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Grey’s Anatomy: Jesse Williams si esprime sui racconti razzisti delle sparatorie

L’attore che in Grey’s Anatomy ha fatto un bellissimo discorso sul razzismo, Jesse Williams, ha deciso di esprimersi sulla sparatoria che è avvenuta in America settimana scorsa.

Jesse Williams esprime l’opinione sui racconti razzisti

L’attore interprete di Jackson Avery da ormai tantissimi anni ha deciso di esprimersi sui vari racconti razzisti che stanno emergendo dalla sparatoria avvenuta in America settimana scorsa, generata in una scuola e che ha causato molteplici feriti e due morti.

Da tempo l’attore sostiene e combatte per il movimento Black Lives Matter, ed anche in questi giorni ha continuato con la sua missione di attivista per far aprire gli occhi alla gente, ed è stato chiamato da The View il 23 febbraio per esprimersi sulla vicenda accaduta a Parkland.

Jesse ha voluto esprimere la sua opinione, secondo la quale i media siano propensi a raccontare le sparatorie attraverso degli stilemi narrativi che favoriscono la “classe degli oppressori“, ovvero i bianchi, mentre in situazioni simili tendono a demonizzare le vittime di colore, come ad esempio i neri che vengono colpiti dalle armi da fuoco della polizia.

 

Ecco le sue parole

Quando gli è stato chiesto dell’episodio di Grey’s Anatomy andato in onda di recente, dove appunto il principale argomento era il razzismo, Jesse articola la sua teoria dicendo che bisogna per forza cambiare la cultura dei media, visto che spesso vittime nere della polizia vengono ritratte come pericolose più dei poliziotti, mentre le vittime bianche di sparatorie collettive vengono “infantilizzate”, rappresentate nel massimo della loro purezza e innocenza.

“Una grande scrittrice che è anche un medico, Zoanne Clack, ha scritto quell’episodio. E abbiamo lavorato a stretto contatto sul contenuto, sul materiale, sui risultati, sulla relazione tra le forze dell’ordine e la famiglia e purtroppo ci sono così tanti esempi di vita reale tra cui scegliere, l’importante è essere efficaci nel raccontare storie. Non avere ragione o fare prediche ad una parte del pubblico, ma fare qualcosa che sia realistico e di forte impatto e possa permettere all’umanità di insinuarsi in particolare intorno ai giovani corpi neri, giovani ragazzi neri. Spesso siamo sempre rappresentati più vecchi di noi stessi. Tamir Rice aveva dodici anni, ma è stato riferito fosse un ventenne. Mentre gli adulti, gli adulti bianchi, sono infantilizzati, resi piccoli e giovani e deboli e bisognosi di aiuto e vittime di un lupo solitario. Questa cosa è conveniente per la classe degli oppressori. È qualcosa a cui abbiamo prestato molta attenzione. E abbiamo cercato di essere il più produttivi e onesti possibile.”

Dopo le sue parole l’attore è stato anche al centro di varie polemiche, che hanno portato anche ad una petizione per licenziare l’uomo da Grey’s Anatomy, petizione del tutto inutile e senza nessun senso, dal momento che Jesse sta lottando per miliardi di persone.

 

-Miriana

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Miriana Zibardi, anche soprannominata Simba, amante folle di serie tv! Potrei stare al pc a guardarmi episodi da mattina a sera. Ecco la mia vita.