Recensioni,  Telefilm,  The Originals

The Originals – Recensione 5×13

Ciao ragazzi, in occasione di quest’ultimo appuntamento con The Originals, abbiamo un piccolo cambio di programma. Federica, che generalmente si occupa di parlare della serie con voi, purtroppo ha avuto un contrattempo e per non farvi aspettare troppo per discutere di questo finale che ha diviso il fandom, a prendere le redini di questa ultimissima recensione è Veronica, il Big Boss dei Redheads.

Chi seguiva le nostre recensioni di The Vampire Diaries, forse si ricorderà di me dato che ero io ad occuparmene settimanalmente e non avete idea di quanto sia felice di tornare a parlarvi dei vampiri creati dalla mente malvagia di Julie Plec. Ma bando alle ciance, parliamo di ciò che vi interessa davvero:

When The Saints Go Marching in

Ci sono davvero tante cose da dire riguardanti questo series finale, ma prima di cominciare davvero voglio parlarvi di un errore abbastanza clamoroso degli sceneggiatori. Non è la prima svista nel corso degli anni ma sicuramente, almeno alla sottoscritta, non è passato inosservato:

La foto che hope tiene tra le mani, è stata bruciata da klaus tre stagioni fa.

La foto di famiglia che la nostra piccola Mikealson si ritrova a contemplare, rattristata dall’inevitabile morte del padre, era stata bruciata da quest’ultimo nella seconda stagione, precisamente nel nono episodio. Per quanto questo dettaglio possa sembrare poco importante, il gesto di Klaus era stato particolarmente significativo, in quanto era il simbolo di distruzione di quella quiete che la famiglia aveva potuto avere, seppur per poco. Cara Julie, che mi combini?

Ora che mi sono tolta questo sassolino dalla scarpa, parliamo di questo finale tanto chiacchierato. Personalmente, avevo letto alcuni spoiler che giravano online negli ultimi giorni e, come per The Vampire Diaries, questi spoiler si sono rivelati -per sfortuna- veritieri. Non sono quindi rimasta sorpresa dal susseguirsi di avvenimenti di questo episodio ma nonostante ciò non sono sicuramente rimasta impassibile di fronte tutto ciò che è successo e che non solo ci ha fatto dire addio ad una delle serie più amate degli ultimi anni, ma anche a coloro che credevamo fossero immortali.

Vi rendete conto che l’unico essere davvero immortale, alla fine dei giochi è stato matt donovan?

(Io, esattamente come Matt in questo momento.)

Come per The Vampire Diaries, la Plec ha voluto giocare con i nostri sentimenti, tanto da inserire più di un collegamento per far sì che questo episodio così doloroso diventasse ancora più straziante.

  • In primis, Klaus è morto con i vestiti di Stefan mentre Elijiah utilizzava la parola “epico” per descrivere il viaggio che è stato la loro vita;
  • La scena del “funerale” di Klaus è stato un chiaro rimando al momento in cui Katherine era sul letto di morte, ancora viva ma destinata ad andarsene a momenti;
  • Rebekah ha fermato la macchina di Kol con il suo corpo in una scena identica alla 3×22, in cui era convinta che Klaus fosse morto.

Tante analogie insomma, che hanno colpito i nostri già distrutti, sentimenti. Tante, come le cose che non hanno funzionato in questo series finale. Parliamoci chiaro, Julie è capace di scrivere dei season finale meravigliosi ma quando si tratta di mettere la parola fine ad una storia, sembra non sapere più dove mettere le mani ed inizia a fare cose senza senso. Cose che avrebbero potuto evitarsi, come la morte di Klaus. Perché sì, ragazzi, era evitabile.

Era chiaro che Elijiah volesse morire e il continuo rimando al ballo che si era ripromesso con Hayley era un chiaro riferimento a ciò che sarebbe accaduto in questo finale (odio la Plec per non averci dato l’ultimo momento tra i due) quindi, perché non risparmiare Klaus? Certo, lui non lo avrebbe accettato e tutto il resto, ed è stata sicuramente catartica la loro ultima scena, legati indissolubilmente nella vita così come nella morte, ma ci sono cose che si sarebbero potute risolvere diversamente, così come per TVD insomma.

