Movieland obviously no spoiler – Vermiglio
Vermiglio senza dubbio è il film del momento, super chiacchierato, super premiato e ovviamente, per me, super deludente. Per quanto e come se ne parla sembrava il film dell’anno, un capolavoro annunciato, ma purtroppo proprio non sono riuscita a farmelo piacere.
Vermiglio è un film che mette in risalto non solo i traumi della guerra ma anche la mentalità patriarcale tipica di quel periodo. Immagini crude e forti dominano lo schermo tutto il tempo e prendono a schiaffoni lo spettatore, facendolo uscire dalla sala con le tempie che chiedono vendetta. Una denuncia importante contro la religione e la ritualità e di come queste riescano ad anestetizzare l’essere umano rendendo sempre più freddo. Vermiglio, che è una piccola cittadina in provincia di Trento, difatti è la perfetta rappresentazione di questi temi fatta a luogo.
Nonostante questi argomenti siano stati rappresentati brillantemente, ho trovato il film statico. Ribellioni sterili che sembrano sfociare in una sorta di “rivoluzione” ma che poi si conclude con un nulla di fatto. C’è però da ricordare che siamo durante la seconda guerra mondiale, la donna aveva una rilevanza pari allo zero e, purtroppo, quello che è stato rappresentato è nientemeno che la realtà dei fatti.
A peggiorare la situazione, per quanto mi riguarda, l’uso del dialetto per tutta la durata del film che mette già di fatto una barriera con lo spettatore in sala. Ci sono chiaramente diversi spunti interessanti e viene svolto un lavoro su alcune tematiche che difficilmente altri hanno saputo affrontare in questo modo.
Purtroppo parliamo di una tipologia di cinema al quale il pubblico, compresa me, non è abituato. Molte cose restano sottintese, la regista ci spinge ad usare il cervello e non ci imbocca le soluzioni rappresentandole banalmente sullo schermo. Una scelta audace ma, purtroppo, al momento io non mi sento di premiare. Sono uscita dalla sala confusa e sono arrivata a fare alcuni ragionamenti soltanto leggendo spiegazioni.
Sara