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Legacies – Recensione 1×10

Ciao ragazzi e bentornati anche questa settimana alle mie recensioni di

Legacies

Dopo diversi episodi senza le nostre gemelle Saltzman, Lizzie e Josie sono tornate in grande stile tanto che una di loro non solo ha dato il titolo all’episodio ma ha visto il suo nome comparire come “sottotitolo” del nome della serie stessa.

There’s A World Where Your Dreams Come True

Come ho già scritto, il titolo dell’episodio viene da una frase detta proprio dalla protagonista indiscussa di questo decimo appuntamento, e si riferisce ad uno dei momenti finali e sicuramente, ad uno dei momenti decisivi per quanto riguarda la crescita di Lizzie che avviene nel corso dell’episodio, portandola ad avere più consapevolezza di sè. Anche se purtroppo, questa consapevolezza viene  assopita dalle conseguenze di tornare a prima dei suoi desideri, cosa di cui parleremo più tardi.

Vi dico già da subito che ho amato infinitamente questo episodio e non nego che uno dei motivi principali per cui mi sono trovata con gli occhi a cuoricino di fronte allo schermo è il continuo riferimento alle serie madre. Per chi mi segue da anni forse non sarà una novità ma The Vampire Diaries era ed è la mia serie preferita -insieme a Buffy- e avere tutti questi rimandi ad essa è stato come un continuo colpo al cuore.

Insomma, sono stata l’unica ad emozionarsi di fronte a tutti questi meravigliosi ricordi?

Insomma, quando ho sentito Alaric pronunciare 27 persone, sono stata quasi tentata di alzare la mano e rispondere al posto dei suoi studenti e mi sono ritrovata indietro di dieci anni, a quando era il professor Tanner a parlare di questa battaglia che col tempo abbiamo scoperto non fosse altro che una rivolta degli umani contro i vampiri (ah, la cripta, Katherine, Anna ed Isobel, la cometa… che bei ricordi, ragazzi!), il che è abbastanza azzeccato se ci pensate, dato che è quello che accadrà nel modo successivo a quello in cui vediamo questa scena.

Per non parlare poi dei figli Delena citati più di una volta, dell’orologio in grado di rintracciare i vampiri e di una certa Stephanie Salvatore, che immaginiamo perfettamente chi sia e perché abbia proprio questo nome. Se scopriremo che sua sorella si chiama Jenna, posso direttamente gettare il mio cuore dalla finestra.


Oh, e poi abbiamo anche visto il nome di Kai Parker, scoperto che in tutti gli altri universi possibili Klaus sarebbe ancora vivo e che, per la gioia dei Klaroline, lui e la nostra bionda preferita non solo sarebbero una coppia ma sarebbero persino sposati. Ora, io penso che Julie abbia dato vita, con i desideri di Lizzie, a tutti quei finali che avrebbe voluto creare e probabilmente, se Legacies non fosse stato in programma, lui e Car avrebbero davvero convogliato a nozze, ecc. Ma devo ammettere di essere rimasta un po’ perplessa e delusa dal fatto che Lizzie non abbia detto nulla al riguardo. Conoscendo sua madre, quanto è contraria alle atrocità, e quanto ama lei e sua sorella, possibile che si sia schierata con Klaus e lei non abbia avuto nulla da domandare a suo padre? Se fosse rimasta bloccata in quel mondo, con sua sorella morta per mano sua e suo padre che probabilmente avrebbe fatto la stessa fine a breve, non avrebbe voluto avere almeno sua madre con sé? E a prescindere, possibile che non abbia voluto sapere di più su ciò che sarebbe aspettato a sua madre in questo tipo di mondo? Insomma, è sua madre. Che per di più, è in viaggio col malvagio Klaus, padre di Hope. E qualcosa mi dice che Josie e Lizzie non sappiano del sentimento che ha legato i due per così tanti anni… ma forse sono solo io che mi aspetto sempre un po’ di più.

Venendo comunque a ciò che ha dato vita a questo spietatissimo gioco con i nostri sentimenti, il fulcro dell’episodio è stata Lizzie che, avendo una personalità estremamente fragile ed insicura, si è fatta letteralmente fregare da uno dei mostri di Malivore (dopo aver incolpato Hope di aver fatto la stessa cosa) che l’ha ingannata promettendole una vita che le sarebbe piaciuta più di quella che le è stata riservata. Una vita senza Hope che rubi le attenzioni di suo padre, come se fosse parte della famiglia.

Lizzie vede in Hope una grandissima minaccia, perché è in grado di rubarle le attenzioni, cosa che invece non accade con Josie che sappiamo bene quanto al contrario, si prodighi sempre per aiutare sua sorella, mettendo se stessa sempre al secondo posto.