Sicuramente, a favore di The Originals va sicuramente detto che a differenza del suo predecessore, nel finale ha mantenuto una linea pulita e priva di troppi avvenimenti confusionari che abbiano dato la sensazione di avere troppi episodi miscelati in uno solo. La narrazione è stata scorrevole, gli avvenimenti hanno avuto le giuste tempistiche e ogni cosa ha avuto la sua giusta classificazione. Ma parliamo più nello specifico degli avvenimenti più importanti.

Numero uno: Il Klaroline.

Innanzitutto, la nostra Caroline Forbes è diventata peggio di Alaric Saltzman. Ora, capisco che chi va con lo zoppo impara a zoppicare ma qua si esagera.

Personalmente non sono mai stata una grande fan della coppia, chi mi segue sa che io ho sempre tifato per i Forwood, ma li ho sicuramente apprezzati più volte e mi è piaciuto il ritorno al passato che abbiamo avuto in questi due episodi, con le confessione di Caroline e la scoperta che, quel messaggio in segreteria lasciato nel primo episodio di The Originals, era ancora nella segreteria della ragazza che seppur allora avesse il cuore impegnato, ha sempre avuto un piccolo posticino per quello che, come ha detto lei stessa, non è mai stato il villan della sua storia.

Ammetto però che il loro addio, nonostante il bacio e il tour di New Orleans, non mi ha convinto. Così come la loro prima volta è sembrato un po’ “un contentino” per i fan della coppia e ne sono molto dispiaciuta, in quanto avrebbe potuto sfruttarla decisamente meglio di così. Nonostante Caroline abbia detto all’ibrido che non lo avrebbe mai dimenticato, aprendosi completamente con lui, non ho apprezzato il fatto che se ne sia andata.

ma io dico, quello sta a morì e tu fai la romantica del “se non mi giro è perchè non ti dimenticherò mai” ma io boh, ma cosa faaaaai.

Scusate, torno una persona seria e professionale ora. Però io sta cosa alla The Kissing Booth non la capisco e non la voglio capire. Anyway, ancora una volta Caroline è stata la voce della coscienza per Klaus e lo ha convinto a dire addio, un tema ricorrente in The Vampire Diaries. Quel devi dire addio a tua figlia mi ha ricordato il momento in cui lei ha creduto di aver perso la possibilità di dire addio a sua madre e si è sentita distrutta. Nonostante la cosa non sia stata svelata a voce alta, sento che è quello ciò che c’era nascosto tra le righe e per un attimo, ho creduto che lei mostrasse a Klaus ciò che Liz ha mostrato a lei per salutarla. Se lo avesse fatto, sicuramente sarebbe stato il colpo di grazia.

Numero due: il Klamille.

Non è la prima volta che Camille torna sotto forma di coscienza per Klaus e ancora una volta è la sua ancora di salvezza di fronte a Mikeal, che anche da morto continua a tormentarlo grazie al vuoto. La sua presenza si è limitata ad essere una semplice voce che ha fatto desistere Klaus dal compiere qualcosa che non si sarebbe mai potuto perdonare, e la ritroviamo in un ricordo di una scena Klaroline tagliata, in cui Klaus racconta a Caroline di Camille e lei lo prende in giro, dicendogli che quindi “lui ha un tipo”. Nonostante non sia stata inserita nell’episodio, sono dell’idea che Julie l’abbia girata perché per anni le fan hanno visto in Camille la brutta copia di Caroline.

Una presenza non troppo rilevante ma che sicuramente ha avuto il suo peso all’interno dell’episodio.

Numero tre: Kol e il suo amore tormentato con la famiglia.

Nonostante, a differenza dei suoi fratelli, la sua presenza sia stata abbastanza marginale in questo finale, c’è stato qualcosa di racchiuso nelle sue poche scene che a parer mio ha avuto molta più importanza di quanto sia sembrato agli spettatori.

