ad andare avanti anche se non ci saranno più nuovi contenuti. Family don’t end in blood.
Qualora vi foste persi le recensioni degli episodi precedenti, potete trovarle qui. Fateci sapere la vostra riguardo a questa recensione della 15×20 di Supernatural, intitolata Carry On lasciando un commento qui sotto oppure sulla nostra pagina Facebook.
Probabilmente mi ritroverete a recensire qualche altra serie in cui compariranno i nostri preferiti, come The Boys, dato che nella terza stagione sarà presente Jensen Ackles (Dean Winchester), nel caso voleste leggere sempre qualcosa di mio.
Ci vediamo in giro.
Erica
Articoli correlati alla recensione della 15×20 di Supernatural:
- Supernatural – Recensione 15×18, Despair
- Supernatural: Misha Collins parla di Castiel nella 15×18!
- Supernatural – Recensione 15×19, Inherit the Earth
2 Commenti
Pierluigi
Da fan accanito di Supernatural dal 2009, posso solo dirti : grazie. Mi son rispecchiato completamente nel tuo pensiero. Peccato, la pigrizia degli sceneggiatori è una costante della nostra epoca storica.
Erica De Matteo
Ti ringrazio per aver letto la recensione, sono felice che ti ci sia rispecchiato!