The Shannara Chronicles – Recensione 1×04
[SPOILER ALERT]
“Changeling!”
“Leggenda!”
Carissimi ragazzi, eccoci qui alla recensione del quarto episodio, dopodichè (ci tengo molto a precisarlo, in modo che possiamo soffrire tutti assieme, perchè quando si è telefilm-dipendente si soffre) saremo relegati in una sorte di “limbo” di spasmodica attesa… Il quinto episodio verrà trasmesso il 26 Gennaio!
Già sto soffrendo, non so voi ragazzi! PERCHEEEE’ CI FATE QUESTO???!
Tornando a occuparci della puntata: come prevedibile si è trattato prevalentemente di un episodio di transizione, volto sopratutto all’avvio della missione e, all’assemblamento della squadra che partirà alla ricerca del Fuoco di Sangue.
Uno degli eventi più rilevanti è sicuramente la sfida affrontata da Amberle all’interno dell’Eterea.
Questo avvenimento segna un momento topico sia per lo sviluppo delle vicende, sia per la crescita persona della principessa elfa. La giovane si trova a dove affrontare dapprima il suo senso di colpa nei confronti di Lorin, che non ha mai amato veramente e, di cui si sente responsabile della morte…
Dopo Lorin, la giovane principessa si troverà faccia a faccia con l’illusione di Will, simbolo di quei sentimenti che stanno germogliando dentro di lei e che deve imparare a sopprimere per non essere distratta da alcunchè nel corso del suo viaggio.
Alla fine della prova, la creatura lascia all’Eletta il suo seme e, un unico monito: “non lasciarti distrarre dalla paura e dall’amore”.
La visione inviatale dall’Eterea non è molto chiara e le mostra ben poco del modo in cui raggiungere la sua meta. Di una cosa sola la pianta sembra convinta Eretria ha un ruolo importante da giocare in questa difficile impresa.
Speriamo in bene che Eretria collaborerà!
Amberle sembra prendere fin troppo alla lettera quest’indicazione e immediatamente allontana il povero Will,che non capendo il motivo dell’improvvisa freddezza della compagna, da bravo imbecille (sottolineo imbecille) qual’è… cade in prede al panico, che lo porta a fare una serie di cavolate talmente grandi da far venire voglia di sbattergli la testa contro il muro fino a fargli perdere i sensi.
Ancora una volta mi permetto di portare la vostra attenzione sullo splendido lavoro fatto con i costumi e le scenografie.
Il panorama devastato in cui Amberle affronta la sua iniziazione è assolutamente mozzafiato e il vestito indossato dalla ragazza è incredibile.
Torniamo in casa Elessedil per concentrarci sulla solita faida fra Arin e Ander. Il secondo porello, mi sembra una pasta di fagiolo (aggettivo venutomi in mente al momento); il beneamato primogenito invece, è pesante come un gatto nero (nulla contro quei bei micetti neri) attaccato agli zebedei in un giorno di festa e, riesce a racchiudere in un unico personaggio tutta l’ottusità e la chiusura al cambiamento che non è infrequente osservare negli esseri umani. Il bello è che il re sembra finalmente essersi reso conto dell’egoismo e dell’inadeguatezza del figlio, che non sarebbe in grado di prendersi cura di un Tamagotchi, figuriamoci governare un regno, ma vattene và!
Non possiamo non sprecare un minuto per parlare di Bandon: inizialmente ero scettico nei confronti di questo personaggio inventato di sana pianta dagli autori della serie, ma devo dire che quest’elfo sfigato sta gradualmente conquistando l’animo di tutto.
Il suo dono, la sua capacità di vedere la morte di chiunque lo sfiori, in realtà lo condanna a una vita di solitudine, del tutto priva di un contatto umano che non sia accidentale.
Questo rende ancora più incredibile e commovente il suo assendo al piano di Allanon, che lo porta ad assistere volontariamente agli ultimi secondi di vita di Lorin, un individuo che sa avere una morte senz’altro violenta.
