How To Get Away With Murder – Recensione 6×02
Per iniziare questa recensione, ci accingiamo a parlare della causa che il nostro quasi avvocato Connor Walsh ha dovuto sostenere in tribunale.
Premetto che qualunque cosa faccia Connor ha tutto il mio appoggio, ma vederlo lottare a denti stretti contro il giudice, che si è ritrovata a doverlo calmare, è stato struggente e bellissimo. La serie ci porta sempre sullo schermo storie di attualità e anche questa volta Vivian’s Here colpisce al cuore dell’America e del resto del mondo parlando di immigrazione. Il processo al piccolo Hector è stato straziante dall’inizio alla fine, ma tre scene in particolare mi hanno strappato il cuore dal petto:
- il bambino che ruba il telefonino e chiama la madre;
- il disegno;
- la reazione di Hector all’uomo con la scritta ICE.
In particolar modo, l’ultima scena è stata veramente dolorosa da guardare.
Credo che rivedremo presto questa causa e spero con tutto il cuore che Connor riesca a nel suo intento di far ottenere asilo a Marisol e Hector. Nonostante Tegan non volesse fare promesse che non sa di riuscire a mantenere, Connor l’ha detto chiaro e tondo:
I PROMISE.
Comunque vada il caso, far indossare ad una persona qualunque la giacca con la scritta ICE per far vedere la reazione del piccolo è stata una mossa brillante. Brillante come il futuro da avvocato di Connor!
Come si evince dal titolo Vivian’s Here, la madre di Gabriel Maddox è in città, non è arrivata neanche da un episodio ed io già la detesto a morte.
Anche lei si unisce a tutti gli altri nel prendersela con Annalise, che ha già ricevuto tutto l’odio di Michaela da dover gestire. Le intenzioni di Annalise erano veramente buone, ma Vivian sembrava proprio non volersene andare e così ha sfoderato l’arma del ricatto. Vedremo questa storia come va a finire, ma il fatto che Vivian stia parlando con l’FBI non lascia presagire nulla di buono.
Michaela è andata alla ricerca del padre biologico, ricerca che è andata nel peggiore dei modi per la povera Pratt, dato che ha scoperto una verità agghiacciante: suo padre è morto. Scena straziante ma bellissima quella dell’I hate you che si trasforma in un abbraccio: non credo che Michaela ed Annalise abbiano fatto pace e tantomeno credo che la faranno entro breve ma, sinceramente, ho avuto i brividi.
Michaela protagonista di un finale mozzafiato: sembra essere lei l’assassina di Annalise, dato che le sue impronte sono sull’arma del delitto! La cosa peggiore però è che Michaela ha cambiato completamente sguardo quando gli hanno detto delle prove a suo carico ed anche se continuo a non credere alla morte di Annalise, sicuramente la mia dolce Pratt nasconde qualcosa, qualcosa di losco.
Concludiamo questa recensione parlando di Frank Delfino che, come tutti noi, sta cercando di unire i punti e capire dove sia finita la sua amata Laurel. Premetto che se la tizia della banca dice la verità, ovvero che Laurel è andata a prendere il contenuto della cassetta di sicurezza tre giorni prima, la vado a prendere a testate violentemente.
Colgo l’occasione per citare un’altra Redheads, ovvero Erica, che in una chiacchierata post – episodio mi ha detto:
La saga dei Castillo ha stancato.
Non potrei che essere più d’accordo con questa affermazione. Dalla morte di Wes i Castillo sono stati come il prezzemolo, praticamente ovunque e questa cosa, almeno a me, ha stancato parecchio.
Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!
Le regole del delitto perfetto
How to get away with murder Italia
Sara Spagnoli
Ciao a tutti! Sono Sara, il Braccio Destro dei Redheads Diaries, vivo a Roma e, come potete immaginare, sono una telefilm addicted. Le mie serie preferite sono, Game of Thrones, Blindspot, This is us e talmente tante altre che sono impossibili da elencare. MIO MARITO È CISCO RAMON!
