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SKAM Italia – Recensione 2×02

Non farò girare questa recensione intorno alla polemica riguardante la canzone che Niccolò ha cantato in una scena di questo secondo episodio perchè non mi sembra giusto dare adito ancor di più a giudizi inutili e superflui che rischiano di puntare i riflettori su qualcosa che non è, poche voci non possono cercare di rovinare un lavoro per un qualcosa che non esiste e, sinceramente, ritengo che nè il regista, Ludovico Bessegato, nè il cast si meritino di sentir parlare ancora di una vicenda così sgradevole e, se vogliamo, anche tacciata di cattiveria, invece penso che l’Italia abbia bisogno di vivere e respirare SKAM nella sua vera essenza e non in quello che non è minimamente ma per cui, determinati individui, voglio farlo passare.

Vi rimando solo al post di Ludovico Bessegato per capire a cosa mi riferisco ma, davvero, non voglio sprecare nemmeno mezza parola se non quelle che ho utilizzato sopra, certe accuse non meritano neanche la rabbia e la delusione e sono davvero dispiaciuta per come si è sentito il regista leggendo determinati commenti, dare dei razzisti a chi lavora a SKAM è come dire che Martin Luther King abbia aberrato la non violenza, come dire che il sole giri intorno alla Terra, come dire che chi giudica senza sapere faccia bene a farlo.

Detto ciò, iniziamo con questa recensione dato che stiamo entrando nel vivo della narrazione e tutta la nostra attenzione deve essere dedicata a quello che sta succedendo e che vedremo prossimamente.

Abbiamo avuto modo di vedere un po’ di più il nostro Niccolò e non potrei esserne più felice dato che dobbiamo conoscerlo meglio visto che è appena arrivato e avrà un ruolo fondamentale, soprattutto nella vita di Martino.

Vederlo suonare mi ha emozionato, sappiamo che Rocco Fasano si è diplomato al conservatorio quindi mi si è sciolto il cuore e ho avuto i brividi perchè è riuscito a trasmettermi tante emozioni tutte insieme in un agglomerato così fitto che non so nemmeno descriverle singolarmente, forse non so dar loro nemmeno un nome ed una forma, so solo che ho la necessità di sentirlo ancora suonare e cantare, proprio come ne ha bisogno Martino che, secondo me, in quei momenti si è innamorato ancor di più di lui e come dargli torto, no?

Ho apprezzato la scelta di lasciare invariata la modalità in cui si rincontrano i due perchè vedere la faccia felicemente stupita di Martino non ha avuto prezzo e l’ho aspettata dal momento in cui Martino è salito sul bus così come sapevo che avrei visto ma non volevo vedere il dispiacere, la delusione e la disillusione dipinti sul suo volto quando ha visto Niccolò baciare Maddalena, la sua fidanzata ma, purtroppo, sapevamo che sarebbe successo.

 

 

 

 

Una scena che mi ha lasciato una sensazione positiva di intimità, complicità e benessere è stata quella in cui i due ragazzi hanno iniziato a giocare con le marionette, come due bambini che scoprono che giocare insieme sia più divertente e soddisfacente, così i due ragazzi hanno scoperto con la stessa gioia ma con un timore insito facilmente comprensibile, dato ciò che stavano realizzando, che insieme riescono a creare una bolla da cui è difficile e quasi doloroso uscire, di cui, forse, non vogliono sbarazzarsi perchè stare bene è bello e sentirsi a casa insieme ad un quasi sconosciuto fa paura ma è dannatamente meraviglioso.

 

 

 

 

 

 

 

Martino non vuole lasciare quella casa e arriva a non rispondere alle chiamate, ai messaggi dei propri amici che ha abbandonato pur di passare più tempo con quel ragazzo dal sorriso magico che gli stregato i sensi e che gli sta rapendo, piano piano, sia la mente che il cuore facendosi strada nella sua incasinata vita che sta imboccando, finalmente, la retta via, quella dell’accettazione, della condivisione e, si, della felicità.

