X-Files – Recensione 10×03
[SPOILER ALERT]
“La Lucertola Mannara”
Ecco un episodio di X-Files “Monster of the Week” degno del suo nome. Non è semplice inquadrare La Lucertola Mannara per molteplici ragioni, fare un episodio così acuto, spassoso ma al tempo stesso così coraggioso non è una scelta che si prende alla leggera. La mia idea è che gli autori abbiano fatto qualcosa di geniale: è rischioso cercare di convincere un pubblico abituato a vedere una serie come questa che si prende sul serio ad apprezzare quello che a tutti gli effetti è un episodio comedy in stile fantascientifico. Ma chi conosce X-Files, e conosce tutte le sue infinite sfumature, sa benissimo che questo è lo stile sopra le righe, il quale ha reso alcuni episodi della serie memorabili ancora oggi.
Il caso è molto semplice e lineare, ma mentre scorre si affrontano temi importanti che non vengono presi sul serio ma che nonostante tutto fanno riflettere. Già dal prologo pre-sigla si percepisce che questo sarà il classico episodio strambo. Inizialmente vediamo Mulder e Scully discutere di mostri e di creature in maniera inversa rispetto al canonico stile dei due. Mulder rinnega tutti i suoi pensieri e le sue indagini sulle creature più assurde incontrate durante il suo percorso e Scully questo non lo comprende, sente il bisogno di riavere indietro il vecchio Mulder, quello che crede nelle cose a modo suo.
Scully vuole rivedere quella convinzione nelle sue parole, parole che convincerebbero anche il più scettico degli esseri umani.
Il vero protagonista di questo episodio intitolato “La Lucertola Mannara” è proprio una lucertola mannara, una creatura che si trasforma ad un tratto, senza nessun tipo di ragione, in un umano. La storia è particolare e decisamente inedita, gli autori hanno deciso di osare e lo hanno fatto bene.
Non si è interessati a capire chi realmente ha ucciso le vittime, perchè questo bene o male si comprende immediatamente, ma ci si interessa di più a seguire le sventure di un semplice animale che trasformatosi in uomo cerca di vivere la vita da umano.
Inizialmente è spaventato e non capisce neanche come riesce ad avere certe pulsioni, certe esigenze. Ma pian piano apprende tutto quello che c’è da apprendere, almeno per vivere la giornata nel modo migliore.
Ma nonostante questo si rende conto che non è quella la sua natura e il modo in cui lo racconta a Mulder è di una comicità straordinaria, e a tratti fa anche tenerezza. Ad un certo punto implora anche di farsi uccidere e dopo una esilarante scena con la bottiglia di vetro verde, che si ricollega immediatamente alle parole dello strampalato psicologo, tutto assume un’aria di freschezza per la serie.
Rhys Darby interpreta magnificamente Guy, l’attore ha i tempi comici perfetti, ha uno stile quasi teatrale nella recitazione e il suo accento anomalo rende tutto molto più strano.
Scully, pur non essendo al centro dell’episodio è super ironica e divertente. Il modo in cui si pone nei confronti di Mulder e del caso è quasi come sentire una barzelletta che nel momento in cui arriva al culmine fa esplodere quasi di gioia, increduli a quello che si sta guardando. Chissà se tutto quello vissuto da Mulder non sia solo una stramba allucinazione, noi percepiamo tutto come Scully e pretendiamo come lei che lui torni a credere.
Straordinaria anche la scena nel motel che riprende a tratti Psycho, con i buchi tra le stanze per spiare i clienti e quell’individuo fuori di testa che al comando di un classico vacancy americano promette risate e follia. Mulder è inizialmente scrupoloso e quasi scettico ma poi si lascia sopraffare, emozionare e grazie alla risoluzione del caso, che come sempre Scully capisce in anticipo, sceglie per forza di cose di credere a Guy, e così si rende conto che forse c’è ancora speranza, si può credere ancora a qualcosa che per molti anni i due agenti non hanno smesso di fare.
Vi lascio con il promo del prossimo episodio, siamo quasi alla fine ragazzi, la situazione si fa interessante!!!
https://www.youtube.com/watch?v=YuEiJnKwQo8
Alla prossime recensione!
Gabriele