Da Bandon ci arriva inoltre una conferma: anche lui ha visto Eretria nella sua visione del futuro di Amberle (quindi, bella mia, le chiacchiere stanno a zero: ti devi sorbire la nomade e fartene una ragione).
Ma torniamo a Will, il sovrano incontrastato dei fulmini di guerra, che non pagò di tutte le fregature già prese da Eretria, si lascia sedurre una seconda volta e, si fa soffiare le pietre magiche da sotto il naso.
A discolpa del povero sfigato ehm, mezzelfo, c’è da dire che non avrebbe mai preso la decisione di dormire con la nomade se Amberle non lo avesse allontanato così bruscamente.
Di nuovo, non si può fare un torto alla principessa se, in un momento di paura e smarrimento, ha agito in maniera frettolosa e forse eccessivamente drastica.
Il succo di tutto questo è che, anche se Will non vuole veramente Eretria, lei si mostra troppo brava ad approfittare di uno suo momento di debolezza e ad usare il suo risentimento contro la sua compagna di avventure per convincerlo a trascorrere la notte con lei.
Per dovere di obiettività aggiungo che non mi è piaciuta la reazioni di Eretria quando Will rinnega quanto è successo fra di loro: la nomade sapeva benissimo che il cuore del ragazzo apparteneva ad un’altra e, questo suo comportamento petulante mi è sembrato infantile e totalmente fuori dal personaggio.
Quanto poi al suo tentativo di accusare la vittima dei suoi raggiri di averla ingannata quello è talmente surreale che non mi spreco nemmeno a commentarlo.
Altrettanto fuori luogo è stato il modo meschino in cui rivela alla sua rivale la scappatella di una notte con il povero mezzelfo.
Questo serie non è il libro, ma l’Eretria che conosco io è una donna fiera e indipendente, che non si abbasserebbe mai a scenate del genere e, non calpesterebbe in questa maniera il proprio orgoglio per un uomo. (Infatti si è visto, sisi!)
Anche Amberle sarebbe da prendere moderatamente a schiaffi, non tanto per la sua gelosia (più o meno giustificata, questo lo lascerò decidere alla guerra delle ship e tenterò di rimanere imparziale), quanto per la sua incapacità di separare le proprie questioni private da tutto il resto. Lei sa bene che la sua rivale non è un’assassina, ha avuto modo di provarlo sulla propria pelle quella notte nel carrozzone dei nomadi.
E anche se così non fosse, anche se per qualche assurdo motivo avesse ancora dei dubbi su Eretria, dovrebbe appellarsi alla logica ineluttabile di quanto affermato dalla prigioniera: che senso avrebbe avuto lasciarla in vita per poi seguirla per chilometri e chilometri e tentate di assassinarla all’interno di un palazzo sorvegliato da un intero contingente di guardie? E’ una teoria che non sta assolutamente in piedi!
Amberle, comunque dimostra di avere molto in comune con suo zio Arin: si rifiuta di ragionare e chiude completamente la mente, arrivando perfino a rimangiarsi la parola data… venendo meno al suo onore!
Di natura diametralmente opposta sembra essere Will, che nonostante sia quello che ha più motivi per avercela a morte con Eretria, che gli ha fatto ripetutamente fare la figura dell’imbecille e gli ha mentito spudoratamente approfittando della sua bontà e della sua inclinazione ad accorrere in aiuto delle persone in difficoltà, non volta le spalle al suo senso di giustizia pur manifestando alla nomade tutto il suo disprezzo, si schiera comunque in sua difesa per salvarla dalla pena di morte.
Ha un cuore d’oro il nostro Will, apprezzabile!
Sulla scena finale non mi dilungo nemmeno, mi limiterò a osservarla con sguardo pieno di disapprovazione nella speranza che si penta dei propri errori.
Alla prossima, che ahimè sarà fra una decina di giorni circa!
Ah, il dolore dell’astinenza…
Gabriele