American Horror Story: Cult – Recensione 7×05
Ciao ragazzi, bentornati al nostro appuntamento settimanale con
American Horror Story: Cult
“Holes” è un episodio rivelazione, probabilmente il migliore della stagione sino ad ora.
Per tutti e 40 minuti ci troviamo davanti a momenti ricchi di suspance che ci sorprendono e shockano allo stesso tempo, sfiorando persino il limite di sopportazione visiva (e ve lo dico da grande amante degli horror e degli splatter).
Già con l’inizio dell’episodio abbiamo una grande rivelazione che non solo conferma ciò che i fan avevano intuito sin dall’inizio ma anche ciò che la scorsa settimana ci era stato anticipato:
L’identità dei clown.
A nascondersi dietro quelle inquietanti maschere abbiamo non solo i personaggi che avevamo visto la scorsa settimana ma anche Ivy, Winter, il poliziotto e l’uomo che Winter ed Ivy avevano rinchiuso (più RJ che non ho ben capito chi sia e cosa ci faccia lì).
Lo avevamo sospettato e gridato ai quattro venti, colpendo in pieno il bersaglio: Ivy è davvero uno dei clown.
Questo apre il via ad una serie di domande su quale potrà essere il ruolo di Ally in tutto questo dato che rimane comunque la madre di Oz e, a quanto intuiamo in questo episodio si tratta proprio della madre biologica, cosa che fino ad ora non ci aveva mai sfiorato minimamente, data la somiglianza tra il povero Ozymandus e Ivy.
L’odio che Ivy ha nei confronti di sua moglie per non averla aiutata a salvare il paese dalle grinfie di Trump può davvero portarla ad uccidere la donna che un tempo amava?
Fin’ora abbiamo visto una Ivy più debole rispetto agli altri, guidata dalla sua voglia di cambiare le cose e rendere il mondo un posto più “femminista” (anche se per farlo si è alleata con l’uomo che l’aveva molestata, ma vabbè) ma sembra farsi guidare da Kai come un cagnolino, tanto da essere la prima a sparare un chiodo nella testa di uno dei loro alleati.
Come accennavo ad inizio recensione la sua morte mi ha disturbata e non poco.
Sono un’amante dell’horror, dello splatter, famosa tra i miei amici perchè nulla è in grado di sfiorarmi e farmi “senso” ma questa scena mi ha quasi fatto venir voglia di chiudere gli occhi e girarmi dal verso opposto a quello in cui si trovava lo schermo.
Non tanto per il sangue ma per il modo in cui la scena è stata costruita, come se riuscissi a sentire il dolore di RJ ad ogni chiodo.
Kudos a ryan Murphy per questo.
Ma questa non è stata l’unica scena horror costruita in modo impeccabile; sicuramente a vincere il premio momento più inquietante dell’anno, c’è l’omicidio di Bill -o come si chiama-, preceduto da quello del suo schiavo.
Ora, già che quest’uomo all’apparenza normale (tralasciando il fatto che fosse un porco, ma vabbè) avesse uno schiavo fa capire quanto ci sia di malato in ogni personaggio di questa stagione (che vuole rispecchiare una società ricca di scheletri nell’armadio) e soprattutto il modo in cui lo teneva, pur apparentemente tenendo a lui (si preoccupava che nessuno potesse più occuparsene e ha gridato di dolore alla vista del suo corpo esanime).
Ma questo è stato solo un tassello in una scena costruita alla perfezione, dove un insieme di voci sussuranti due semplici parole sono riusciti a farmi venire la pelle d’oca.
Ed è qui che abbiamo un’altra rivelazione:
Il motivo di tutto questo.
Dietro alle morti, all’apparenza e a tutto il resto vi è solo l’intenzione di far diventare Kai conigliere cittadino e quindi, consegnargli il potere facendo leva su ciò che lui conosce meglio di ogni altra cosa: la paura.
Abbiamo quindi una nuova ed ennesima rivelazione, quella che ci fa capire cosa sia accaduto a questo ragazzo perchè sia arrivato a fare ciò che fa e, quale significato possiede la porta con appesa la rosa che avevamo visto nel primo episodio.
Grazie a Beverly, che si riscopre la degna erede di Kai sino a riuscire a scavare nel suo passato, riusciamo ad apprendere la sua storia e lo vediamo anni prima, con una pettinatura normale, intento a studiare la religione e a condurre una vita normale, se pur con un padre disabile che rendeva il suo ambiente famigliare un vero inferno.
E’ quando sua madre decide di prendere in mano la situazione che tutto inizia a morire, letteralmente, portando con sè anche il lato innocente di Kai e dando alla luce quello oscuro e intriso di malvagità che abbiamo incontrato in questi cinque episodi.
Come se un omicidio-suicidio davanti agli occhi del proprio figlio non fosse abbastanza (della serie, Evan Peters in questa serie è sempre moooolto fortunato con i genitori, mi dicono!), il tutto è reso ancora più inquietante dal fatto che quei genitori sono ancora nella casa in cui vive, rinchiusi in una stanza adibita a cripta improvvisata.
E il tutto perchè?
Per un’idea del fratello di Kai. Si, perchè Kai e Winter non sono gli unici due membri di quella strana famiglia ma c’è un terzo fratello che rende moltissime cose ancora più chiare:
Il medico di Ally.
Cosa possiamo dire/pensare di uno strizzarcevelli che decide di mettere in pratica una simile idea? Sicuramente anche lui nasconde qualcosa di oscuro e forse, sarà stato proprio questo qualcosa a spingerlo ad intraprendere una tale professione. Voi cosa ne pensate?
Un episodio bomba che riconferma l’ottimo andamento della stagione. Questa volta, Ryan riuscirà a mantenere questo standard fino al season finale?
E cosa vi aspettate di vedere da qui, all’ultimo episodio?
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Alla prossima settimana!
Veronica.