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American Horror Story: 1984 – Recensione 9×04

Sembra ieri che 1984 ha esordito con la sua attesissima premiere e invece siamo già giunti al quarto episodio, True Killers.

True Killers

La storia continua a svolgersi nella stessa, maledetta, notte, portando a galla i segreti dei nostri protagonisti che, a quanto pare, si stanno rivelando molto peggio di quelli che credevamo fossero i veri cattivi.

Partiamo da Montana, quella che più di tutti mi ha sconvolta, per poi arrivare alla vera rivelazione davanti cui True Killers ci mette davanti svelandoci, come suggerisce il titolo, chi sono i veri killer.

Voglio cominciare, citando una frase che ho scritto nella scorsa recensione (se non l’avete letta, potete cliccare QUI):

 Sappiamo che è una lei e sul web c’è già chi ipotizza che si tratti di Brooke, magari per qualcosa che ha a che vedere con la strage avvenuta al suo matrimonio, ma io non ne sono sicura…

A quanto pare il web aveva ragione. Era davvero Brooke il bersaglio di Montana e questo perché, come probabilmente era prevedibile, la strage avvenuta al matrimonio è strettamente collegata alla nostra bionda. Il ragazzo di cui il fidanzato di Brooke era geloso, quello a cui è stato sparato a brucia pelo perché sospettato di aver tradito la fiducia del suo amico andato al letto con la ragazza, non è altri che il fratello di Montana. Ora, come in tutti gli slasher che si rispetti, chiaramente Brooke non l’aveva mai vista prima, nonostante a quanto pare fosse molto amica con il fratello della perfida bionda. Tipico.

Questo desiderio di vendetta l’ha spinta a gettare Richard nelle braccia di Mr. Tintinnio, al punto da farlo uccidere brutalmente. Ora, prima di parlare di quanto avvenuto dopo, c’è una piccola parentesi che vorrei aprire, che riguarda Margaret e il suo rapporto con il Night Stalker, di cui parlavo anche nella scorsa recensione.

Abbiamo visto i due unirsi in un’improbabile alleanza, Richard le ha confessato di non essersi mai sentito capito come con lei e quest’ultima gli ha chiesto di uccidere Mr. Tintinnio… eppure nei due episodi seguenti Richard e Margaret non si sono mai incontrati e abbiamo anche scoperto che una persona nella vita del Night Stalker c’era già, e di certo non reprimeva la sua natura da serial killer. Cosa significava quindi quella scena?

Considerando poi che lei gli aveva chiaramente chiesto di non uccidere nessun altro e le intenzioni del ragazzo invece erano tutt’altre… be’, ho diversi dubbi su cosa questo potrebbe significare. Voi avete qualche teoria?

Veniamo poi al vero killer che True Killers ci ha servito su un piatto d’argento in una sconcertante rivelazione.

True Killers

Abbiamo sempre saputo che Margaret nascondeva qualcosa, e forse quanto accaduto era piuttosto prevedibile. Insomma, quale persona sana di mente riaprirebbe (a dei bambini, poi!) il campeggio in cui è avvenuta una strage in cui ha quasi finito per morire? Se aggiungiamo poi le sue strane regole e la sua, altrettanto strana, abitudine di spegnere i generatori di notte, in modo da non poter chiamare aiuto… ecco a voi il pacchetto “finta sopravvissuta“.

Ammetto però che scoprire cos’è successo davvero quella notte mi ha incuriosito parecchio, e lasciato a bocca aperta davanti allo schermo, nonostante sia un espediente piuttosto utilizzato negli slasher.

Margaret è la vera assassina di quella notte e Mr. Jingles, o meglio, Benji, non è altro che un povero malcapitato, trovatosi nel luogo e nel momento sbagliato. Lui era buono, così buono da voler aiutare una giovane ragazza bullizzata da tutti ma da non riuscire a compiere l’azione terribile che lei gli ha chiesto. Ma quando gli omicidi sono avvenuti, non importava più che lui non avesse compiuto quel gesto perché le persone hanno preferito credere alla storia inventata da Margaret, senza andare a fondo alla questione. Questo, seguito dai trattamenti che Benjamin ha subito per anni, mentre era rinchiuso, hanno portato quest’ultimo a credere di essere davvero l’artefice di quegli assassinii e a compierne numerosi altri, una volta tornato nel luogo in cui lui crede di aver fatto una strage.

Questa rivelazione porta con sé tanti cambiamenti, a partire da ciò che accadrà ora che lui conosce la verità fino ad arrivare a Donna che si ritrova ad aver innescato una bomba di bugie, e che ha in mano solo un mucchietto di polvere, perché il serial killer che voleva studiare in realtà è molto diverso da come lo immaginava.

Abbiamo infine un altro colpo di scena, che in realtà non lo è poi molto dato che ne avevamo già avuto un assaggio con un altro personaggio.

Richard Ramiretz, dopo essere stato ucciso da Benjamin è tornato in vita.

True Killers

Questo spalanca la porta al soprannaturale, facendoci domandare se sia Dio o Satana a tenere le redini di queste resurrezioni, e soprattutto, il perché avvengono. Tornano in vita tutti quelli che muoiono in quella zona, un po’ stile Murder House? Oppure c’è un piano più grande dietro?

Voi cosa ne pensate di questo episodio, True Killers? Fatemelo sapere lasciando un commento qui sotto oppure sulla nostra pagina Facebook.

Io, come sempre, vi do appuntamento alla prossima settimana con la recensione di Red Dawn, non mancate!

Veronica.

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