Recensioni,  Supernatural,  Telefilm

Supernatural – Recensione 13×12

Bentornati ad un’altra recensione di Supernatural, stavolta parleremo del dodicesimo episodio della tredicesima stagione, Various & Sundry Villains, in cui un vecchio personaggio è tornato fra noi e sono stati portati alla luce dei traumi – forse inaspettatamente – condivisi.

Vediamoli insieme.

Il ritorno di Rowena

Rowena torna col botto ed in effetti, non potevamo aspettarci nulla di meno da lei. No, non ha fatto nulla di particolarmente affascinante, a parte l’incantesimo finale – che dura comunque molto poco -, ma è il filo che finalmente riesce a collegare i personaggi, che riesce a farli parlare delle loro vere emozioni (mi riferisco chiaramente a Sam), che ridà un po’ di brio a questa seconda metà di stagione e dà degli argomenti su cui riflettere allo spettatore.

In primo luogo, Rowena torna ovviamente perché ha uno scopo, non per aver scoperto di essere buona tutto ad un tratto: vuole l’incantesimo del Grimorio Oscuro che riuscirà a togliere i vincoli che la legano e la renderà più forte, le ridarà pieni poteri. Rowena ha sempre un tornaconto, è la sua natura, non cambierà, non sarà mai una buona dalla parte dei buoni, ma è proprio questo a colpire di più del suo personaggio.

In secondo luogo, ci ricorda di Crowley. Si odiavano, si volevano morti, ma il legame di sangue non si spezza così facilmente. Non voleva un eroe morto, ma un figlio vivo, anche se non poteva vederlo. E questo non è affatto strano, conoscendo la strega: non assomiglia alla mentalità dei Winchester, che morirebbero pur di salvare l’altro o morirebbero assieme all’altro, perché si vogliono bene; bisogna essere vivi, perché è l’unica cosa che conta e basta, è un pensiero molto più pragmatico. Inoltre, Rowena è egoista sotto molti punti di vista, quindi lei vorrebbe che Fergus fosse ancora vivo perché era il suo unico figlio ed il fatto che lui sia morto e soprattutto che sia morto in quel modo, è una sconfitta, per lei. Un affronto.

In terzo luogo, lei finalmente riesce a mostrare il filo che lega ancora Sam e Lucifero, quello che allo stesso tempo tiene ancora legata lei stessa all’angelo, che a sua volta tiene stretto Cas, in modo da far riavvicinare tutti i personaggi, anche Dean, Jack e Mary. Li tiene uniti di nuovo tutti, dato che il filo stava andando sfilacciandosi, fino a questo momento.


Un trauma condiviso

A proposito di questo, veniamo a conoscenza del trauma che c’è dietro alla situazione di Sam, lo stesso che anche Rowena condivide: Lucifero, il fatto che entrambi abbiano visto il suo vero volto e che non riescano a voltare pagina, dopo tutte le crudeltà che l’angelo caduto ha fatto loro subire. Sam non è venuto a patti con esso, l’ha solo represso, lasciato a marcire in un angolo, ma senza mai sbarazzarsene completamente. E questo è il motivo profondo che lo fa sentire spaventato, inquieto, indifeso e fragile, in questo momento. Ciò che gli dà la sensazione di sentirsi debole e che non passa mai, avvertita anche da Rowena. Lei cerca di risolvere la situazione attraverso l’incantesimo, ma è solo un’altra maniera per non pensarci, come le spiega Sam. Quello che Sam non le dice è questo: bisogna affrontare quella sensazione, per venire a galla. E non lo fa, perché lui stesso non sa come affrontarla, né in che modo parlarne con Dean.

Tuttavia, alla fine dell’episodio, Sam e Dean ne parlano. Dean si dimostra speranzoso su tutti i fronti, mentre Sam fa intendere che, oltre a sentirsi inutile, ha bisogno di un piano, di sapere che è in grado di recuperare Jack e la madre, ovunque essi siano, mentre ora crede solo di non avere alcuna capacità per vincere questa battaglia. Più che altro, è una battaglia interiore, ma è molto simile a quella provata da Dean all’inizio della stagione: ha bisogno di una vittoria, una sola, per una volta.

Il dinamico duo

Le interazioni di Castiel e Lucifero sono state veramente divertenti. Vederli lavorare insieme è sempre un piacere, ma è anche bello vedere finalmente Cas imparare dai propri errori.

L’abbiamo già visto nella dodicesima stagione, ma qui è evidente: il suo personaggio è cresciuto a tal punto, da capire che Lucifero non cambierà mai e quindi, dev’essere fermato subito. A questo punto, lo pugnala e chissà cosa accadrà adesso. Non è un segno negativo, non significa che Cas abbia perso la sua misericordia o gentilezza, significa solamente che ha capito di quali persone può fidarsi e di quali non può.  

Vi lascio con il promo del prossimo episodio, ossia il tredicesimo, intitolato Devil’s Bargain:

Alla prossima!

Erica

Commenti disabilitati su Supernatural – Recensione 13×12

Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.