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Katerina Petrova, the one and only

“How do you think I survived 500 years? It wasn’t because I was a vampire. It’s because I never looked back. Don’t be dumb, survive.”

Oggi, nel giorno dedicato a TVD, vogliamo occuparci di uno dei personaggi più amati e odiati del mondo telefilmico: Katerina Petrova, the one and only.

Sincera fino al cinismo, bellissima, furba, ingegnosa, stronza fino a diventare una manipolatrice di prim’ordine, intelligente, fragile e forte al tempo stesso, bugiarda quando occorre, tenta di ottenere ciò che vuole con qualsiasi mezzo, non preoccupandosi di nessuno. Non credo esistano termini giusti per definirla.

Tutto ebbe inizio nel 1490, quando Katerina rimase incinta all’età di 17 anni e venne ripudiata da suo padre per la nascita di una figlia illegittima.

Katerina era una ragazza come tutte le altre, innamorata dell’amore e piena di vita a cui venne strappata via la sua bambina, non permettendole nemmeno di stringerla tra le braccia per qualche secondo o di vedere la bellezza della creatura a cui aveva dato la vita.

E così venne bandita ed esiliata in Inghilterra dove inizia uno dei suoi incubi più grandi, dove decide che la sua vita vale di più di qualsiasi altra, creando la differenza più abissale tra lei, la seconda doppelganger Petrova, e l’ultima, Elena Gilbert.

Nel 1492 conosce Trevor che la presentò ai fratelli Mikaelson: Elijah e Klaus.

“Life is too cruel. If we cease to believe in love why would we want to live?”

Fin da subito rimase colpita dall’affascinante Klaus, dalla sua eleganza e dall’amore che sembrava provare per lei ma credere in quel sentimento l’ha portata a rischiare di morire, come possiamo biasimare le sue scelte egoistiche mirate unicamente alla sua sopravvivenza?

Katerina ha scoperto che l’uomo di cui si stava innamorando era un immortale vampiro, incapace di morire con un semplice paletto di legno e aveva tra i suoi geni quello della licantropia, reso dormiente da una maledizione   lanciata da Esther, sua madre e che Klaus voleva riattivare per diventare il primo ibrido immortale

Per raggiungere il suo scopo gli occorreva il sangue di una doppelganger umana, ancora in vita.

L’unico metodo che Katherine ha avuto per salvarsi è stato uccidersi, mettere fine alla propria vita non senza prima aver creato una scappatoia, non senza aver trovato il modo per continuare a vedere il mondo ma con un unica, grande condanna: LA FUGA ETERNA.
    

“Better you die than I”

Katerina ha imparato sulla sua pelle cosa vuol dire fidarsi di qualcuno per poi venire tradita nel peggiore dei modi, come se la sua vita non valesse nulla, come se quella altrui fosse più importante della sua e di conseguenza all’interno della sua testa si è innescato il meccanismo della sopravvivenza e si è scalfito il pensiero secondo cui, se non si pensa a se stessi e alla propria vita nessuno lo farà al posto di chi avrebbe dovuto, se non ci si mette al primo posto, al momento più opportuno qualcuno se ne approfitterà senza nessuno scrupolo, senza guardarsi indietro, arrivando anche a desiderare la morte altrui in cambio della propria vita.

Di conseguenza, Katherine decide di far propria questa filosofia e di invertire, in un certo senso, la sua idea di amore.

Ma quando è diventata una vampira le sue emozioni si sono amplificate ed il suo amore per la sua famiglia e principalmente, quello per sua madre si è rafforzato ancora di più, sfociando nel dolore più profondo e tremendo, quello che l’ha portata ad essere la più grande stronza manipolatrice della storia della televisione.

Katerina ha passato l’eternità a fuggire bramando vendetta e libertà, non importava quali ostacoli ci fossero sulla sua strada, lei li avrebbe aggirati a costo di qualsiasi altra vita.