Ed è proprio per le sue fragilità che il genio, o meglio Jinni, la sceglie per compiere il suo piano malefico: avere l’urna o comunque, trovare la pace. Certo, io fossi in Lizzie avrei semplicemente desiderato che lei la riportasse a prima dei desideri e trovasse la pace, appunto, ma comunque. Probabilmente in entrambi i casi lei sarebbe tornata a casa portando solamente il fantasma di ciò che ha vissuto nelle varie realtà alternative e le cose sarebbero cambiate poco o niente.

Quello che mi preoccupa però, sono le conseguenze di questi ricordi fantasmi e le parole di Jinni. Alla fine dell’episodio abbiamo potuto vedere quanto queste si siano rivelate vere, dal comportamento della ragazza che seppur sembri cresciuta sotto un certo punto di vista, dall’altro è chiaro che gli universi alternativi abbiano compromesso la sua mente, conducendola lentamente verso la pazzia (abbastanza importante in questo la scena col piccolo Pedro -che sta diventando uno dei miei personaggi preferiti, #sorrynotsorry-) ma mi chiedo, fino a che punto l’ha fatto? E cosa significherà per il suo personaggio, già abbastanza instabile?

Ma non è questa l’unica preoccupazione. Jinni ha detto che ciò che è accaduto negli universi alternativi è destinato, in un certo senso, ad accadere anche nel mondo reale. Ora, ovviamente Klaus non potrà scatenare una guerra essendo improbabilissima la sua resurrezione, ma in ogni universo abbiamo visto Lizzie essere considerata pazza e peggio ancora, ciò che accadrà quando verrà a conoscenza della fusione. 

Emblematica la scena finale, con Ric che ancora una volta nasconde a Lizzie della fusione e credo sia un modo per dirci che sì, le cose potrebbero realmente andare così, ma lo faranno?

L’episodio in generale mi è piaciuto ma ancora una volta mi è sembrato di avere una sorta di dejavù… lo so, finirete per odiarmi perché faccio questa similitudine ad ogni recensione, ma è più forte di me e vorrei capire se sono l’unica a trovare delle somiglianze così palesi tra questo show e Buffy The Vampire Slayer (e leggendo su internet, non lo sono!).

Era il nono episodio della terza stagione, intitolato The Wish ed uno dei miei personaggi preferiti faceva la sua comparsa a Sunnydale: Anya.
Ora, lei era uno demone della vendetta e non un genio della lampada, ma entrambe sono state mandate nelle rispettive serie per esaudire il desiderio di qualcuno che odia l’eroina principale (con superpoteri) alla quale attribuisce tutte le sue sventure. Vi ricorda niente?

Ma non sono solo queste similitudini a farmi pensare “Ehi, mi sembra di essere tornata agli anni novanta” ma anche ciò che il desiderio di Lizzie provoca.

In primis, il mondo apocalittico. Anche se in quel caso le cose stavano in modo un pochino diverso e ad avere il comando non erano gli umani, ma i vampiri (cosa che ci sta, essendo la serie incentrata su esseri sovrannaturali, al contrario di Buffy che questi li combatte).

Poi, Buffy come Hope è sola al mondo, con un look diverso e il suo “osservatore” rimpiange di non averla trovata prima.

Ancora, i vestiti di pelle vanno per la maggiore nei mondi alternativi.

E ovviamente, entrambe le nostre streghe rosse sono vampiri nell’universo alternativo.

Ancoooora, entrambi i desideri hanno nel momento di massima tragedia e apocalisse.

Ma soprattutto, Cordelia così come Lizzie si è resa conto che non importa in quale universo finisce, le cose non saranno mai come vuole lei.

Se lei lo aveva fatto per Xander -fermi qui se non volete spoiler, anche se, se non avete visto Buffy shame on you-, si è ritrovata a dover rivivere la sua storia con Willow, alla quale era indissolubilmente legato indipendentemente dal mondo in cui si trovavano e, a dover far affidamento su Buffy, senza la quale le cose sarebbero state molto peggio.

 

Insomma, l’episodio mi è piaciuto e dopo un paio di episodi iniziali, orrendi, Legacies mi sta prendendo al pari dei suoi predecessori ma non posso far a meno di notare queste incredibili somiglianze e di parlarne con voi -anche perché, è una buona scusa per parlarvi di un’altra delle mie serie preferite e di quella che è probabilmente il pilastro degli show sui vampiri-. Ovviamente mi piacerebbe sapere se siete d’accordo con me oppure se credete che il mio amore per il Buffyverse mi porti a collegare gli show più di quanto siano effettivamente, quindi fatemelo sapere lasciando un commento qui sotto oppure sulla nostra pagina Facebook.

Io come sempre vi do appuntamento alla prossima settimana con una nuova recensione, non mancate!

Veronica.

Big Boss delle Redheads Diaries: la mente che ha dato vita a questo sito di intrattenimento.