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Supernatural – Recensione 13×01

Hello, boys.

D’accordo, no, non posso cominciare così. Riproviamo.

Benvenuti in questo nuovo percorso che seguiremo insieme, ovvero recensire Supernatural, confrontarci sugli avvenimenti che accadono nella serie, sclerare insieme, piangere, ridere e chi più ne ha più ne metta, insomma.

Resto del parere che, da dopo la decima stagione, gli episodi di Supernatural mi lasciano sempre con quell’amaro in bocca da Avrebbero potuto fare di più. Eppure, ci sarà un motivo se da tredici anni a questa parte sia rimasta una delle serie più longeve di tutte. Il motivo è semplice: continua ad emozionare. Riesce a trasmettere dei messaggi, delle emozioni, sia attraverso la storia che grazie ai suoi capaci attori, specialmente i principali, ovvero Jensen, Jared e Misha (o i J2M, che dir si voglia).

Ma bando alle ciance e partiamo con la recensione di Lost and Found, andando con ordine.

Dove eravamo rimasti?

Ah, già. Alla sofferenza. Supernatural può sembrare tanto una di quelle serie molto simpatiche e piene di battute, quanto drammatica e piena di dolore.

Eravamo rimasti alla morte di Castiel, di Rowena, di Crowley, di Kelly, a quando Mary e Lucifero sono stati trattenuti nell’altro mondo, a Jack che è nato praticamente senza genitori e già adulto. Parte il The road so far, ovvero la ricapitolazione degli eventi con Nothing else matters dei Metallica in sottofondo e sono già in modalità bambina agitata in un negozio di caramelle.

Supernatural è tornato!

Siamo sopravvissuti a questo dannato hellatus (hell: Inferno + hiatus: pausa, per chi non lo sapesse), anche se sembra sempre che Supernatural sia in pausa per qualche motivo. Il logo chiaramente è cambiato, dietro il titolo della serie appare un occhio dorato, che probabilmente è quello di Jack, il figlio di Lucifero e Kelly.CASTIEL

I rimandi a Castiel sono molteplici nell’episodio. In primo luogo, c’è la scena in cui Dean e Sam stanno andando a cercare Jack che è scappato: i due fratelli parlano di ciò che è accaduto e Dean fatica a dire che Castiel è morto. Anzi, non riesce nemmeno a pronunciare quella parola: morto. Solo questo fa comprendere quanto Dean stia soffrendo, anche senza darlo a vedere troppo. Sulle altre menzioni mi soffermerò più avanti. 

JACK

Il figlio di Lucifero: un bravo ragazzo o l’ennesimo problema all’orizzonte? Diciamo solo che la verità sta nel mezzo. Sam vorrebbe risolverla con le buone, invece Dean con le cattive, quindi prima spara e poi fa domande. Eppure aveva imparato a non comportarsi più in questo mondo… Ad ogni modo, grazie a Kelly, Jack ha già imparato nell’utero a parlare ed a comportarsi bene, al fatto che c’è del buono nel mondo e non è giusto che venga distrutto, come invece vorrebbe Lucifero, suo padre. No, non è suo padre. Non è lui che l’ha amato dal primo momento in cui ha saputo che avrebbe avuto un figlio, non è lui che ha giurato di proteggerlo ad ogni costo, non è lui ad aver intravisto un futuro più radioso grazie a lui, a credere che sia possibile aggrapparsi ancora alla speranza. Quello che ha sostenuto in tutto questo è stato Castiel, motivo per cui Jack lo ha designato come suo vero e proprio genitore, tanto da affermare che Castiel è, di fatto, suo padre.

In effetti, si possono notare svariati parallelismi fra Castiel e Jack. Ma anche uno con Dean, a mio parere. Jack si rivela essere, dopo un primo momento di terrore nei confronti delle sue capacità, un bambino nel corpo di un adulto. La scena in cui scarta i dolci con Joaquin… ah no, scusate, ho sbagliato serie, non è Riverdale. La scena in cui scarta i dolci con il figlio dello sceriffo rimanda a quella volta in cui anche Cas aveva mostrato il suo apprezzamento nei confronti delle caramelle, entrambi hanno lo stesso sorriso innocente.

Joaquin che pensa a Jughead, il quale mangia sempre. Ed è subito Riverdale.

Piccola parentesi: ma quanto è da stimare lo sceriffo Barker, sua madre? Tutti quanti sono normali a modo loro. Ammetto di aver pensato per un attimo che sarebbe potuta apparire nello spin – off con le altre donne di Supernatural.

Comunque, a nessuno è tornato alla memoria Dean che si tappa le orecchie per non sentire la voce da angelo di Cas nella 4×01, quando anche Jack vorrebbe spegnere la Radio Angelica che continua a chiamarlo?

IL DOLORE DI DEAN

Lasciamo da parte il fatto che io consideri Jensen Ackles un attore che merita un Oscar. Ci sono state due scene davvero commoventi in questo episodio, da lasciare senza fiato per la sofferenza trasmessa, la quale opprime il petto e lo pressa sempre di più, sino a farlo quasi rompere. Quando prega Dio – Chuck – per chiedergli di riportare indietro tutti quelli che sono morti o presunti (Cas in primo luogo, che a stento riesce a guardare in faccia, steso su quel tavolo con gli occhi chiusi e le labbra esangui), per rinfacciargli di averli lasciati da soli (e c’è sempre l’eco del dolore che ha provato a causa del padre, John), il suo volto è una maschera di dolore. Dean è passato dall’essere un uomo che non prega, a farlo in situazioni in cui non c’è più nulla da fare se non quello (vedi l’ottava stagione), a supplicare in questa tredicesima stagione, perché l’amore porta a compiere atti che non credevamo di essere capaci di poter fare. Rivedremo Chuck a breve? Io spero di sì e sarebbe anche l’ora che tornasse per risolvere questi problemi.

Per favore, aiutaci.

IL FUNERALE

Bruciano entrambi i corpi, quello di Kelly e quello di Castiel. Sam cerca di fermare Dean, perché lasciando intatto il corpo di Cas potrebbero avere una chance di riportarlo indietro, ma Dean è stanco, non ne può più di perdere le persone a cui tiene, quindi vuole tagliare tutti i ponti e non ascolta il fratello.

Esistono due tipi di persona che hanno commentato questa scena: quelli che hanno ammesso di aver pianto (presente!) e quelli che hanno mentito. Il discorso di Sam è molto significativo e Jared riesce ad esprimere attraverso la voce e l’espressione (contando che lo inquadrano per due secondi, quindi questo dimostra la sua immensa bravura) tutta la sofferenza che prova nei confronti di coloro che se ne sono andati.

Dici grazie. E dici che ti dispiace. Speri che siano in un luogo senza tristezza. Dolore. Speri che siano in un posto migliore. Dici addio.

FINALE

Mary e Lucifero sono vivi. Ne avevate dubitato? No, nemmeno io. Sono molto curiosa di sapere qualcosa in più riguardo a quest’altro mondo.

A settimana prossima!

Vi lascio con il promo della 13×02, The Rising Son:

Erica

 

Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.