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Stranger Things: i riferimenti a IT di Stephen King

In questi giorni, tutti stanno facendo una maratona della seconda stagione di Stranger Things, la serie targata Netflix ambientata negli anni Ottanta con dei giovanissimi protagonisti, il tutto corredato da un’atmosfera molto cupa che ricorda quella di IT di Stephen King.

In effetti, è proprio a King che i fratelli Duffer si sono ispirati maggiormente. Qualche anno fa, prima della realizzazione del nuovo IT cinematografico, i due avevano addirittura proposto un adattamento del romanzo ottenendo solo rifiuti. Da lì è scattata la scintilla che li ha portati a creare Stranger Things. Inoltre, King non ha mai nascosto un particolare orgoglio nel vedere i riferimenti alla sua opera nella serie.


Font e protagoniste femminili

Già dal poster si può notare che il carattere utilizzato è lo stesso delle copertine dei romanzi di Stephen King. in più, il nome della protagonista, Undici, è un numero che ricorre spesso in IT, anche nella famosa citazione: “Quello che può essere fatto a undici anni non può essere fatto mai più”.

Fra l’altro, Undici (Stranger Things) e Beverly (IT), le due protagoniste femminili, hanno molto in comune. Entrambe sono l’unico elemento femminile in un gruppo composto da soli maschi. Questo porta i ragazzi a maturare sentimenti nuovi, come attrazione e senso di protezione. Inoltre le due bambine sono in conflitto con la figura paterna: Beverly è stata violentata dal padre, mentre Undici è stata costretta a subire esperimenti dall’uomo che l’ha cresciuta in un laboratorio.

Infanzia, amicizia, bullismo

IT e Stranger Things raccontano un mondo particolare: la preadolescenza, con l’opposizione agli adulti che spesso non ascoltano ciò che i bambini sostengono. Di conseguenza, i bambini non raccontano più le proprie scoperte e decidono di trovare una soluzione da soli. Questo accresce il rapporto di amicizia, che si sviluppa fra scontri e gesti d’affetto. Sono presenti anche temi universali per i ragazzini, in realtà, come quello del bullismo e della popolarità. I bambini di Stranger Things non legano con gli altri, ma preferiscono piuttosto passare del tempo con l’insegnante di scienze. In IT, i piccoli protagonisti costituiscono il “Club dei Perdenti”.

Per questo, entrambi i gruppi subiscono le angherie da parte dei bulli. Tuttavia, in entrambe le opere i ragazzi si dimostrano, in ultima istanza, vincenti. In Stranger Things, Lucas ha una razionalità non comune per la sua età e Mike incoraggia la lealtà tra amici. Allo stesso modo, il Mike di IT spicca per intelligenza, mentre Bill è il collante del gruppo.
Due mostri molto simili

IT inizia con la morte del fratellino di Bill, finito purtroppo fra le grinfie di Pennywise, un’entità aliena malefica vecchia quanto l’Universo. In Stranger Things, Will sparisce, portato nel Sottosopra dal mostro Demogorgone. Però oltre il tragico inizio, le similitudini si riscontrano anche tra i due mostri. Entrambi risiedono in un’altra dimensione ed entrambi detengono, fra i loro poteri, la telecinesi. Una delle tante teorie che circolano su Stranger Things sostiene che il Demogorgone non sia altro che una manifestazione dei traumi subiti da Undici, anche lei detentrice di poteri psichici come molti personaggi di Stephen King.

 

Erica

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Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.