La scena in cui Martino parla con Sana in classe ha avuto un’interruzione quasi mistica, nel momento in cui entra nel campo visivo del ragazzo l’immagine di Niccolò, tutto scompare, nulla ha più bisogno di attenzione, tutto inizia e termina in ciò che Martino vuole, in ciò di cui ha bisogno e che brama più dell’acqua nel deserto, esiste Niccolò e solo Niccolò e niente lo straniamento che prova il nostro Martino è qualcosa di talmente reale e potente da bucare lo schermo, da essere percepito a distanza di anni luce e qui un applauso va fatto a Federico Cesari, il ragazzo ci sta regalando dei momenti carichi di pathos e sono certa che non è finita qui, vedremo altri momenti di cui saremo fieri e che ci catapulteranno in un’altra dimensione e posso dire già che la chimica tra Niccolò e Martino è già evidente, sono affiatati e si vede che i due attori si sono trovati bene insieme, non voglio sbilanciarmi troppo ma trovare una determinata affinità sul set è molto raro e quando capita occorre tenersela stretta quindi, cari Rocco e Federico, grazie per ciò che avete fatto e per tutto quello che ci state regalando e che ci donerete ancora.

Aspettavo con ansia di sapere come avrebbero sostituito qui in Italia il toast ai formaggi con il cardamomo e sospettavo che al suo posto ci sarebbe stato o un piatto di pasta o una bella pizza e si, vedere la carbonata rovinata in quel modo mi ha fatto ridere ma mi ha fatto anche riflettere. Quando sei con una persona che ti fa stare bene l’imperfezione diventa perfezione, completezza, Niccolò è arrivato a dire che la pasta è talmente orribile da essere quasi buona ed è proprio il concetto che sto esprimendo io, la condizione di pace e benessere fa passare tutto il resto in secondo piano, si sono accontentati di una birra e di due bocconi di pasta mezzi eliminati dalla bocca pur di continuare a stare insieme e andava bene così, nessuno si stava davvero preoccupando di quanto in realtà la pasta facesse pena e fosse immangiabile, erano insieme e il resto non contava e penso sia quello che ognuno di noi debba cercare, la perfezione resta fine a se stessa, ciò che conta davvero è quello che sentiamo, che emozioni proviamo e cosa pensiamo mentre piove, non c’è niente in frigo, la pasta si scuoce, il sugo si brucia, si sta perdendo l’autobus e si è in ritardo o quando sembra che tutto stia andando a rotoli nella propria vita e vicino a noi c’è QUELLA persona o c’è stata fino ad un momento prima o che ci sarà entro breve, capace di far dimenticare il mondo intorno, c’è quella persona ed in quel momento andare avanti è la cosa più giusta da fare, i problemi si risolveranno, la pasta verrà preparata di nuovo e tutto andrà bene perchè in fondo l’imperfezione è meravigliosa e ne è pieno il mondo, perchè alla fin fine…l’imperfezione è perfezione.

Voglio parlare della prima scena che abbiamo visto e cioè quella tra Filippo e Martino.

GRAZIE LUDOVICO BESSEGATO, grazie per averci fatto questo regalo.

Nella versione originale norvegese avevamo sentito tutti la mancanza di questa particolare scena tra Eskild e Isak e qui in Italia abbiamo finalmente avuto questa gioia.

 

 

 

 

 

Martino, ironia della sorte, si è ritrovato nella gay street e vedere come osservava quella coppia di ragazzi intenti a baciarsi mi ha fatto stringere il cuore, si vedeva che è combattuto e che sta vivendo una battaglia interna lacerante e difficile, sa che le ragazze non gli interessano, sa che non si è mai sentito come quando ha visto Niccolò e sa che cosa significa tutto questo, solo che sta facendo fatica ad accettarlo e ad ammetterlo con se stesso, è ancora troppo presto per scendere a patti con ciò che davvero è e che, forse, ha anche paura di essere perchè teme il giudizio degli altri.

