Riverdale – Recensione 7×14 “Archie the Musical”
“Archie the Musical”, non è da me ma ero, assolutamente, partita prevenuta perché non sono né un’amante degli episodi musical né tantomeno di quelli di Riverdale.
Eppure mi ha stupito e il fatto che sarebbe dovuto essere Archie il protagonista è un elemento irrilevante anzi, con un altro ad interpretare quel personaggio sembrava tutto migliore e non solo per gli spettatori ma anche per lo stesso gruppo.
Per quanto mi riguarda questo episodio è stato la prova di quanto Archie non sia la colonna portante dello show già da parecchio tempo, oserei dire già dalla prima stagione, se proprio vogliamo essere buoni, direi dalla seconda.
Veronica e Betty sono più interessate al rapporto che stanno costruendo tanto da relegare Archie in secondo piano, le dinamiche relazionali di tutti gli altri componenti sono più entusiasmanti di quelle che Archie ha costruito, nel corso del tempo, con chiunque altro al di fuori di se stesso ed il punto è proprio questo.
Archie non sa cosa vuole dalla vita, alterna momenti in cui vuole stare da solo, a momenti in cui vuole un amore, due amori per poi fare marcia indietro perché vuole stare capire se stesso.
Il problema è che il suo personaggio è incastrato nei soliti schemi in cui ricade continuamente e questo impedisce una crescita del personaggio funzionale non solo alla storyline generale ma anche a quella specifica di Archie stesso e tutto ciò rende piatto ogni singola interazione che lo riguarda e, alla lunga, risulta noioso e, quindi, prevedibile.
Ciò che in “Archie the Musical” mi ha reso contenta è l’esserci allontanati dalla scelta tra Veronica e Betty e il ragazzo sembra più interessato alla vita professionale che a quella sentimentale e per Archie, sinceramente, non potrebbe esserci niente di meglio.
Ora, non capisco perché abbiano voluto cambiare l’aspirazione e il talento di Archie, non ha mai voluto scrivere poesie ma suonare la chitarra e scrivere canzoni quindi che ora voglia fare lo scrittore di poesie e che sia indeciso tra quello e il basket mi suona un po’ strano ma son dettagli, anche nel presente gioca a baseball e non a basket quindi può starci.
Per quanto riguarda Kevin posso dire che non so come faremo senza Clay nel presente? Non credo di essere l’unica a volerlo portare nella Riverdale degli anni 2000 perchè è davvero perfetto per il nostro uomo dei musical e rivederlo solo non mi farebbe per niente piacere.
In più abbiamo avuto modo di percepire la sofferenza di un personaggio con un enorme potenziale che non è stato sfruttato come avrebbe meritato, Kevin sta subendo il divorzio dei genitori ed è convinto di esserne colpevole per via del proprio orientamento sessuale e questa colpa unita alla rabbia e alla delusione di non poter amare liberamente e di non poter esprimere le proprie idee tramite un musical lo sta, letteralmente, devastando e la canzone finale mi ha davvero messo i brividi, è stato come se si fosse chiuso un cerchio ma, al tempo stesso, riaperto un successivo, più definitivo e intenso.
Infatti, non si può non sottolineare quanto sia forte nell’aria la sensazione di conclusione che si respira ad ogni episodio e, forse, da questo ancor di più visto che si è trattato dell’ultimo episodio musical.
In più siamo venuti a conoscenza della fine delle riprese e della chiusura di un set che, nel bene o nel male, ci ha accompagnati da anni nelle vite dei personaggi con cui, inevitabilmente, siamo cresciuti o abbiamo trascorso anni della nostra vita.
Tra tutte le canzoni originali, oltre l’ultima, sono state due le mie preferite ovvero quella di Veronica e Betty e quella a quattro voci di Kevin, Clay, Tony e Cheryl.
Ho avuto i brividi per l’intensità delle loro voci e per il forte messaggio che, credo, abbiano toccato più corde che hanno portato ad un univoco epilogo ovvero una forte emozione mixata ad una grande consapevolezza.
Devo dire che non mi aspettavo seriamente un risvolto di quel tipo tra Veronica e Betty, non ho ancora ben chiare le intenzioni dello showrunner, potremmo davvero avere un endgame Beronica?
Quell’energia di cui hanno parlato era palpabile, c’è una connessione tra le due che permette ad entrambe di condividere lo stesso Universo e di vederlo l’una tramite gli occhi dell’altra e non riesco a trovare una definizione più totalizzante dell’amore.
Ovviamente non deve per forza essere una forma di amore romantico, potrebbero anche essere implicazioni puramente a livello di amicizia ma non so, percepisco altro.
Voi cosa ne pensate?
Voto all’episodio “Archie the Musical”: 8 e mezzo, mi è piaciuto davvero tanto e le canzoni, anche se non tutte, sono riuscite ad emozionarmi.
Vi lascio al promo del prossimo episodio “Miss Teen Riverdale” che mi sa tanto di Miss Mystic Falls, scusatemi e vi mando un enorme abbraccio, grazie di leggermi sempre (nonostante la latitanza, ogni tanto).
(Posso sperare in un ballo Bughead o sogno troppo? Si, sogno troppo, lo so)
Irene