Per capirlo davvero, dobbiamo tornare con la mente alla sua morte, quando il nostro piccolo Mikaelson aveva le sembianze di Daniel Sharman (mio grande amore, ma non voglio divagare). Così come Finn, credeva di non essere amato, di essere stato abbandonato dalla sua famiglia (tra l’altro la sua morte era avvenuta proprio per mano di essa) e lo stesso era avvenuto con la morte della sua amata Davina, ma nonostante il suo rapporto travagliato col resto della famiglia e nonostante fosse forse il più arrabbiato per la storia dei pugnali, è chiaro che non può sottrarsi all’amore che prova per le persone che nel bene o nel male gli sono state accanto per mille anni. Forse era scontato ma ero certa che sarebbe tornato indietro e credo che quell’abbraccio dato a Klaus ed in seguito ad Elijiah, dopo che questo ha comunicato la sua scelta di seguire il fratello maggiore nella morte, non abbia bisogno di parole perché tutto sia chiaro. I Mikaelson si amano incondizionatamente, forse non se lo erano mai detti prima di essere sul punto di morte, ma nulla sarebbe mai stato in grado di mutare un sentimento come il loro.

Numero quattro: gli happy ending.

Tra un mare di disperazione, abbiamo avuto qualche happy ending che ha reso agrodolce questo finale. Non solo la mia OTP ha concluso la sua storia in pace dopo tanto dolore (i Kolvina) ma anche Freya e Keelin, e Marcel e Rebekah hanno trovato la tanto agognata felicità.

Le prime, neosposine, dopo tanti dubbi hanno deciso di mettere su famiglia e hanno chiesto a Vicent di essere parte di questo loro progetto. In un certo senso anche Vincent trova così la propria felicità, dopo aver perso un figlio e due donne che amava, perché da quanto Julie ha voluto mostrarci, Vincent non sarà solo colui che aiuterà a dare alla luce questo bambino, ma sarà parte integrante di una famiglia.

I secondi invece, sembrano finalmente poter convogliare a nozze. Ora, non ho apprezzato tutta la gioia e il sesso spensierato durante quel momento così tragico (persino Caroline e Tyler che erano horny all the time si facevano scrupoli a fare sesso mentre la gente moriva, e non erano nemmeno loro parenti!) ma sono comunque felice per loro. Certo, Rebekah ha cambiato idea con un ragionamento un po’ contorto, qualcosa che avrebbe dovuto già sapere, ma l’importante è che alla fine abbia capito cosa vuole. Di certo comunque, per loro non saranno tutte rose e fiori; la bella bionda, grazie all’ultimo dono del suo fratello “egoista”, tra qualche decennio, quando morirà Damon Salvatore, potrà tornare umana e questo significa che la loro storia d’amore ha una data di scadenza in quanto non esiste una cura anche per Marcel. Tornare umana e avere una famiglia è sempre stato il desiderio di Rebekah ma io mi chiedo come possa riuscirci se suo marito, l’uomo che ama, non sarà in grado di procreare ed invecchiare con lei. Spero che Legacies ci dia un qualche accenno alla sua vita nel corso del tempo, perché sono davvero curiosa di scoprire cosa accadrà quando effettivamente, la cura potrà scorrere nelle sue vene.

Numero cinque: Hope.

Così come Elena Gilbert, la nostra piccola Hope comincerà il “suo” show come un’orfana. La sua vita è cambiata totalmente e andata distruggendosi negli ultimi mesi e dopo aver perso sua madre, ha visto morire anche suo padre, l’uomo per cui ha scatenato ciò che lo ha portato alla morte. Questi due insieme sono stati spettacolari, un rapporto padre-figlia da pelle d’oca che ci ha fatto commuovere fino al loro ultimo momento insieme. Klaus è cambiato grazie a lei, è stato capace di diventare un uomo migliore, un uomo che per la prima volta in mille anni non meritava la morte, un uomo capace di provare amore incondizionato. Sì, perché come ha detto lui non importa ciò che è accaduto e ciò che lo ha portato a quel momento che ha messo fine ad ogni cosa, non importa perché gli ha permesso di conoscere davvero cos’è l’amore. Ci pensate a cosa è stata in grado di cambiare questa ragazzina dai capelli ramati? Ogni cosa. Ha cambiato tutto per l’uomo che lei chiama papà ed ha cambiato tutto per la famiglia Mikaelson che vediamo riunita, forse come pochissime altre volte, insieme, a sorridere ed essere felicemente parte di qualcosa che per loro, così come per noi, può riassumersi con la parola always and forever.

