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American Horror Story: Apocalypse – Recensione 8×01

Come ogni anno, eccomi qui per parlare con voi di una delle mie serie preferite:

American Horror Story

Apocalypse è sicuramente una delle stagioni più attese dai fan in quanto collega due delle prime stagioni di questa meravigliosa serie, Coven e Murder House, e riporta sul piccolo schermo tanti volti conosciuti.

La première di questa stagione, dal titolo The End è sicuramente all’altezza delle aspettative e presenta già uno dei personaggi più attesi dai fan: Michael Langdon, il figlio di Tate e Vivien.

Ma cominciamo per gradi a parlare di questo angosciante episodio. Sì, perché se c’è un aggettivo adatto ai quaranta minuti che ho passato di fronte al computer, è proprio questo; da grande amante dei film horror è raro che venga pervasa da un sentimento come l’angoscia durante la visione di una pellicola eppure, American Horror Story ci è riuscito alla grande e per questo mi sento di fare i complimenti a Ryan Murphy che dopo otto stagioni e diversi alti e bassi,  si conferma ancora una volta capace di sorprendere e tenere lo spettatore incollato allo schermo.

Gran contributo a questo risultato è sicuramente il suo “essere sempre sul pezzo”. L’anno scorso ha portato all’estremo ciò che era accaduto con le elezioni e ha fatto di queste lo spunto per una stagione che anche se a tratti un po’ carente, non ha deluso. Quest’anno, prendendo spunto dalle tragedie che stanno sconvolgendo il mondo, ha creato qualcosa da quella che secondo me è nata come una semplice domanda: cosa succederebbe se le cose precipitassero?

L’episodio si apre infatti con un messaggio dall’arme inviato a tutta la popolazione che li avvisa di un’imminente attacco nucleare. Una cosa simile è accaduta davvero, lo scorso gennaio, alla popolazione delle Hawaii, tanto che l’evento viene persino citato da uno dei personaggi.

Nel caso delle Hawaii, fortunatamente si trattava di un falso allarme ma credo sia stato proprio questo evento a dare a Ryan l’idea che poi ha dato vita ad Apocalypse ed è proprio questo piccolo dettaglio a rendere il tutto più, spaventosamente reale.
Il mondo sta andando in pezzi negli ultimi anni, accadono tante tragedie e l’inquietante idea di Ryan Murphy potrebbe non essere così assurda ai nostri occhi.

Tornando a The End e smettendola di mettervi ansia, gli abitanti del mondo di American Horror Story non sono stati così fortunati e il bombardamento della città, e dell’intero pianeta, è avvenuta realmente. In sole due settimane il pianeta terra ha smesso di esistere nel modo in cui l’abbiamo sempre conosciuto trasformandosi in una realtà spaventosa. I sopravvissuti si contano sulle dita di una mano e sono costretti a vivere in un modo che forse, è ancor peggio di essere morti.

Non solo infatti sono costretti a vivere rinchiusi in una sorta di “torre di Raperonzolo” ma la realtà in cui si trovano è comandata da una donna i cui scopi sono ben più oscuri di quelli che vorrebbe far credere. Miss Veneable è un personaggio inquietante che non ha riguardo per la vita umana e che potrebbe vagamente ricordare il Kai di Cult. Non abbiamo ancora abbastanza elementi per capire ciò che la donna ha in mente, ciò che sappiamo è che le cose sono ben diverse da quelle che la misteriosa associazione aveva in mente. Lei costringe gli abitanti della sua “prigione” a sottostare a delle regole assurde, che se trasgredite possono portarli alla morte ma non solo, gode nell’infliggere punizioni che lei stessa fa in modo di infliggere. Oh, e non dimentichiamoci che ha cucinato quel poveretto di Stu e ha fatto mangiare il suo corpo persino al suo fidanzato.

E qui, vorrei aprire un paio di parentesi. Numero uno, i nostri cari sopravvissuti mi sembrano tutti abbastanza tonti. Nel momento in cui uno di loro ha detto “anche lei ha mangiato quella carne, non lo avrebbe fatto se fosse stato infetto” ho pensato che avessero capito qualcosa e invece, hanno semplicemente supposto che la carne non fosse quella di quel poveretto. Possibile che con tutto il tempo a disposizione che hanno per pensare, nessuno sia arrivato a comprendere?
Considerando che sono sotto terra e che fosse impossibile prendere “carne fresca” altrove, l’idea che lei non fosse chi dice di essere avrebbe dovuto sfiorarli. Ma forse, se fossero tutti svegli ed intelligenti, a quest’ora la serie avrebbe due episodi in croce.

Punto numero due, la scena finale. Quel “ora vorrei almeno un braccio”, quell’essere disposti a mangiare carne umana tanta è la fame credo faccia riflettere: fino a che punto l’uomo è disposto a spingerci in una situazione simile?

E questa non è l’unica domanda aperta dall’episodio. Abbiamo i due “sopravvissuti”, che come era ovvio hanno finito per innamorarsi, che a quanto detto da Veronica Hastings e co (i fan di Pretty Little Liars capiranno!) hanno un patrimonio genetico in grado di far sopravvivere il pianeta terra ma che ancora non sappiamo come. Cos’hanno di tanto speciale? Sarà qualcosa legato alla loro riproduzione? I loro figli potrebbero essere una sorta di Adamo ed Eva del mondo post apocalittico? E potrebbe essere forse per questo che nel rifugio la nostra spaventosa padrona di casa ha vietato ogni tipo di rapporto non autorizzato? E quali dovrebbero essere i rapporti autorizzati? Ci vuole una richiesta scritta per fare sesso?

E quali segreti nasconde Michael? Immagino che il luogo di cui parla ed in cui possono sopravvivere per un decennio sia la nostra Murder House ma perché vuole portarceli? Come ha intenzione di farlo se ha ucciso il mezzo di trasporto con cui si è recato lì? Quali saranno le prove di cui parla?
Ma soprattutto, perché non si taglia i capelli?
Per quanto riguarda quest’ultima domanda, speriamo che il doppelganger di suo padre possa essere uno dei fortunati e porga rimedio con le sue mani magiche da parrucchiere delle star perché così sembra uscito dalla parodia low budget di Intervista col Vampiro!

 

Insomma, l’episodio come avrete capito mi è piaciuto molto e sono davvero curiosa di saperne di più. Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con me? Fatemelo sapere lasciando un commento qui sotto oppure sulla nostra pagina Facebook.

Alla prossima settimana,

Veronica.

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