Sappiamo che ha trascorso centinaia di anni in fuga e dopo l’incontro che segnò, ulteriormente, la sua vita diede anche inizio ad un ennesimo triangolo amoroso, ci sarebbe da dire che, se notate, ogni doppelganger è al centro di un triangolo come se fosse una delle loro condanne:

  • Amara, Silas e Qetsiyah
  • Tatia, Elijah e Klaus
  • Katherine, Elijah e Klaus
  • Katherine, Damon e Stefan
  • Elena, Damon e Stefan

Mi fermo qui altrimenti dovrei continuare per ore ma aspettatevi un articolo sulle figure geometriche in TVD, un metodo per sopravvivere dopo l’episodio finale dobbiamo pur trovarlo, non credete?

Certo è che senza doppelganger non avremmo conosciuto l’universo di TVD ma principalmente, le vicende si sarebbe evolute diversamente, non sarebbe stato il nostro show.

Katherine decide di spacciarsi per una giovane dama rimasta orfana durante un incendio che ha sterminato la sua famiglia e distrutto la sua casa e i cari fratelli Salvatore, con il bene placito del loro caro padre l’hanno ospitata, non rendendosi conto di chi fosse davvero Katherine Pierce.

Ed è qui che ha inizio il suo primo vero gioco di strategia, nei flashback che riguardano quel periodo ci rendiamo conto, sempre di più, di come fosse una stronza manipolatrice il cui unico interesse era salvaguardare la sua esistenza in un momento in cui i vampiri erano perseguitati e alla fine di tutto Katherine vince, come suo solito ma tutti i suoi simili restano intrappolati nella cripta.

Katherine non tradisce solo i suoi “amici” ma perde anche l’amore della sua vita, colui che ha ingannato e che, in un certo senso, ha reso colpevole per aver obbligato se stesso e suo fratello a trasformarsi in vampiri dopo la loro morte…se solo non avessero cercato di salvarla avrebbero vissuto una vita umana e Kath sarebbe stata intrappolata con tutti gli altri.

Ma non si tratterebbe più di TVD e i fratelli Salvatore non avrebbero conosciuto Elena Gilbert, la doppelganger delle Petrova.

Katherine ritorna a MF nel 2009 con il botto, come solo lei e Kai saprebbero fare:

“GAME ON”

But… “NO RULES, DON’T YOU REMEMBER?”

Taglia le dita della mano a Zio John e lo accoltella, bacia Damon fingendosi Elena, uccide Caroline e cerca in tutti i modi di appropriarsi della pietra di luna anche circuendo Mason Lockwood e approffitando del suo amore per lei.

In ogni suo piano lo scopo è sempre lo stesso:

RIUSCIRE AD OTTENERE LA LIBERTA’ PER NON FUGGIRE PIU’ DA KLAUS MIKAELSON.

  1. Tenta di recuperare un vampiro, un licantropo, una strega e la propria doppelganger, Elena Gilbert.
  2. Arriva a risvegliare Mikael Mikaelson, il patrigno di Klaus, per tentare di uccidere quest’ultimo
  3. Consegna la cura per il vampirismo ad Elijah sperando in una sua contrattazione con il fratello minore

Klaus alla fine rinuncia al suo piano di vendetta per occuparsi di un gruppo di streghe di New Orleans che stanno complottando contro di lui.

Insomma, si ingegna sempre nella realizzazione di ottimi stratagemmi e piani ma alla fine falliscono per le ingerenze dei fratelli Salvatore e persone collegate a loro che hanno come unico sommo scopo quello di salvare Elena Gilbert.

E così arriviamo alla nuova umanità di Katherine che di certo, non rappresenta un freno per le sue vendette, anzi.

Elena, dopo la morte di suo fratello costringe Katherine a prendere la cura che successivamente le viene risucchiata dall’immortale Silas causando così la sua prematura degenerazione portandola alla morte.

Ma la nostra Petrova non si arrende così facilmente ed in quei mesi arriva a conoscere la figlia che le hanno strappato secoli prima e scopre di essere una strega appartenente al sub-gruppo dei Viaggiatori, chiamati così per la loro capacità di “migrare” da un corpo all’altro, in sostanza permettono al proprio spirito di non morire possedendo altri corpi e grazie a questa specialità Katherine riesce a salvarsi e prima di morire trasferisce il suo io all’interno del corpo di Elena, ingannando tutti, nuovamente.

