Charles Manson, uno dei pluriomicidi più famosi della storia americana, è morto domenica sera all’età di 83 anni dopo aver passato più della metà della vita in carcere. Bryan Cranston, Walter White di Breaking Bad, ha sorpreso i propri fan con un tweet dove spiega come la sua strada si sia incrociata con quella del serial killer quando era soltanto un ragazzo:
“Quando ho sentito della morte di Manson sono rabbrividito. Sono stato alla sua portata solo un anno prima del brutale omicidio Tate-LaBianca avvenuto nel 1969. La fortuna era con me quando io e mio cugino andammo a fare una passeggiata a cavallo allo Spahn Ranch e incontrammo questo piccolo uomo dagli occhi impazziti che gli altri hippie chiamavano Charlie”.
In quegli anni Manson si era trasferito allo Spahn Ranch trasformandolo nella residenza fissa sua e della sua Family, il gruppo di ragazzi con cui periodicamente si spostava per commettere piccoli furti e altre attività criminali simili indispensabili alla loro sopravvivenza. In seguito furono proprio i membri della Family ad aiutarlo nel commettere gli omicididi cui noi tutti oggi abbiamo sentito parlare.
All’epoca l’attore non poteva avere più di 12/13 e non capì subito con chi avesse affettivamente avuto a che fare: il collegamento arrivò solo l’anno successivo, quando iniziarono a girare le prime voci sulla strage Tate-LaBianca.
“Mio cugino mi telefonò tutto agitato”, prosegue Cranston. “Oh mio Dio! Guarda la foto sul giornale! È lui! E sì ragazzi, era proprio lui: pensare che fino a un anno prima poteva essere un ragazzo a posto poi trasformatosi in furia omicida è stato…raccapricciante”.
-Giusy.