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The Originals – Recensione 4×02

Quanto ci era mancata la famiglia degli Originali al completo? Personalmente tanto, ed è proprio per questo che ho fatto i salti di gioia nel rivederli tutti insieme, ancora una volta.
“No Quarter”, secondo episodio di questa quarta stagione, riprende la narrazione degli eventi con la tanto attesa entrata in scena di Rebekah e Kol, che insieme ad Elijah mettono in atto un vero e proprio massacro in stile Mikaelson, così che l’intera famiglia possa sfamarsi a sufficienza e tornare in forza per ciò che li aspetta.
Senza perder tempo, escogitano un piano per recuperare il Mikaelson mancante, dove ognuno ha il suo ruolo: Freya, tramite un incantesimo, riesce a rintracciare Klaus e così, insieme a Hayley e Elijah si precipita a salvarlo mentre Rebekah tenta di distrarre Marcel e Kol fa da guardia a Joshua, così che non possa fare la spia.


In tutto ciò, Klaus è in preda alle peggiori agonie a causa del pugnale di Papa Tunde, e trova sollievo in Camille che gli appare tramite delle visioni. Cami è sempre stata una delle poche persone in grado di capire nel profondo Klaus e le loro scene, le loro conversazioni, mi hanno colpita in maniera particolare. Entrare nella testa di Klaus, navigare nei suoi pensieri inconsci è sempre un’esperienza mistica, incredibilmente bella ma al contempo straziante.


Come ogni piano avventato ideato dalla famiglia Mikaelson, tutto non va come previsto. Seppur ce l’abbia messa tutta, cominciando con le buone e finendo con le cattive, Rebekah non riesce ad ingannare Marcel e a trattenerlo lì con lei per il tempo necessario. Viene infatti messa al tappeto da Sofya, la vampira mercenaria che lavora al seguito del nuovo leader di New Orleans, e quest’ultimo si dirige immediatamente alla vecchia villa dei Mikaelson, pronto ad uno scontro all’ultimo sangue con Elijah. Nonostante le mille difficoltà, i Mikaelson ne escono vincitori, riuscendo a liberare Klaus e ad andare via da lì.
Una parentesi va aperta per Kol e Rebekah e per la loro infinita dolcezza perfino quando battibeccano mentre aspettano preoccupati il resto della famiglia. Esiste un modo per odiare uno degli Originali? Se si, insegnatemelo, non ne sono capace!


Dopo una pesante predica (non se ne può più di queste ramanzine ripetitive), Marcel sceglie di lasciare andare la famiglia Mikaelson appellandosi alla pietà e ufficializzando una tregua: gli Originali non dovranno più metter piede a New Orleans se vorranno vita semplice, ma non credo che questa voglia di rimanere al di fuori della cittadina durerà a lungo.


Personalmente, ho trovato questa dinamica un po’ troppo veloce. Credevo che sarebbe stato più difficile scagionare Klaus, riunire la famiglia, ed invece ci è voluto non dico poco ma quasi. Sono più che felice di riaverli tutti insieme, forse parlo da amante dell’angst e da persona abituata a cose fatte con più gradualità quando parlo di dinamiche veloci, o forse, semplicemente è stata una scelta fatta di proposito a causa dei pochi episodi a disposizione per questa quarta stagione e quindi c’è l’esigenza di velocizzare un po’ le cose.
Ad ogni modo, finalmente insieme, i Mikaelson tornano a casa e si sente già nell’aria quell’ansia positiva che Klaus ha perché sta finalmente per rivedere sua figlia, per conoscerla. La piccola Hope purtroppo dorme, quindi li vedremo interagire nel prossimo episodio, ma nel frattempo non ho potuto fare a meno di sciogliermi, e credo di non esser stata l’unica, nel guardare Klaus che si sofferma ad osservare la sua piccolina mentre dorme e sorride con una dolcezza indescrivibile. Ancora una volta, Joseph Morgan ha saputo emozionarmi con un semplice sguardo e con un semplice sorriso.


In secondo piano, ma non da sottovalutare, Vincent cerca di capire che fine abbia fatto il figlio di Maxine e si imbatte in qualcosa di tremendamente pericoloso. Dopo aver fatto visita ad una delle case infestate di New Orleans, dove precedentemente ci sono state delle segnalazioni, viene a conoscenza degli strani simboli che come sappiamo, sono in qualche modo collegati anche ad Hope. La vera sorpresa sta nel fatto che Vincent conosce già quei simboli e sembra avere dei trascorsi con essi.

      

Il mistero si infittisce sempre più e ho il presentimento che aspettare una settimana per un nuovo episodio sarà sempre più difficile. Non vedo l’ora di saperne di più su questa storia e di vedere il tanto atteso incontro tra Klaus e sua figlia ma anche quello tra Hope e i suoi zii. Prepariamo i fazzoletti e nel frattempo vi saluto, sperando di riavervi qui con me la prossima settimana per commentare il terzo episodio, “Haunter of Ruins”.

                                                                                                                                           – Federica.  

Big Boss delle Redheads Diaries: la mente che ha dato vita a questo sito di intrattenimento.