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Supernatural – Recensione 14×19

Bentornati ad una nuova recensione di Supernatural, stavolta parleremo del diciannovesimo episodio della quattordicesima stagione, Jack in the Box, in cui ciò che è successo ci ha fatto un po’ male al cuore, qualcuno è stato chiuso in una cassa e qualcun altro ha versato delle lacrime in silenzio.

Ma ora riavvolgiamo il nastro e riascoltiamo la canzone dall’inizio.

Oh, mamma, mi fa male il cuore

Come spesso accade, alcuni dei migliori episodi di Supernatural si rivelano verso la fine della stagione. Questo è uno dei casi. All’inizio, possiamo vedere una delle scene più strazianti di tutte, ossia quella in cui Dean piange la morta della madre. Ovviamente, lo fa in silenzio, allontanandosi dagli altri, tornando nel luogo in cui Mary è morta. Si vede che l’assenza della madre si fa sentire, ma ognuno di loro l’affronta in modo diverso: da una parte c’è Sam che preferisce parlarne, ricordarla; dall’altra, invece, c’è Dean, che preferisce non mostrare agli altri il proprio dolore e soffre in qualche posto isolato da tutti.

Non possono però piangerla a lungo, perché nel frattempo Jack è ancora a piede libero e dev’essere fermato. I nostri hanno però idee divergenti sul modo in cui affrontare la situazione: Bobby vorrebbe semplicemente fermare Jack; Sam e Dean, soprattutto quest’ultimo, vorrebbero rinchiuderlo in una cassa per sempre (ricordando che non può essere ucciso); mentre Castiel vorrebbe aiutarlo, facendogli da modello, cosicché il ragazzo riesca a capire la differenza fra giusto e sbagliato, dato che non ha più un’anima.

Le Porte del Paradiso non sono aperte per te

Castiel riesce ad andare in Paradiso e scopre il piano di Duma: l’angelo vorrebbe infatti che Jack punisse i cattivi come faceva Dio nel Vecchio Testamento, che rimpolpasse le fila degli angeli grazie a degli umani da lui trasformati in creature angeliche, cercando di consolidare il proprio potere sul Paradiso grazie alle azioni di Jack. Jack, che alla fine è un ragazzo ingenuo nato da poco tempo, si fa ingannare da Duma, credendo di fare cosa gradita ai Winchester e segue i suoi consigli. Cas scopre tutto questo ed uccide Duma, ma arriva troppo tardi per parlare con Jack.

A questo punto, vorrei far notare due cose: la prima è che ci aspettavamo che gli angeli chiedessero a Jack di creare nuovi soldati, quindi questo non è stato un grande colpo di scena per me; la seconda è che, forse, il metodo di Castiel è quello migliore, ma che nessuno ascolta, perché hanno la vista offuscata dalle emozioni. I Winchester, specialmente Dean, sono troppo coinvolti nella faccenda per via della morte della madre, quindi serve un parere più esterno, che è quello di Castiel, ma loro preferiscono agire prima, provocando dei grossi danni, perché Jack d’ora in poi ascolterà Lucifero, il quale gli aveva già detto che i fratelli non si fideranno più di lui.

L’incidente che avresti potuto evitare

Eccoci arrivati quindi al finale, al pezzo che ci ha provocato un dolore al cuore: Jack viene ingannato dai Winchester e si chiude nella cassa di sua spontanea volontà, senza sapere che – in teoria – lì dovrà rimanervi per sempre. Prima che accada questo, però, il ragazzo parla della morte di Mary come di un incidente, qualcosa che non avrebbe voluto provocare, scusandosi con i fratelli, ma senza sentire davvero del rimorso e si capisce dal tono di voce (ovviamente perché non ha più un’anima). Dean, d’altro canto, non accetta davvero le sue scuse e si evince, oltre che dalla sua espressione, dal fatto che ripete spesso quella parola appena pronunciata da Jack con ribrezzo.

A questo punto, Jack si fa convincere da Lucifero ed esce dalla cassa. Il Team Free Will arriva appena in tempo per vederlo rimettere piede sulla terra e ci chiediamo tutti come andrà a finire la faccenda, adesso.

Io la vedo male. E voi?

Vi lascio con il promo del ventesimo episodio di questa stagione, intitolato Moriah:

Alla prossima!

Erica

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Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.