Recensioni,  Shadowhunters: The Mortal Instruments (2016),  Telefilm

Shadowhunters: The Mortal Instruments (2016) – Recensione 1×05

[SPOILER ALERT]

MOO SHU TO GO!”

 

Salve ragazzi, andrò dritto al sodo: questa puntata mi è davvero piaciuta!

 

Il ritmo incalzante degli eventi, la momentanea pausa dai drammi adolescenziali, le scene d’azione semi-decenti e la comparsa di nuovi o vecchi personaggi, hanno reso possibile un mio giudizio positivo. La puntata è iniziata là dove la quarta era finita. Clary, tramite il ciondolo regalatole dalla madre, ha avuto una visione/messaggio di Valentine: la coppa in cambio della propria mamma. Confidatasi con mister broncio-Jace, rendono partecipi anche un Alec più scontroso del solito (che spunta sempre spettinato ogni volta che la coppietta è da sola…coincidenze?! Io non credo…), che probabilmente si sento messo da parte dal nuovo interesse di Jace.

 

 

 

Fa la sua comparsa la carissima mamma dei fratelli Shadowhunters: Maryse Lightwood , dolce come un “sergente” che ti urla in faccia che sei una nullità e affettuosa solo col figlio adottivo Jace (insomma un po’ come tutte le mamme che ammirano i figli altrui).

 

Interessante la sua entrata, proprio in un momento molto Clisy (Clary + Isabelle), quando le due ragazze finalmente stavano instaurando un legame distaccandosi per un po’ da quel mondo maschile fatto di Shadowhunters. Apprezzo questo avvicinamento, in quanto per ragion di logica, ad una povera fanciulla che passa dalla scuola d’arte all’Istituto che combatte i demoni in un giorno, dovrebbe risultare difficile accettare questa nuova vita (anche se la totale assenza di dubbi di Clary lascia a desiderare e manda a benedire la logica o l’istinto di sopravvivenza che dovrebbe portarla a scappare e non fare gli occhi dolci alla morte) senza avere un nuovo appoggio amico (oltre Simon, ma lui è un mondano e quindi estraneo a questa realtà) o per lo meno un confidente che non sia Jace, per motivi ovvi.

 

Il sergente Maryse rimette i giovani in riga con poche battute e così Jace affiancherà Isabelle nel sottrarre informazioni dai suoi amici fatatosi e Alec resterà a far da baby sitter ad una Clary che proprio non riesce a star ferma. Se da un lato la scena con Meliorn, il Seelie in lutto per la morte dei suoi per mano di Valentine, è abbastanza (anche questa volta) inutile, o per lo meno potevano anche in questa occasione abbreviare il tutto, ciò che succede tra Clary e Alec è decisamente migliore.

 

Clary si ricorda di una scatola che custodiva sua madre con le iniziali J. C. (e ricordatevele anche in futuro) e parte per cercarla richiamando il suo caro amico Simon, che in realtà non avrà nessun contatto coi vampiri (nonostante alla fine della quarta puntata ce lo avevano quasi fatto intuire) a parte un salutino veloce a Raphael.

 

La mancanza di tatto di Clary verso l’amico, logicamente innamorato di lei, fa quasi paura, ma mai quanto la trasformazione dei licantropi che in un puff fumoso e colorato di verde passano da lupi a uomini vestiti di tutto punto. Che gli effetti speciali siano quasi “casalinghi” lo avevo intuito, come anche l’azione sul set che mostra un’evidente carenza di attenzione e preparazione da parte di tutto lo staff. Basti notare come, nella scena successiva, quando Clary e Simon vengono rapiti dai licantropi, la ragazza trovata da Luke, ritrova gli Shadowhunters  che con uno SGAMBETTO e un PUGNO mettono a terra il licantropo.

Sorvolando sulla trovata in slow motion che dovrebbe dare l’idea della velocità dei nostri ammazza demoni, la puntata è stata ricca di tensione e ilarità grazie al ritorno di Simon, più in forma che mai e ad una McNamara che ha imparata finalmente le tempistiche delle battute:

Simon: Perché continuano a rapirmi?!

