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Non ho Mai 4 – Recensione: crescere significa affrontare le proprie paure e saper lasciare andare

NON HO MAI 4 – RECENSIONE

L’8 giugno è uscita, su Netflix, “Non ho mai 4“, l’attesissima ultima stagione della popolare serie, dedicata all’epopea adolescenziale della giovane americana, di origini indiane, Devi Vishwakumar.

Uno show che si è sempre caratterizzato per la moltitudine e importanza dei temi trattati -dai disturbi alimentari, al lutto, alle discriminazioni- un cast estremamente inclusivo e un coinvolgente triangolo amoroso, nonchè per l’elevata comicità e l’ormai famosissimo narratore esterno, ovvero il tennista John McEnroe.

Ma andiamo con ordine…

NON E’ MAI TROPPO TARDI PER ESSERE FELICI

Non ho mai” ci ha dato anche delle grandi lezioni di vita, in particolare come non sia mai troppo tardi per trovare la felicità.

La vita può essere travagliata e disseminata di imprevisti, ma è sempre possibile rifarsi.

Ce lo dimostrano, in particolare, Nalini e Nirmala, ovvero rispettivamente la mamma e la nonna di Devi, le quali riescono, nell’arco di questi ultimi episodi, a trovare nuovamente l’amore, in due uomini che non sostituiranno mai i loro defunti mariti, ma che le rendono comunque, di nuovo, felici e appagate.

IL FUTURO PUO’ FAR PAURA, MA CRESCERE SIGNIFICA ANCHE LASCIAR ANDARE

Il futuro, a volte però, può far paura, perchè in fondo non si è mai veramente pronti ai radicali cambiamenti, ma crescere significa anche saper lasciar andare.

Lasciar andare il passato, le paure e tutto ciò che ci blocca, impedendoci di realizzare i nostri sogni.

Ed ecco allora che Kamala prende coraggio e decide di lasciare la sua famiglia, per realizzare le sue ambizioni lavorative, dall’altra parte dello stato.

Paxton mette da parte le paure legate alla nuova condizione vissuta all’università – totalmente diversa dalla vita da liceale popolare a cui era abituato, tanto da averlo addirittura portato temporaneamente ad abbandonare gli studi- e torna a frequentare il college, con l’ambizione di diventare un professore, perchè in fondo ha sempre saputo come spronare le persone a dare il meglio.

Eleonor sceglie invece di non andarci all’università, per inseguire il sogno di diventare un’attrice, mentre Fabiola ci va, ma decide di rischiare, rinunciando a Princeton, ovvero uno dei college più prestigiosi degli USA, per una scuola che crede le possa offrire un futuro migliore, nel campo della robotica, ovvero quello che le sta più a cuore e che sogna possa diventare sempre più inclusivo.

E infine, Devi lascia andare la ragazza che aspirava ad essere, amandosi finalmente per quella che è e accettando ciò che davvero vuole, con la consapevolezza che gli imprevisti fanno parte della vita, ma il ricordo di suo padre la guiderà per sempre.

AMICI, NEMICI O INNAMORATI?

Crescere però significa anche saper prendere delle ardue decisioni e allora ecco che Devi si ritrova anche a dover definitivamente scegliere tra i due ragazzi che hanno composto, con lei, il triangolo amoroso cardine della serie, ossia una delle tematiche che più ci ha accompagnati in queste quattro incredibili stagioni.

La prima volta che l’abbiamo conosciuta, infatti, lei aveva espresso, agli dei, il desiderio di trovare: “un superfigo che può darci dentro tutta la notte” e per un lungo periodo, aveva creduto quella persona fosse Paxton, ovvero il ragazzo più popolare della scuola e sogno di ogni ragazza, che però di lei si era sul serio innamorato, tanto che, essendo maturato molto rispetto alla prima stagione, durante la terza aveva preferito lasciarla andare, spronandola ad amare prima sè stessa che un’altra persona.

Ebbene, in questa stagione, in effetti, come già accennato, la vediamo iniziare ad apprezzarsi realmente, ma rendersi anche conto di quanto Paxton sia meglio come amico, tanto che alla fine sceglie di stare con la sua nemesi, con cui però ha sempre avuto una certa intesa, ovvero Ben.

In conclusione, purtroppo, per gran parte di questi ultimi dieci episodi, si ha l’impressione di non essere giunti alla stagione finale, tant’è vero che alcuni personaggi e diversi archi narrativi rimangono poco approfonditi o in sospeso e altri vengono conclusi senza un vero senso logico (ad esempio la chiusura tra Devi e Paxton), ma rimane comunque la grande commozione, nel dire addio ad una delle migliori serie teen degli ultimi anni.

Voi l’avete vista? Che ne pensate?

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Giada

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