Game of Thrones – Recensione 8×06
Prima di iniziare la recensione di “The Iron Throne”, ci tengo a specificare che non faccio parte di quella fetta di pubblico che firmerebbe la famosa petizione per rigirare l’intera stagione ma, nonostante ciò, alcuni dei punti principali di questa mi trovano completamente d’accordo.
Di tutto però parleremo tra poche righe, intanto…
COMINCIAMO!
L’episodio inizia con il discorso della vittoria di Daenerys che, non felice di aver devastato Approdo del Re, vuole “liberare” tutti gli altri regni.
A tali affermazioni, Jon e Tyrion rabbrividiscono, ma solo uno dei due ha sufficiente coraggio per andare a sfidare la regina. Chi? Il nostro Lannister.
L’inutilità di Jon in questa stagione è stata molto marcata ed oggi anche il suo egoismo è venuto a galla. Il nostro valoroso guerriero ha continuato a sostenere la sua regina nonostante la strage fatta e solo quando Tyrion l’ha invitato a pensare che le sue sorelle sarebbero state le prossime ad essere giustiziate, dando per scontato che il nord non si sarebbe inchinato alla regina, improvvisamente cambia idea e pianta nel petto della sua amata un pugnale.
A metà episodio la regina è morta, pugnalata dal suo amore, peccato che il tutto sia durato veramente neanche 5 secondi.
Veniamo al mio concordare con la petizione:
Questo è l’ennesimo caso in cui si è voluta chiudere in fretta la questione, anche se, lasciatemelo dire, Drogon che incenerisce il trono e afferra Daenerys per poi volare via è stato pura arte.
Non è un segreto che il mio personaggio preferito è sempre stata la madre dei draghi, quindi il mio dolore nel vederla con il sangue alla bocca è stato indescrivibile.
Se la morte della regina mi ha addolorata, Tyrion vivo è stato una consolazione non indifferente, infatti proprio lui ha eseguito i passi più importanti dell’episodio.
Dal condannato a morte a consigliere del nuovo Re.
Otto anni a domandarci chi sarebbe andato sul trono e oggi abbiamo finalmente ottenuto una risposta:
BRAN STARK
Non mi posso dire sorpresa della scelta, ma penso che sia stata la migliore opzione: con Daenerys morta (anche da viva non era affatto idonea) e Jon per ovvie ragioni impossibilitato, la scelta doveva essere Bran e così è stato. E poi l’ha consigliato Tyrion, il che basta e avanza.
La cosa più bella è stata vedere di nuovo Tyrion primo cavaliere, anche se questa volta di Bran, e la scena finale è stata una piccola gioia in una stagione che oggettivamente poteva essere fatta meglio.
Possiamo comunque affermare che gli Stark sono stati i mattatori della serie: anche se Jon è stato esiliato alla barriera, sembra poter trovare “felicità” tra i bruti, Bran è diventato Re, Arya, come Cristoforo Colombo, viaggerà per scoprire cosa c’è oltre il punto in cui si interrompe la cartina geografica ed ovviamente Sansa è stata nominata regina del Nord.
I fratelli sono ancora una volta divisi, ma dopo tutto quello che hanno vissuto ho romanticamente letto in questo finale la possibilità di ritrovarsi sempre, nonostante tutto.
Tutto ciò per dire che parliamo di una serie EPICA ed anche se il finale per alcuni è stato una catastrofe, NON lo è stata in nessun modo per me.
C’erano delle cose che obiettivamente potevano essere fatte meglio, per citarne alcune la battaglia con gli estranei e il personaggio di Jaime, ma poteva sicuramente essere fatto molto peggio.
Non sto qui a parlare di un finale perfetto perché non lo è stato, ma, dal canto mio, non posso neanche urlare allo schifo perché non lo è stato, non lo è stato affatto.
Con queste parole si chiudono le recensioni di Game of Thrones e lasciatemi salutarvi con una frase iconica:
CIO’ CHE È MORTO NON MUOIA MAI.
-Sara