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Supernatural – Recensione 13×02

Bentornati ad un’altra recensione di Supernatural, stavolta parleremo del secondo episodio della tredicesima stagione, The Rising Son, che ha fatto emergere parecchi dubbi sul destino dei personaggi.

Jack

Jack è il protagonista assoluto dell’episodio chiaramente, quindi verrà dedicato uno spazio maggiore a lui. Innanzitutto, le parti migliori sono state quelle comiche, in cui continuava a copiare la gestualità di Dean.

Ora, tralasciando questo aspetto molto divertente, assieme alla scena in cui Jack esce fuori dalla porta invece di teletrasportarsi per dimostrare di poter essere in un altro luogo quando vuole, bisogna riflettere sul significato celato dietro alle sue azioni. Come abbiamo potuto vedere, quello che crede davvero in Jack è Sam, mentre il suo vero padre è Cas, eppure il modello che Jack sceglie di seguire è Dean. Jack, Cas e Dean hanno svariati aspetti in comune e riportano tutti alla sfera dell’umanità. Quello più convinto che Jack, prima di essere una creatura divina, sia un umano è Sam e ciò viene mostrato attraverso tutto l’arco di questo episodio. In primo luogo, Jack ride guardando i cartoni animati proprio come Dean o Cas (il cartone in questione, fra l’altro, è proprio Scooby – Doo, con cui ci sarà un crossover nel sedicesimo episodio); in secondo luogo, il ragazzo trova piacevole quella che per noi può sembrare una banale pausa per cenare insieme, apprezzando il cibo (ricordiamoci che agli angeli non serve mangiare). Inoltre, quando Dean era un demone si tagliava il palmo della mano facendone sgorgare il sangue, per avere una prova di essere ancora – almeno in parte – umano, così come Jack si trafigge alla fine dell’episodio, ma dal suo corpo non fuoriesce nemmeno una goccia di sangue, anzi, guarisce da solo. Dean ha insegnato a Cas alcuni concetti basilari dell’appartenere alla razza umana ed ora è il turno di Jack.

Umano

No, non possiamo sottovalutare questo aspetto, perché è il cardine di questa stagione. Se Jack non abbraccia la sua parte umana, se non capisce chi sono i buoni, è perduto. In modo particolare, se non si unisce adesso ai Winchester, rischia di essere traviato da Lucifero o da Asmodeus, che già ci ha provato. Per ora, l’imprinting che gli hanno lasciato Kelly e Cas è più forte di quello di Lucifero, in più sembra aver capito chi sono i suoi veri amici o non li avrebbe salvati, ma con tutte le resistenze che sta trovando di fronte a sé (Dean è la prima), potrebbe cambiare idea molto presto.

La questione della salvezza

Lo stiamo ripetendo fino alla sfinimento: Sam vuole salvarlo, Dean no. Dean vuole ucciderlo perché crede possa costituire un problema e come ha spiegato Sam, il fratello vuole proteggere tutti e Jack potrebbe rappresentare una minaccia. Non dimentichiamoci, che Dean sta ancora affrontando un lutto e sta cercando di aggrapparsi alla logica, perché seguire i sentimenti l’ha portato al dolore e per non doverlo provare di nuovo, è disposto a fare qualunque cosa. Qua arriva lo scontro: Sam ha fatto comprendere a Jack di essere meritevole della salvezza e questo l’ha portato ad aiutarli tutti nel finale, mentre Dean lo ha contraddetto e questo potrebbe portare ad un cambiamento nel ragazzo. A meno che, Jack non segua la linea tracciatagli da Sam, dimostrando a Dean che invece si sbaglia sul suo conto.

Dean arriva addirittura a minacciare di ucciderlo, quando in passato ha sempre cercato di difendere i più giovani, i deboli, quelli minacciati. Solo per questo motivo, Jack potrebbe cambiare idea sull’essere buoni, perché il suo modello non crede in lui.

Ho infatti trovato Dean un po’ troppo fermo nelle sue convinzioni, perché lui dovrebbe essere il primo a sostenere che tutti possono essere salvati (seppure resta sempre il fatto che sia accecato dalla sofferenza), dato che Castiel gli ha insegnato questa importante lezione applicandola a lui stesso (4×01).

Qual è il problema?

Tu non pensi di meritare di essere salvato.

Asmodeus

Il quarto principe delle Kardashian… ehm, no, dell’Inferno, è tornato ad usurpare il trono di Crowley, che manca sempre di più. Ha anche preso il posto di Donatello per poco tempo, rendendolo ancora più odiato di prima. L’ultimo arrivato, fra l’altro, ha già cercato di uccidere i due fratelli, quindi non può più redimersi. Sostiene di appoggiare Lucifero in tutto e per tutto, di volere Jack sulla trono dell’Inferno standogli accanto come consigliere, ma in realtà sembra solo che voglia toglierli di mezzo entrambi alla prima occasione.

Michele

Mary e Lucifero compongono un’improbabile squadra, che si scioglierà appena torneranno nel loro mondo. Lucifero vuole proporre uno scambio fra Mary e Jack, perciò non l’ha ancora uccisa. Le loro interazioni hanno poco di cui trattare, ciò che importa è l’apparizione di Michele.

Cosa accadrà con lui? Ma soprattutto: è un modo velato di riproporci ciò che è accaduto nella quinta stagione, in cui per via della grande battaglia fra il bene ed il male, Michele ha fatto di tutto per avere il corpo di Dean, mentre Castiel cercava di proteggerlo? Appena l’ho visto, ho ripensato subito a questa scena, in cui Castiel picchia violentemente Dean per aver deciso di arrendersi, ricordandogli che lui si è ribellato al Paradiso per aiutarlo.

Vi lascio con il promo del prossimo episodio, Patience (13×03):

Alla prossima settimana!

Erica

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Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.