Durante quel periodo e fingendosi Elena, fa in modo di riavvicinarsi a Stefan e riconquistarlo mentre dall’altro fronte lascia Damon, purtroppo o per fortuna, il piano viene scoperto e Stefan pugnala Katherine con uno speciale coltello dei Viaggiotori, uccidendola definitivamente e riportando indietro Elena.

Prima di morire Katherine compie un atto di aultruismo nei confronti di sua figlia Nadia che tempo addietro si era trasformata in vampiro per cercare sua madre, ma non ha quasi più tempo per dirle addio, dato che è stata morsa da un licantropo.

 

 

 

 

 

In quel momento sale in superficie il suo amore materno che non è mai andato via ma che era solo stato affossato dal suo sentimento di vendetta e di rivincita nei confronti di quella vita che non aveva potuto vivere, prima per colpa dei suoi genitori, poi per colpa di un destino che pendeva come una spada di Damocle sulla testa e poi per tutti i suoi piani andati male.

Era così accecata dall’amore, tanto da trasformarlo in odio per quello che non è riuscita ad avere da riversare tutto su Elena arrivando ad odiarla perchè si sentiva come se le avesse rubato la sua stessa vita.

Ma Katherine non è di certo qualcuno di cui ci si può liberare così facilmente:

quando cerca di passare più di una volta attraverso Bonnie, diventata l’Ancora per l’Altro Lato, non vi riesce e viene risucchiata da un vento forte e impossibile da domare e trasportata in un’altra dimensione che però non era quella canonica.

Io per prima ho sempre sospettato che si trattasse di qualcosa di simile ad una dimensione infernale/demoniaca ed infatti durante l’ottava stagione scopriamo che il primo sensitivo della storia, Arcadius, all’inizio ben visto dal suo popolo per il suo dono, finisce per morire dopo una condanna al rogo e morendo la sua dote viene impiegata per creare una dimensione psichica, chiamata, appunto, Inferno con a capo il Diavolo e cioè Cade.

Cade muore ma teoricamente anche al’Inferno c’è una specie di linea dinastica di successione e Katherine sale al potere diventando “THE QUEEN OF HELL”.

  

Finalmente ottiene il suo riscatto finale e può vendicarsi di tutti i torti subiti, principalmente da Damon, Stefan ed Elena.

Ma in cosa consisterà il suo piano alla fine?

Come si vendicherà e fino a che punto si spingerà?

Il cerchio si sta per chiudere e come tutto è iniziato così finirà…

Game on…no rules…SOLO LE REGOLE DI KATHERINE VALGONO, COME SEMPRE E’ STATO E SEMPRE SARA’.

Katherine non era incapace di amare, aveva solo imparato a sopravvivere nel modo sbagliato a discapito degli altri perchè era l’unico modo che riusciva a vedere ma amava sua figlia, amava davvero Stefan e amava Elijah.

Promise a Stefan che un giorno si sarebbero rivisti e regalò alla sua bambina una morte felice e solo una persona con un immenso amore avrebbe potuto fare cose simili, è quello che è ma se non fosse così non sarebbe il mito che tutti amiamo, sotto ogni stronza c’è sempre una sofferenza incredibile e l’ha dimostrato così ampiamente da farmela entrare nella top five dei miei personaggi femminili preferiti.

BENTORNATA KATHERINE…ALLA DOMANDA “DID YOU MISS ME?” ti rispondo che ci sei mancata in una maniera indefinibile e folle.

 

This is not what your life should’ve been. 500 years searching for a mother who ended up…being me. Let me show you what your life should’ve been, what your perfect day would have been like. You and I had a little cottage, it was an ordinary summer day. You had been playing outside so you were tired and it was time for bed. You told me about the fort that you had built out in the woods by the river. So I asked if I could visit and you said when the sun came up in the morning, and I said..goodnight Nadia, sleep well. Your mother loves you.

 

 

Se questo non è amore, io non so cosa lo sia.

Nonostante tutto, Katherine Pierce è ancora quella ragazza cresciuta troppo in fretta che avrebbe solo voluto ricevere e dare amore e quando ti negano la più basilare delle esigenze non c’è nulla che può fermarti.

Irene

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Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.