"Folk Heroes"
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Riverdale – Recensione 6×10 “Folk Heroes”

“Folk Heroes” credo sia il titolo più inesatto mai dato ad un episodio di Riverdale nel corso delle stagioni per un semplice e banale motivo, Archie Andrews non è né un eroe né il più grande eroe in assoluto quindi la trama di questi quarantadue minuti si regge su una menzogna che non asseconderò ulteriormente.

La storyline di Archie non è bella, non è funzionale e, soprattutto, non dovrebbe essere quella centrale, non al punto da rendere Jughead e Betty delle insulse dame di compagnia del gran protagonista che, se non fosse per tutti gli altri personaggi e per tutti i vari espedienti narrativi inseriti ad hoc per salvarlo, non sarebbe arrivato nemmeno lontanamente alla sesta stagione.

"Folk Heroes"

Ormai Jughead e Betty sono funzionali solo in relazione ad Archie? Ma vogliamo scherzare?

Betty ancora si sta salvando perchè, per fortuna, facendo parte dell’FBI non è perennemente la coda di Archie e si occupa di altri casi come, ad esempio, quello di Cheryl, del TBK, etc…ma Jughead ormai sembra completamente risucchiato da questa vicenda tanto da non farlo pensare più ad altro se non a come distruggere Percival. A dirla tutta sembra quasi più ossessionato di Archie e sono seriamente preoccupata, non ha più interessi e questo ci fa capire quanto sia in crisi l’intera serie tv che senza narratore motivato e brillante, come suo solito, rischia di spegnersi ancor di più di quanto non abbia già fatto.

Basta dare ad Archie un’importanza che non ha, Riverdale senza Archie potrebbe continuare e, anzi, proseguirebbe molto meglio se la trama fosse costruita meglio e in maniera più coerente senza svolte inaspettate per il tipo di serie a cui siamo abituati. L’ho già detto in una precedente recensione, Riverdale non è nata come una serie soprannaturale e piena di magia quindi i poteri magici, i superpoteri avrebbero senso di esistere solo nel caso in cui ci fosse uno stretto e serio collegamento con Rivervale altrimenti tutta questa stagione sarebbe da cestinare.

E, a questo punto, ho proprio voglia di dire che questa potrebbe essere tranquillamente la prima stagione di una serie tv e mi piacerebbe anche…se non fosse Riverdale semplicemente perchè Riverdale non nasce come rappresentante di quella categoria di serie tv e no, la scusa di esistere nella stessa linea temporale di CAOS non basta e non regge quindi mi auguro seriamente di poter assistere ad un collegamento ben più forte e significativo rispetto a questo.

Scegliere di inserire elementi soprannaturali e magici ha anche un lato negativo e cioè rischiare di cadere nell’ovvietà e nello scaturire nella mente dello spettatore ricordi che ci riportano ad altre serie tv.

Si tratta, naturalmente, di un’arma a doppio taglio perchè da un lato innalza le nostre aspettative ma dall’altro ci sembra di guardare qualcosa che ha troppi riferimenti con altro e che potrebbe portarci ad allontanarci troppo da ciò che invece stiamo guardando.

Nel prossimo episodio, ad esempio, assisteremo ad un viaggio spazio-temporale di Tabitha che scoprirà di essere una Viaggiatrice, categoria di personaggi che collego troppo facilmente a The Vampire Diaries.

"Folk Heroes"

La compulsione mentale, oltre a condurmi verso infiniti esempi presenti nella letteratura, mi riporta alla modalità di controllo mentale che Sybil aveva su Damon ed Enzo in The Vampire Diaries e, se vogliamo anche andare oltre, il trucco suggerito da Jug di agganciarsi ad un’ancora emotiva per non farsi suggestionare da Percival è lo stesso che usavano proprio i due vampiri per conservare una parte della propria identità, la loro vera core identity.

Se ricordate utilizzavano, prima Enzo e poi Damon, il loro ricordo più felice e profondo per oscurare la propria core identity agli occhi di Sybil in modo tale da salvarsi e dal salvare dalla riprogrammazione dei ricordi ciò che davvero era fondamentale per loro.

Forse sapete già cosa sto per dire…o lo immaginate perchè l’episodio “Folk Heroes” me l’ha servito proprio su un piatto di platino.

A quali persone pensa immediatamente Betty da utilizzare come ancore emotive per sfuggire al controllo di Percival?

Alla madre e a Polly…non ad Archie.

E come reagisce Archie a non essere nominato?