Clary: Non per fare l’egocentrica, ma penso che vogliano me.

 

I licantropi vogliono la coppa e tentano di attaccare il ritrovato gruppo, ma rientra in scena Luke che diventerà il maschio alfa di questo nuovo branco e nonostante in questa quinta puntata non abbiamo scoperto nulla di nuovo, la comparsa di nuovi e vecchi personaggi ha placata la nostra avidità di informazioni, soprattutto col ritrovato rapporto tra Clary e Luke, perchè diciamocelo, anche se la nostra ragazzina pel di carota (o arancina come soprannominata da me) è una piattola che si lamenta in continuazione, mi ha fatto piacere che si ricongiungesse con un altro membro della sua famiglia. E la faccia commossa a fine puntata della McNamara è la prova di questo mio e suo sentimento .

 

La tensione tra Alec e Jace è alle stelle. Jace ha lasciato correre quanto successo nel covo di Magnus alla presenza del demone della memoria, o semplicemente dà per scontato che l’affetto provato dal suo amico/fratello sia lo stesso suo. Alec (e devo dire che la sottile mimica facciale di Daddario calza a pennello col personaggio) invece si ostina a rimanere muto, di fronte ad un’evidenza sfacciata, tanto da ricevere  un invito proprio da Magnus.

 

 

Il dialogo poi avuto con Clary in strada all’inizio l’ho trovato quasi fuori luogo, in quanto toglie tutto il mistero che ci potrebbe essere intorno al personaggio di Alec, mostrando subito le carte in tavola: è innamorato di Jace, ma Jace è etero. Quasi semplificando i sentimenti di tutti. Riflettendoci su, però questo contatto/scontro con Clary potrebbe aiutarlo a capire, a scuoterlo soprattutto in seguito al rapimento di Clary e Simon e alla sgridata di Jace.

 

 

Nella scorsa recensione ho detto che tutti, in primis io, fan come voi, dobbiamo accettare che questa nuova trasposizione dei romanzi della Clare traggono solo spunto, però vedere un Jace così poco deciso, tanto da abbassare per primo lo sguardo mentre si confrontava, o meglio rimproverava, Alec delle sue mancanze… è qualcosa che non mi va giù. Lo ammetto, il Jace di Sherwood mi piace, è molto dolce e premuroso nei confronti di Clary (e quando c’è un contatto visivo o fisico tra di loro, la mia attenzione, come quella del resto degli altri personaggio: Simon e Alec ad esempio, viene catturata immediatamente), ma manca di polso e credibilità nei momenti in cui dovrebbe risultare scontroso o seccato per determinate situazioni.

 

 

Decisamente meglio la McNamara in questo episodio, meno petulante e ossessionata dalla madre. Qualcuno ha ascoltato le mie bestemmie riguardo l’abbigliamento e finalmente hanno tolto, non solo i tacchi a spillo a Clary (ma ditemi come si può andare a caccia coi trampoli, se a malapena le donne a scendere le scale di casa), ma anche il completo a Valentine, che tolto lo smoking ha indossato un look più casual, ma sempre total black, che non lo fanno più apparire fuori luogo (o personaggio) quando tenta esperimenti sui nascosti per i suoi scopi malvagi. Certo, la serie manca sempre di un pizzico di credibilità, accelerando il naturale corso degli eventi, basti riflettere come poche puntate fa Clary era una semplice mondana, e ora già si allena per diventare una shadowhunters e tutti la considerano tale.

 

Ma in questa puntata, come già ho accennato sopra, queste mancanze sono state momentaneamente sopperite da uno humor più presente grazie a Simon e al ritorno di Luke (lupi mannari computerizzati a parte) che credo ci porterà nuove avventure.

 

Vi lascio con il promo del prossimo episodio!

 

https://youtu.be/OHlBIGiaRfM

 

Alla prossima recensione ragazzi!

Gabriele

Commenti disabilitati su Shadowhunters: The Mortal Instruments (2016) – Recensione 1×05

Big Boss delle Redheads Diaries: la mente che ha dato vita a questo sito di intrattenimento.