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Supernatural – Recensione 13×03

Bentornati ad un’altra recensione di Supernatural, stavolta parleremo del terzo episodio della tredicesima stagione, Patience, in cui tornano dei vecchi personaggi, ne vengono presentati di nuovi e soprattutto, veniamo a sapere dov’è finito Castiel.

Ma partiamo dall’inizio.

Il complesso del salvatore di Dean

Dean si sta buttando a capofitto nel lavoro per due motivi: ha bisogno di dimenticare e ha bisogno di salvare la gente, come dice il motto di famiglia. Chiaramente trova subito l’occasione ed a lui si uniscono due personaggi femminili che non vedevamo da un po’, Missouri e Jody.

Appena lo vede, la sensitiva gli dice che le dispiace per le perdite che ha subito, riferendosi ovviamente a Castiel e Mary. Tutto ciò ci ricorda, fra parentesi, l’incontro fra Missouri e Sam, in cui lei rivelava il suo dispiacere riguardo alla morte della sua fidanzata Jess (1×09). Insomma, per Dean non c’è modo di lasciare da parte i ricordi, perché qualcuno continua a spargervi sopra del sale e quindi la ferita non può fare altro che sanguinare. 

Sam maestro Yoda

Nel frattempo, Sam sta cercando in tutti i modi di insegnare a Jack come può controllare i suoi poteri, così da non dover fare del male a nessuno, ma l’impresa sembra difficile. In seguito, si viene a scoprire questo: ciò che blocca Jack è la paura di essere malvagio, un po’ per via del fatto che è il figlio di Lucifero ed un po’ perché Dean l’aveva affermato con molta sicurezza nel finale del secondo episodio. A questo punto, Sam capisce di rivedersi in lui e gli fa un discorso per spiegargli che Jack, proprio come lui (reminiscenze della quarta stagione), può essere aiutato e salvato, perché non è cattivo (aveva rivolto le stesse parole a Magda nella 12×04 e già lei gli aveva creduto).

Inoltre, il messaggio che Sam e Kelly stanno cercando di comunicare è questo: ognuno può scegliere di essere ciò che vuole, la bilancia può protendere verso il bene o il male, ma alla fine siamo solo noi a decidere chi vogliamo diventare, se una buona o una cattiva persona. E nel caso avessimo un momento di smarrimento, potremmo sempre chiedere aiuto alla nostra famiglia. Però, l’importante è che siamo noi a compiere la scelta, in ogni caso. Allo stesso modo, anche Jody parla con Patience spiegandole che non deve rendere felici gli altri, ma solo se stessa, quindi se vuole evitare di reprimere il suo dono, sa dove trovarla (e spoiler! sappiamo già che Patience apparirà nello spin – off, Wayward Sisters). Aggiungo un altro dettaglio: Jody non le sta dicendo di non ascoltare Dean, – che fra l’altro le ha dato un buon consiglio, sapendo tutto ciò che ha passato -, ma di seguire la sua vocazione, perché tutti loro le stanno solo dando, appunto, un consiglio.

Patience

Come ha fatto Patience a cambiare il futuro? Insomma, sembrava che le visioni fossero inevitabili, invece lei è riuscita ad impedire che finisse male per tutti. Come mai, allora, Missouri è morta? Forse il motivo è che lei ha scelto il suo modo di andarsene, ha scelto di far guadagnare tempo a Dean e Jody e di non farsi aiutare da loro quando ne ha avuto l’occasione, perché teneva alla sua famiglia e stava cercando di proteggerli (al contrario di quello che credeva suo figlio James).

La colpa di Jack

Tu meritavi di essere salvato, queste sono le parole di Dean. Il motivo è abbastanza chiaro: Sam era suo fratello, era essenzialmente un buono e Dean l’ha tirato fuori dal baratro, perché credeva fermamente che ne fosse degno. Però, c’è una falla dettata dal dolore, nel ragionamento di Dean: non è che Jack sia cattivo, è che ha una colpa.

Ed ecco la vera ragione per cui Dean odia tanto Jack: vede in lui tutte le persone che hanno perso, specialmente Castiel. Dean incolpa Jack, perché quando non era ancora nato, aveva promesso a Castiel un futuro diverso, una specie di Paradiso sulla Terra e questo ha ucciso Cas, perché ha lottato per una bugia.

[Gli aveva promesso il Paradiso sulla terra] e Cas se l’è bevuta. E sai questo a cosa l’ha portato? A FARLO UCCIDERE! Ora, tu potresti dimenticartene, MA IO NON POSSO!

Da qui, possiamo anche vedere il modo che hanno i due di venire a patti con la perdita, molto differente in ogni aspetto. Ognuno affronta il dolore a modo suo, ma a volte è difficile accettarlo. Dean è più emotivo, mentre Sam è più logico. Sembra strano, conoscendo il loro carattere, ma è così. A Dean stava a cuore Cas ed ora è morto. Non potendo fare nulla per riportarlo indietro o vendicarlo, Dean dà tutta la colpa a Jack e se la prende con lui, sfogando la sua rabbia. Sam, d’altro canto, fa da contraltare e cerca di far ragionare Dean, di insegnare a Jack come essere una brava persona, come usare i propri poteri e cerca di risolvere la situazione nella quale sono bloccati. E questo fa arrabbiare Dean ancora di più.

Troveranno un punto d’incontro, prima o poi, sull’argomento?

Castiel

C’è un collegamento fra Cas e Jack, questo è risaputo. Sembrava meno concreto prima, ma ora abbiamo la prova che è qualcosa di più, perché riesce ad attraversare i mondi. Jack ed il suo padre spirituale riescono a mantenere un rapporto, persino oltre la morte. Ora, il vero interrogativo che a breve troverà una risposta è: Dove finiscono gli angeli quando muoiono? Nel grande vuoto (seguendo l’ispirazione dataci dal titolo del prossimo episodio).

 

Bonus: la calma prima della tempesta

La scena iniziale in cui Dean se ne sta seduto sul letto a bere ed ascoltare della musica – preludio dello scoppio che avrà nella conclusione – ci comunica, ancora una volta, il suo stato d’animo. Sta ancora cercando di superare la morte di Cas, la dipartita di Mary e di venire a patti con il suo dolore, ma è arduo e la tristezza permane. Così torna a bere definitivamente e ad ascoltare quelle che potrebbero essere le canzoni del nastro che ha regalato a Castiel. Ora potete piangere.

Vi lascio con il promo del prossimo episodio, The Big Empty (13×04):

Alla prossima!

Erica

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Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.