Girandosi come un Golden a cui vengono portate vie le crocchette preferite…e chiedo scusa ai Golden per il paragone, voi siete molto più utili e teneri di Archie, ovviamente, non c’è nemmeno bisogno di dirlo.

Non dirò che questo implichi il fatto che i Barchie non siano una coppia endgame…lontana dalla perfezione imperfetta dei Bughead…lungi da me asserire ciò ma…NOTATE QUESTO DETTAGLIO che dettaglio non è.

Non è Archie l’ancora mentale di Betty.

Non è Betty l’ancora mentale di Archie.

Ma che strana coincidenza.

Non ditemi che avrebbe potuto nominare Jug allora perchè non avrebbe avuto assolutamente senso in questo momento ma ciò che conta e parecchio in questo momento è ciò che lei non ha detto e ciò che lei non ha fatto ovvero andare allo scontro con Percival perchè era impegnata con Cheryl.

Le priorità erano altre e l’essere invulnerabile di Archie non basta come motivo per stare tranquilli e non andare a fare il tifo per lui, anzi.

A meno che Percival l’abbia anche obbligata a non andarci oltre ad averle estorto i vari segreti…in ogni caso non cambierebbe comunque nulla di tutto ciò che ho detto prima.

Anche il modo di farci sentire il controllo mentale di Percival con l’eco mi ha fatto ripensare a Sybil, anche il dettaglio del saper cantare di Percival ha innescato in me le stesse sensazioni.

Ovviamente queste caratteristiche non sono presenti solo in TVD ma ciò dimostra quanto sia davvero un’arma a doppio taglio sfruttare elementi narrativi di un determinato genere di narrazione quando non se ne fa parte.

L’unica che, davvero, dovrebbe avere i poteri è Cheryl visto che discende da una strega e ha sempre pensato di riuscire a controllare i quattro elementi sin da quando Archie e gli altri uomini lavoravano per lei nella miniera del palladio.

"Folk Heroes"

La storyline di Cheryl mi ha sempre entusiasmata e, infatti, son sicura che ci regalerà tante soddisfazione se solo riuscissero a portare a termine quelle che la riguardando senza sperdersi nel mentre e il collegamento che la stessa Betty ha fatto tra il fuoco e Cheryl come se quell’elemento fosse il conduttore di tutta la vita della ragazza mi fa ben sperare.

Cheryl è sempre rinata dalle ceneri, è una fiamma rovente e imponente che nessuno può spegnere e spero che questa stagione sia la SUA stagione perchè non solo merita che sia così ma è giusto che abbia tanto spazio e ne tolga ad Archie che, come saprete già, secondo me ne ha pure troppo.

Lo so, starete pensando che la pirocinesi sia pure troppo ora ma, diciamocelo, tra tutta la carne che fanno messo al fuoco, questa scelta di tipologia di legna da ardere credo sia la migliore in assoluto.

Nel fuoco è morta una Blossom e dal fuoco rinascerà.

Ma chi l’avrà vinta tra Abigail e Cheryl nelle battute finali? E soprattutto, Abigail riuscirà a trovare la pace nella rinascita di Cheryl, sua vera e potente erede?

Staremo a vedere.

C’è qualcosa che ho davvero amato nell’episodio ed è stato il sodalizio tra le donne imprenditrici di Riverdale e cioè Veronica, Tabitha e Toni che insieme possono smuovere il mondo intero, figuriamoci un insulso Percival.

Veronica, a quanto pare, è immune alla compulsione mentale di Percival e credo che la sua ancora non sia una persona esterna ma la tenacia che ha nel non voler essere come suo padre, come dicevo in una scorsa recensione, Veronica è un personaggio che merita un endgame in solitaria, è la sua stessa ancora e niente e nessuno può fermarla se non, appunto, lei stessa.

Bonus:

Toni e Tabatha che si esibiscono insieme sono state una gioia per gli occhi e per le orecchie

Betty e Cheryl hanno un rapporto davvero bellissimo, spero che riescano a mantenerlo perché vederle in questo episodio è stato meraviglioso, Betty si è presa cura di sua cugina, l’ha spronata e l’ha spinta a salvarsi utilizzando il trigger giusto, ottimo lavoro Agente Cooper.

Voto all’episodio “Folk Heroes”: 8 e mezzo, mi è piaciuto tanto.

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Alla prossima settimana mie cari, vi lascio al promo del prossimo episodio “Angels in America”.

Irene

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Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.