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The Walking Dead – Recensione 6×04

MonoMorgan in azione!
Qui … non è qui! “

Ho dato questo titolo, poichè la puntata è monografica, siccome l’assoluto protagonista di questa puntata, è appunto il nostro nigga preferito!
Innanzitutto mi scuso per la mia assenza, ma sono stato al Lucca Comics, di cui più avanti ne farò una recensione!!!!

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Quanto avete impiegato a capire che si sarebbe trattato di una puntata monografica? Gli sceneggiatori della serie AMC non si sono smentiti e l’espediente, almeno per quanto riguarda il sottoscritto, può funzionare; hanno utilizzato una puntata che avesse come focus un passaggio della vita precedente o come in questo caso parallela allo sviluppo della storia, che intanto ha preso una breve pausa nella sua evoluzione (forse utile a far prendere fiato alla sceneggiatura stessa, dopo la puntata eccellente della scorsa settimana). La puntata in sè, fa parte dello storico della sceneggiatura!

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Chi è stato il protagonista della puntata monografica? Il nostro Morgan, candidato numero uno in situazioni del genere, visto il suo recente avvicinamento al gruppo dopo l’assenza prolungata dalla prima stagione. La puntata, fra l’altro, apre creando immediatamente un’altra parentesi narrativa. Un “ ADESSO ” fa capire che ci sarà anche un “ PRIMA ”, aiutando il telespettatore a cambiare piano narrativo senza però introdurre niente di nuovo, che sviluppi almeno un minimo di contemporaneo. Cosa c’entra un libro di Morihei Ueshiba con una puntata di un telefilm sugli zombie? Questa serie vuole dimostrarci, in modo anche piuttosto maturo, che riesce ancora a pensare all’animo umano ed alla questione sociale che è la matrice di questa storia. Fra il Morgan padre che abbiamo lasciato solo con suo figlio nel quartiere “ sicuro ” dove Rick viveva, e il Morgan che abbiamo ritrovato ad Alexandria c’è un punto buio nella narrazione. Cos’ha fatto il nostro amico quando ha vissuto da solo? Ha incontrato la persona che gli ha insegnato ad usare il mocho come arma per sopravvivere all’apocalisse zombie. Dopo essere impazzito ed essersi definito in modo chiaro un Purificatore del nuovo mondo (intenzione chiaramente leggibile nello scambio di battute dove lui dice “ Io ripulisco il mondo, da zombie ed uomini ” , incontra il Dottor E. Eastman : un uomo costretto a subire nel suo passato dei traumi che noterete anche voi essere credibili al punto di rendere il personaggio subito persona. Introducono nella serie una figura molto importante per la chiave di lettura dello show, uno psichiatra forense di professione.

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Queste puntate sono quelle che secondo me danno speranza e, fanno seguire la serie con tanta passione, nonostante abbia avuto decisamente dei cali di tensione (e di ascolti). L’unica cosa che mi sento di commentare è che il titolo della puntata stessa, ne diventerà il Leitmotiv : “ Qui non è qui!”. L’impressione è quella di un viaggio vorticoso all’interno della psiche di uno dei personaggi principali di questa stagione. Non è poco, sicuramente. Inquadra l’intento e allo stesso tempo, oserei dire, si presta benissimo anche al pubblico tv.
C’è qualcosa di risparmiabile in tutta questa fantastica puntata dedicata all’Aikido? Ovviamente sì. Alcune scene alla Karate Kid del tutto evitabili, ed anche un po’ tristi, onestamente. Insomma, ci hanno provato, ma il momento sentimentale non è stata proprio una delle trovate più riuscite.

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Qual è la morale della puntata? Perché da quando sta ad Alexandria, Morgan decide di non ammazzare nessuno? Perché “ Ogni vita è preziosa! ”, anche quella dei nostri nemici … anche quella degli animali! Ma tutto ha un prezzo, ed il cambiamento non avviene miracolosamente con una presa di coscienza in pieno Armageddon. Altre anticipazioni o considerazioni? Nulla da aggiungere! Una puntata che ha i suoi tempi e riesce ad essere efficace a più livelli comunicativi. Sicuramente mantiene l’aspettativa alta che la precedente puntata ha creato. Un aspetto che si potrebbe anche considerare negativo, qualora invece la prossima non lo sia.
Tirando le somme, si è trattato di una puntata di buon contenuto, che regge bene l’ora. Se poi consideriamo il finale, il giudizio non può che essere positivo. E qui c’è un altro spoiler. A quanto pare, qualcuno all’interno di Alexandria ha deciso di fare lo psicologo. Vi ricordate il Wolf che a fine puntata sembra voler ammazzare? Bene. Nulla di tutto questo. Adesso è suo prigioniero, in uno dei seminterrati di quelle adorabili villette. Un appello ai fan del fumetto. Ragazzi, questa situazione del prigioniero ad Alexandria vi suona familiare? Credo che questa chicca abbia colpito positivamente tutti quanto abbia colpito me, essendo un richiamo a mio avviso palese alla sceneggiatura ufficiale. Quasi una sorta di Easter Egg inserito all’interno di un prodotto che della serie originale condivide solo il marchio e parte del vissuto, nemmeno per intero.

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IMPORTANTE! Non vi ho detto che il finale della puntata lascia intendere che Morgan si dirige verso Terminus (tutta quella storia di cannibali e la falsa salvezza) ed, essendo sopravvissuto, significa che avrà fatto o subito qualcosa di molto spiacevole. Spunti interessanti per un lavoro prossimo? Perché no?

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Gabriele

Big Boss delle Redheads Diaries: la mente che ha dato vita a questo sito di intrattenimento.