Amo una parentesi per dire che io sto aspettando come non so cosa QUELLA determinata scena che nella versione norvegese abbiamo visto tra Jonas e Isak, quella scena è oro e ne abbiamo bisogno anche qui, soprattutto qui, visto che qui in Italia fare coming out è più difficile rispetto ad altri paesi considerato che una gran parte della popolazione è ancora molto arretrata e chiusa mentalmente, ciò che è diverso fa paura ma, cari bigotti, care persone che non riescono a vedere oltre il proprio naso, le proprie convinzioni e la propria normalità, dovete sapere che non è giusto giudicare qualcuno per chi ama o per com’è, che è terribilmente sbagliato che un ragazzo o una ragazza debba sentirsi a disagio nel vivere l’amore per paura di essere aggredito psicologicamente o fisicamente, nel confidarsi con i propri amici o con i propri genitori, non dovrebbe esserci nemmeno più bisogno di dichiararsi perchè ognuno dovrebbe vivere e basta, senza preoccuparsi, senza sentirsi sbagliato o inadatto, senza privarsi di determinate esternazioni o condizioni solo perchè c’è qualcuno a cui tutto ciò non sta bene, tra i diritti fondamentali dovrebbe esserci il poter essere se stessi senza rischiare di dover subire delle ritorsioni o delle minacce quindi si, abbiamo bisogno di quella scena tra Isak e Jonas, l’Italia ha bisogno di vedere che chi ti ama e chi ragiona ti accetta per come sei senza puntarti il dito contro o farti sentire inadeguato semplicemente perchè non c’è nulla da accettare o da capire, ama chi vuoi a me basta che tu sia felice, il resto non conta, siamo tutti esseri umani e non esistono quelli di serie A o di serie B in base al proprio orientamento sessuale e smettetela di considerare i gay inferiori, sbagliati o non degni di essere definiti esseri umani, le bestie contro natura siete voi, non loro.

 

 

 

 

 

Insomma, abbiamo avuto modo di conoscere ancor di più Filippo che sto già amando per la sua ironia e il suo modo di rispondere a Martino (il nominare Tom Hardy è stato assolutamente meraviglioso) e ne vedremo delle belle sul rapporto tra Martino e il fratello di Eleonora, anche in SKAM Italia abbiamo bisogno del guru e sono sicura che Filippo sarà un degno erede di Eskild, ruolo difficilissimo da interpretare ma quello che, insieme a Martino e Niccolò, potrà dare un grande insegnamento all’Italia, forse questa serie non riuscirà a cambiare il mondo italiano ma spero che faccia in modo di far aprire gli occhi a chi non vuol vedere e non vuole accettare ma, ripeto, SKAM non può fare il miracolo, ognuno di noi nel suo piccolo deve far qualcosa per smuovere le acque, diffondete il verbo di SKAM, fatelo guardare ai vostri genitori, alle persone che vi sono vicine e che non riescono ad accettare l’amore in ogni sua forma così che i nostri genitori possano parlarne con altri genitori e via discorrendo, siamo noi giovani a dover far partire il cambiamento e ogni azione potrebbe essere quella giusta per dare il via.

Voto all’episodio: 8

Con questo vi saluto e vi rimando alla prossima settimana con un nuovo appuntamento con le mie recensioni, spero di aver fatto qualcosa di buono nel mio piccolo anche io.

Bonus:

  • Luca e Silvia già mi piacciono insieme.
  • Emma, la rana, per piacere puoi anche evaporare, grazie.

  • Ma il sorriso di Niccolò quanto è particolare?!
  • Vogliamo conoscere questa benedetta argentina.
  • Maddalena hai un ruolo davvero complicato ma noi siamo pronti e saremo qui a ringraziarti, in un certo senso.
  • Avete notato la foto di Ludovico Bessegato mentre Martino cerca Niccolò sull’app?

 

 

 

 

 

 

 

P.s i vecchi amici di Niccolò…ragazzi io voglio sapere già del passato di Niccolò ed è un gran problema ma, tralasciando ciò, quanto è bello vedere Martino gioire per la felicità del ragazzo che gli ha rubato il cuore?!


Irene

 

 

 

 

 

Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.

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