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Svelato il motivo per cui J.K. Rowling non voleva che HP diventasse uno spettacolo teatrale

Nei giorni scorsi ha avuto inizio la campagna promozionale per Harry Potter and The Cursed Child in America infatti, proprio qualche giorno fa, J.K. Rowling è stata ospite di CBS insieme a Jack Thorne e John Tiffany. Nel corso dell’intervista, la scrittrice ha svelato un particolare che stupirà molte persone: all’inizio non aveva nessuna intenzione di lavorare ad uno spettacolo teatrale.

Ecco il motivo delle precedenti risposte di J.K. Rowling

Per anni ha ricevuto proposte riguardo adattamenti della sua saga tra cui c’era stato addirittura un musical basato sui suoi romanzi ma le sue risposte sono sempre state negative:

Non volevo Harry a teatro. Sentivo di aver chiuso con lui. Sinceramente, lo sappiamo che non ho bisogno di soldi. Non volevo fare qualcosa che non sentivo di fare.

Ovviamente ha cambiato idea altrimenti Harry Potter and The Cursed Child non avrebbepreso vita ma cosa l’ha spinta a farlo? Principalmente è stato il collaborare con altri scrittori, sin dall’inizio J.K. Rowling chiarì che avrebbe avuto bisogno di aiuto dato che non aveva mai scritto prima un copione teatrale. Perchè il collaborare? Lavorare con qualcuno, a quanto pare, si è rivelata essere un’esperienza diversa rispetto ai romanzi visto che Thorne e Tiffany si sono rivelati i collaboratori perfetti e l’hanno affiancata in tutto il processo di stesura. Un altro fattore scatenante del suo cambiamento di idea è stata la tentazione troppo forte da contenere di raccontare la storia inedita di Albus Severus e del suo fardello per essere il figlio del Prescelto:

La storia di Harry ora è davvero conclusa. Dovevo essere persuasa per raccontare i 19 anni dopo, ma sono contenta di averlo fatto. Sono molto fiera dello spettacolo. Però non scriverò del figlio di Albus a Hogwarts. Tra 100 anni tornerò come fantasma e perseguiterò qualcuno per farlo!

Durante l’intervista la zia Row ha avuto modo anche di rispondere alle critiche mosse nei confronti dello spettacolo:

Viviamo nell’era dei social. Leggo in continuazione messaggi di persone scontente per decisioni che ho preso su determinati personaggi, e soprattutto per questa storia trasposta a teatro. Non si può mai accontentare tutti. Come scrittore, però, devi rimanere fedele alla tua visione. Devi guardarti allo specchio con la consapevolezza di aver fatto quello che hai fatto per le giuste ragioni e al meglio delle possibilità. Non ho nessuna intenzione di fare determinate cose soltanto per rendere felici i fan.

Siamo certi che Harry Potter and The Cursed Child avrà lo stesso successo anche in America, se non ancora più grande ma ne parleremo nei prossimi articoli, per il momento vi lascio al video dell’intervista.

Irene

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Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.