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Supernatural – Recensione 13×06

Bentornati ad un’altra recensione di Supernatural, stavolta parleremo del sesto episodio della tredicesima stagione, Tombstone, che ha risollevato un po’ il morale a tutti noi, per poi abbatterlo di nuovo subito dopo, nel finale.

Cas è tornato!

Ebbene sì, Cas è tornato nel mondo dei vivi grazie al suo legame con Jack e sia noi che i Winchester abbiamo festeggiato questa enorme gioia. Gli effetti di questo ritorno sono ben visibili, soprattutto su Dean, che finalmente è riuscito a sorridere di nuovo. Gli abbracci fra Cas e gli altri sono stati infinitamente teneri. Fra l’altro, va notato che solo quando abbraccia Jack, l’angelo chiude gli occhi, sentendosi a casa, sapendo che quello che ha fatto non è stato inutile, aggrappandosi ancora alla speranza di un mondo migliore grazie al Nephilim.

Inoltre, soffermiamoci un momento su un altro paio di cose. La prima: c’è un parallelismo fra Cas e Dean. La vera grande vittoria di cui Dean aveva bisogno nello scorso episodio era che Cas fosse vivo ed è come se Castiel lo accontentasse, finalmente, come aveva promesso nella scorsa stagione (12×19).

La seconda: Cas spiega, per sommi capi, di essere tornato perché ha infastidito il Vuoto e com’era il luogo in cui si trovava, ma viene lasciato tutto in sospeso. Probabilmente si discuterà di nuovo di questo argomento, è troppo importante per lasciarlo perdere.


Team Free Will 2.0

Ora, con l’avvento di Jack, il Team Free Will si è allargato. Ognuno di loro ha un compito e fanno coppia con chi sono più legati, quindi Cas/Dean e Sam/Jack.

Jack cerca di capire come diventare un vero Cacciatore, così trova un caso alla maniera di Sam sul computer, che li porta in Kansas ad avere a che fare con i cowboy, che Dean ama. Dean e Castiel si vestono alla maniera di questi uomini del passato, indossando un paio di cappelli che ricordano gli appartenenti a quest’ambito. Le loro interazioni, dal bunker (Castiel deve aspettare che Dean finisca il suo caffè o si comporterà come un orso burbero per tutto il giorno) al Kansas, sono molto divertenti e viene ristorato un clima di leggerezza che mancava da un bel po’ di tempo a questa parte.

Inoltre, non bisogna sottovalutare il fatto che Jack abbia recuperato i propri poteri, perché è ciò che li porterà alla rovina nel finale di questo episodio. Il ragazzo cerca di usarli per compiere delle buone azioni, soprattutto ora che è tornato Castiel il suo padre spirituale, perché non vuole deludere le sue aspettative e perché Castiel è la prova vivente di quello che gli hanno sempre detto i Winchester: le persone possono essere buone e la loro bontà viene ricompensata, prima o poi.

Il senso di colpa di Jack

Purtroppo, però, a volte, quando si cerca di fare del bene, si sbaglia. Jack compie uno sbaglio, uccide una guardia per fermare il mostro della situazione e questo è arduo da superare. Non riesce ad accettarlo, anche se tutti cercano di farlo sentire meglio, persino Dean, il quale afferma addirittura che il ragazzo non è un mostro, perché, come tutti loro, ha del sangue sulle mani, ma per la giusta causa. Non possono essere tutti mostri, è solo che ci sono degli effetti collaterali a cui non sempre possono sfuggire. Però, Jack, che è ancora all’inizio del suo viaggio, li abbandona per proteggerli. E questo fa molto Winchester.

Vi lascio con il promo di War of the Worlds (13×07):

Alla prossima!

Erica

 

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Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.