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How To Get Away With Murder – Recensione 5×14

Ciao a tutti ragazzi e bentrovati nella nostra ultima recensione della quinta stagione di How To Get Away With Murder.
“Make me the enemy” è stato bellissimo e, come un po’ mi aspettavo, ha funzionato come Alessandro Borghese. L’episodio, come il voto del famoso cuoco, poteva confermare o ribaltare la nostra impressione sull’intera stagione e per quanto mi riguarda, l’ha completamente ribaltata.
La prima parte di stagione, seppur più elettrizzante, ha avuto un finale molto prevedibile mentre questa seconda ha avuto un finale dello stesso impatto di una bomba atomica e si è chiuso lasciandoci l’adrenalina addosso e l’amaro in bocca.

Comunque, non rimandiamo ulteriormente l’inevitabile, ed iniziamo questa recensione!

Una volta tanto abbiamo un finale di stagione che ci da più risposte che domande, anche se l’unico quesito che ci tormenta in testa è molto prorompente, ma di questo parleremo più tardi.
Il cervello mi si è aggrovigliato nel cercare di capire se Ron Miller poteva effettivamente aver avuto un ruolo importante all’interno dell’omicidio di Nate Sr. ma alla fine, come sapevamo, quel povero ragazzo non c’entrava niente.
L’episodio è stato incentrato proprio sul ruolo che ha avuto Ron nell’omicidio e la cosa più irritante di tutto questo continua ad essere NATE.
Capisco che sia sconvolto dalla morte del padre ritrovato ma se risento la frase:

NON È MORTO UN INNOCENTE

lo strozzo io con le mie mani.
Forse è ora che Nate scenda dal piedistallo, e che comprenda di non essere cristo nostro signore che può decidere chi merita di vivere e chi morire.
Lui, come la stessa Bonnie, si fa forza sulla “colpevolezza” di Ron per alleviare il senso di colpa ma non ci sta un bel niente da perdonarsi indipendentemente dal fatto che hanno ucciso non un colpevole, non un innocente ma banalmente una persona.
Gran parte della colpa ricade su Nate perché ha scambiato Ron per una sorta di sacco da pugili, ma pure Bonnie non è da meno.
“Recita” la parte della disperata per aver ucciso il suo ragazzo ma protegge chi lo ha gonfiato e l’ipotesi di chiamare i soccorsi non gli sfiora il cervello.

Torniamo a noi e parliamo del nuovissimo ingresso di un ennesimo psicopatico della famiglia Castillo:

XAVIER

Ancora una volta la famiglia Castillo ha le mani sporche di sangue e, sorpresa, non solo loro.
Alla fine il folle piano di Nate per proteggersi ha azzeccato in pieno il colpevole: LA GOVERNATRICE!
Sapevo che sicuramente aveva i suoi loschi affari sotto sotto ma che addirittura collaborasse con quei malati di mente di Castillo, Laurel esclusa, non potevo proprio immaginare.
Torniamo al punto iniziale e parliamo della grande incognita:

DOVE STANNO LAUREL E CHRISTOPHER?

Sicuramente i Castillo faranno parte dell’equazione da risolvere ma la faccia incredula di Xavier quando Laurel gli ha parlato del “pacco regalo” e della morte della madre mi spinge a chiedermi se siano coinvolti davvero anche in questa storia.
Annalise non ha fatto in tempo a concludere la frase:

Ti proteggerò.

al telefono con Teegan che gli è sparita Laurel proprio sotto il naso.
Che dire, forse l’avvocato non aveva tutti i torti quando, letteralmente, cambiava colore al solo sentir nominare i Castillo, e purtroppo Annalise al momento è impotente.

Prima di abbandonarvi per diversi mesi volevo parlare di Emmett.
Non so se ho capito bene, ma da come ho interpretato io la situazione è stato avvelenato!
Sbaglio?
Mi dispiace molto per Emmett ma mi terrorizza il doppio il fatto che da quel bicchiere stava per bere anche Teagan proprio quando Annalise le stava garantendo la sua protezione.

Non so cos’altro aggiungere a tutto quello che ho detto sopra, sono sconvolta e voglio risposte, ma più di tutto questo voglio una season 6!
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How To Get Away With Murder Italia 

– Sara

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Ciao a tutti! Sono Sara, il Braccio Destro dei Redheads Diaries, vivo a Roma e, come potete immaginare, sono una telefilm addicted. Le mie serie preferite sono, Game of Thrones, Blindspot, This is us e talmente tante altre che sono impossibili da elencare. MIO MARITO È CISCO RAMON!