Hope, come Elena, avrà i suoi zii al suo fianco. Una famiglia intera che sarà lì per lei ad aiutarla in quello che probabilmente non sarà un cammino semplice, così come non lo sarà tener fede alla promessa fatta a suo padre che lei stessa sa non rispetterà sempre, come è normale per ogni adolescente.

E una cosa è certa, ed è ciò che gli ultimi minuti dell’episodio hanno voluto mostrarci:

noi non abbiamo davvero detto addio a klaus mikaelson. lui vive in sua figlia ed in lei, potremo continuare a vedere la sua parte migliore.

Ora che vi ho fatto piangere abbastanza, voglio aggiungere solo una cosa su Hope. Dove cavolo è mini Daniel (Roman, soprannominato così dalla sottoscritta per la sua somiglianza incredibile con Daniel Sharman)? Sappiamo del suo nuovo interesse amoroso che sarà presente in Legacies ma davvero, dov’è? Non può essere sparito così dopo quella scena meravigliosa in cui, nonostante lei gli dica “dovresti andartene” lui rimane lì a consolarla. NON LO ACCETTO.

Numero sei: la morte dei fratelli Mikealson

Siamo giunti alla fine (lo so, dopo 2200 parole era pure ora, direte voi) ed è quindi arrivato il momento di parlare dell’ultima scena, quella che ha distrutto milioni di cuori e ha indotto le mie amiche a mandarmi messaggi vocali in lacrime:

Prima di piangere qualcuno deve spigarmi perché si sono smaterializzati tipo Emily de La Sposa Cadavere. 

tutto molto toccante ma io volevo er foco. i vampiri bruciano quando muoiono, non fluttuano.

Ma vabbè, facciamo finta sia colpa del vuoto, dell’oscurità e quello che vi pare, e andiamo avanti. Come in TVD, abbiamo dovuto finire la serie dicendo addio ai fratelli che per anni abbiamo amato. Simbolico sicuramente il fatto che abbiano deciso di farlo lì, vicino alla panchina su cui parlano di Hope ed Elijiah fece ragionare Klaus, impedendogli di uccidere quella creatura e di avere quel rimorso per tutta la vita. Molto bello anche lo scambio di battute tra i due; Elijah confessa al fratello di essere riuscito nel suo scopo di redimerlo mentre Klaus gli confessa a sua volta che seppur non si sia meritato il suo amore, che spesso ha finito per deludere e tradire, ne è stato profondamente grato nel corso della sua vita. I due si sono uccisi insieme, nello stesso momento, sussurrando una promessa che sentiamo ormai dal giorno in cui abbiamo scoperto che i due erano imparentati e che abbiamo imparato a nostra volta, ripetendola come un mantra.

Always and forever.

E non importa se questo viaggio è giunto al termine, se i fratelli Mikaelson ci hanno salutati (e c’è stata una strage di tutti i vampiri creati da Elijiah, RIP) e se in Legacies saranno pochi i volti che ritroveremo da questo viaggio epico durato anni; i fratelli Mikaelson saranno sempre parte di noi, always and forever.

Grazie a tutti per averci seguito fino a qui e per aver condiviso con noi anni di emozioni. Se volete salutare la serie, lasciateci un commento e partecipate al giveaway indetto sulla nostra pagina Facebook per celebrare cinque indimenticabili stagioni!

Veronica.

Big Boss delle Redheads Diaries: la mente che ha dato vita a questo sito di intrattenimento.