Arrow – Recensione 4×18

“Eleven-fifty-nine”: sono psicologicamente pronta ad essere criticata ma personalmente ho trovato questo episodio veramente BRUTTO.
Volevo scrivere “imbarazzante”, ma mi sono morsa la lingua.
Si, sono esagerata ma quando vedo certe atrocità in una delle mie serie televisive preferite, non riesco proprio a trattenermi.
Vi starete chiedendo perché sono così indignata, vero?
Continuate a leggere e scoprirete che non sono poi così pazza.

Iniziamo con la prima atrocità: potevano mettere una maglietta ad Andy con la scritta “LA TALPA SONO IO” e probabilmente non sarebbe stato tanto palese quanto lo è stato nella prima parte dell’episodio.
Diggle mio caro, ma se fino all’inizio della stagione tu non sapevi neanche che Andy fosse vivo, ora vuoi credere che ti sta rivoltando casa come un calzino in cerca di microspie?
Non è che è tuo fratello, è che…

Vorrei sorvolare le condizioni dell’idolo, che sembra rincollato da Giovanni Mucciaccia di Art Hattack, ma vi invito a riflettere su come Laurel riesce a combattere perfettamente con due membri della LEGA DEGLI ASSASSINI, ma scherziamo?
Fino a ieri Laurel era nel team Arrow con il solo scopo di usare il dispositivo sonoro, ora combatte alla pari di ben due assassini?
NON HA SENSO.
D’atro canto, adoro sempre di più Thea, il suo stile di combattimento, la rabbia e poi quando combatte contro Malcolm… il top del top.

Comunque nonostante le capacità di Laurel sviluppate in questo episodio, l’idolo viene preso dall’H.I.V.E  che per fortuna è incompleto: una parte importante è stata collocata in un’altro posto più sicuro.
Damian si accorge subito della mancanza e liquida Merlyn con la delicatezza di un bisonte.

Damian ha mobilizzato la prigione che ora è ai suoi ordini e nonostante il nostro Team Arrow si faccia valere, del tutto inaspettatamente, Andy si schiera con i cattivi, per non parlare del ritorno della magia di Darhk appena si è completato il puzzle dell’idolo.
Insomma le cose si erano complicate parecchio e a rimetterci le penne, è stata la nostra Laurel/Black Canary.

Qui voglio parlare di qualcosa che proprio NON mi torna.
Scena emozionantissima tra Oliver e Laurel, con tanto di frase ” So di non essere stata l’amore della tua vita ma tu sei stato il mio”, ammetto che ha sciolto anche me che sono un’accanitissima Olicity.
Posso sbagliarmi, ma per come si è sviluppato l’episodio a me è sembrato palese che Laurel tornerà.
Resusciterà, il pozzo di Lazzaro io non lo so, ma andiamo!
Tutto va bene, poi dopo la frase “devi promettermi che…” lei muore?
Eh no sceneggiatori, io non ci casco, sono certa che inventerete qualcosa per farla resuscitare!

Giungiamo a parlare della vera, povera vittima dello show: papà Lence.
Quante altre volte vogliamo dirgli che le figlie sono morte?
Due o forse di più, ho perso il conto, prima Sarah ed ora anche Laurel? Questo è accanimento!
Comunque caro papà Lance fidati di me, questa morte non durerà a lungo…

Ultimo e più imbarazzante argomento di cui parlare: Felicity.
Buttata negli ultimi 5 minuti a farsi il piantarello per l’amica.
No, questo proprio non lo eccetto! Era il fulcro della storia, ora ce la mettono proprio all’ultimo per piangere l’amichetta.
ABERRANTE
Che dire ragazzi, l’episodio non mi è piaciuto proprio, sono pronta a sentire le vostre opinioni consapevole che gran parte di voi sarà discorde.
Sperando di vedervi anche la prossima settimana, e dopo questa recensione rischio, vi do appuntamento al prossimo episodio!

Sara