Sex Education 3 - Recensione
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Sex Education 3 – Recensione

Venerdì scorso, ovvero il 17 settembre, è uscita su Netflix Sex Education 3 e l’ho divorata, ragion per cui sono qui a scrivere una recensione tutta per voi. La recensione sarà divisa in due parti: la prima non avrà spoiler, mentre la seconda ne conterrà. Siete pronti? Cominciamo!

Sex Education 3: dove eravamo rimasti?

Innanzitutto, mi sono chiesta: dove eravamo rimasti? Per fortuna c’era il riassunto di Netflix a ricapitolare la seconda stagione di Sex Education, perché non me la ricordavo più molto bene, tranne per la bellissima scena dell’autobus. Ad ogni modo, al liceo di Moordale è arrivata una temibile preside, Otis ha chiuso con il consultorio, sua madre è incinta e Maeve non sa nulla del messaggio lasciatole dall’amico in cui le diceva che l’amava, perché Isaac l’ha cancellato.

I personaggi sono a tutto tondo

Sebbene Otis sia chiaramente il protagonista e il suo rapporto con Maeve continua ad essere importante anche in questa stagione, non è mancato lo spazio ai personaggi secondari che hanno dimostrato le loro diverse sfaccettature. In Sex Education 3, ognuno di loro ha un’anima, sono personaggi a tutto tondo, la cui crescita personale viene finalmente approfondita. Essi raccontano in maniera articolata alcune problematiche adolescenziali, come le prime cotte o il rapporto difficile con i genitori. Non sono delle macchiette in sottofondo e nemmeno dei giovani stereotipati che ultimamente mi sembra di vedere troppo spesso nelle serie TV. Adesso ti ci pupi davvero immedesimare. I ragazzi maturano tramite i loro errori e il rapporto con gli altri, tanto da capire, paradossalmente, quanto sia importante prendersi del tempo per stare da soli e conoscersi meglio, così da poter intraprendere solo in seguito una sana relazione con un’altra persona.

Tematiche importanti e delicate

La serie continua a trattare di tematiche importanti riguardanti la comunità LGBTQ+ e di quelle molto delicate come le molestie verso le donne. Sex Education non si tira indietro e non censura nulla, cerca di far sentire lo spettatore sempre a sua agio e compreso, quando si tratta di queste tematiche. Questo è sicuramente un aspetto da non sottovalutare. Sa però anche essere crudo talvolta, ma è grazie a questo che riesce a trasmettere i suoi messaggi, come quando mostra il modo in cui la nuova preside gestisce la scuola e il trattamento che riserva agli studenti.

Mente aperta, inclusione, conoscenza di se stessi e altruismo sono sicuramente alcune delle parole che danno un’idea di cosa affronterete guardando questa stagione.

Punti deboli

Ci sono stati degli elementi che non hanno funzionato ovviamente, ma devo dire che sono pochi. Un esempio fra tutti: la continua ricerca del colpo di scena che invece di sorprendere lo spettatore, va solo a minare una trama che stava scorrendo benissimo in un certo modo (di cui vi spiegherò meglio in seguito).

Comunque, a me è piaciuta molto nella sua totalità e non vedo l’ora che esca la prossima stagione!

Sex Education 3: la recensione con gli spoiler!

Partiamo da uno dei più importanti colpi di scena finali che non aveva nessun senso di esistere: la scoperta del vero padre di Joy. Dalla faccia sorpresa di Jean, mi sembra quasi ovvio che la figlia non sia di Jakob, ma del suo ex marito. Mi sembra un elemento inserito solo per creare ulteriori problemi nella prossima stagione. L’unico modo in cui potrebbero salvare le apparenze sarebbe solo dimostrare che i figli sono di chi li cresce e non di chi li genera, quindi Jakob sarà un ottimo padre perché deciderà di rimanere con la sua nuova famiglia, dato che ama tutti loro, soprattutto la piccola.

Sex Education 3: i personaggi secondari

Quando parlava del fatto che è stato dato più spazio ai personaggi secondari, mi riferivo ovviamente ad Adam, Ruby e Aimee.

Adam non mi piaceva molto e ancora non è fra i miei preferiti, però sono riuscita a comprenderlo e questo lo apprezzo, perché dimostra che ha uno spessore, pregi e difetti, esattamente come le persone reali. Purtroppo, hanno fatto in modo che si lasciasse con Eric, ma credo che questo sia un bene per lui, perché ha ancora molto da affrontare, come il suo rapporto con il padre e la sua sessualità.

Ruby è stato forse il personaggio che non mi aspettavo avesse una tale profondità. Ha rivelato a Otis parti di lei che non mostrava nemmeno ai suoi amici e poi si è sentita tradita quando lui ha scelto Maeve al suo posto, ma questo è un po’ il dramma dell’amore: a volte la persona che pensiamo sia giusta per noi si rivela per essere solo di passaggio e questo fa male. Per quanto abbia esultato durante il bacio fra Maeve e Otis, mi è dispiaciuto per Ruby.

Aimee ha invece dimostrato due cose: la prima è che bisogna conoscere se stessi prima di tuffarsi in una relazione e la seconda è che cercare aiuto non è sintomo di debolezza. Il suo colloquio con Jean mi ha fatta commuovere. Le vittime di molestie sono vittime e basta, non hanno colpa e nel 2021 bisogna affermarlo sempre e con convinzione. Ho anche amato molto la sua amicizia con Maeve e il loro proteggersi a vicenda, un po’ come hanno fatto anche Erica e Otis.

Coppie LGBTQ+

Un’altra coppia su cui mi volevo soffermare è quella formata da Cal e Jackson. Di solito nelle serie non si parla molto delle persone non binarie e di una loro possibile relazione con delle persone etero, quindi è stato interessante poter approfondire un po’ quest’aspetto e capire la scelta di Cal di non cimentarsi in questa relazione alla fine.

Ola e Lily, nel frattempo, sono tornate insieme nel finale dopo molte incomprensioni, che secondo me sono state inserite più per allungare il brodo che per altro. C’è da dire che ognuna di loro era distratta da qualcosa: Ola dalla mancanza della madre e Lily dalle angherie della nuova preside. Hope, a proposito, mi ha solamente irritata per tutto il corso della stagione, soprattutto perché è terrificante pensare a quanto possano essere ancora così poco all’avanguardia certi giovani ancora oggi. Ma probabilmente si voleva mostrare proprio questo, tramite il rovesciamento della medaglia: l’informazione può essere un’arma potente, che può essere usata saggiamente se viene spiegato ai ragazzi come usarla, senza che ci sia il bisogno di regole troppo rigide da osservare, perché sapranno adoperare il loro buonsenso.

Ah, nella prossima stagione voglio assolutamente che Maeve e Otis si mettano insieme una volta per tutte!

Potete guardare qui sotto il trailer!

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Erica

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Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.