Riverdale – Recensione 6×09 “The Serpent Queen’s Gambit”

“The Serpent Queen’s Gambit” è l’episodio in cui la protagonista indiscussa è senza dubbio Toni Topaz, in cui rivediamo sua vera identità e in cui assistiamo alla perdita di tutto ciò che più ama. Essere al centro di un episodio non è sempre positivo e, in questo caso, è molto evidente.

Partiamo da un presupposto:

Non riesco a capire se Percival mi faccia più paura o più disgusto.

Qualsiasi emozione sia vi dico che non supera, in ogni caso, il livello di nervosismo che provo ogni volta che Archie parla di Percival che soggioga le persone.

Siamo ritornati a Mystic Falls o a New Orleans e non lo so? Perchè quel verbo mi riporta in quei luoghi, sappiatelo.

Ho da dire qualcosa che vi stupirà perchè l’episodio mi è piaciuto e non poco, e ha avuto tanti lati positivi che mi hanno portato a pensare che, forse, in qualche modo la sesta stagione potrebbe salvarsi ad una condizione.

Devono riuscire assolutamente a trovare un collegamento valido tra Rivervale e Riverdale e, da ciò che abbiamo iniziato a capire, credo che ci sia davvero una spiegazione che possa dare un senso a tutto ciò che ora ancora non ne ha manco mezzo nemmeno lontanamente.

Toni ha iniziato ad avere dei ricordi di ciò che è accaduto nell’altra linea temporale e, secondo me, non è affatto un caso.

Se ci pensate Toni in Rivervale si è trasformata nella Llorona decidendo quindi di lasciare il proprio figlio a Betty e in Riverdale ora si ritrova privata del bambino per mano di un uomo. Questo parallelismo, per chi conosce la mitologia della Llrona e per chi ha guardato con attenzione gli episodi speciali, è lampante.

E poi Percival nella linea temporale principale non ha un passato, nessuno lo conosce, nessuno sa da dove venga eppure esiste e ha i poteri come Archie, Betty e Jughead pur non essendo stato nei pressi dell’esplosione ma…ne siamo davvero sicuri?

Se Percival provenisse proprio da uno squarcio spazio-temporale creatosi tra i due Universi in collisione nel momento dell’esplosione finale? E se Rivervale fosse una sorta di Altro Lato da cui si può scappare in qualche modo?

Okay, mi starò facendo influenzare troppo dai Mondi Prigione e da Kai Parker, Bonnie Bennett, Lizzie e Josie Saltzman etc…ma davvero, se quella linea temporale parallela fosse soltanto un modo per occultare la natura perversa, crudele e danneggiata degli abitanti di Riverdale? Se fosse solo un modo per far sopravvivere degli Alter Ego che prima o poi potrebbero essere utili?

E se Percival fosse solo la rappresentazione del male e di ciò che potrebbe succedere e che, nella vita reale, è già successo con i regimi totalitari?

Fondamentalmente Pickens è un dittatore che vuole controllare e manipolare un’intera cittadina per i propri scopi personali con la scusa di proteggere ciò che invece vuole solo conquistare, dominare e avere ai propri piedi.

In fondo è ciò che i dittatori fanno, convincere e manipolare di star facendo del male per il bene dei propri sudditi.

Solo che in questo caso il dittatore è capace di soggiogare magicamente e mentalmente e non solo di persuadere.

E Toni in “The Serpent Queen’s Gambit” ha utilizzato in modo geniale l’unico strumento che può mostrare la realtà in tempo reale e senza distorsioni di sorta: la diretta trasmessa sui social riuscendo così a salvare se stessa e i suoi Serpent come solo una vera Regina può fare, senza violenze ma con la pura e semplice verità.

Sono molto dispiaciuta per il fatto che stia rischiando di vedersi strappato dalle braccia Baby Anthony ma, purtroppo tra Percival che istiga e controlla Kevin in modo da spingerlo a richiedere l’affido esclusivo e Fangs che si è condannato da solo con il possesso di armi in casa con un minore, posso capirlo sicuramente anche se non lo giustifico perchè per proteggere se stesso e la propria famiglia ha messo tutto il nucleo familiare nei guai, non c’è molto da fare.

Spero solo di vedere Percival pagarla cara per ciò che sta facendo ma prima pretendo che Riverdale si elettrizzi a causa sua, sarà l’unico modo per dare uno scossone ad una serie che forse avrebbe dovuto avere una fine tempo fa ma che potrebbe ancora salvarsi in calcio d’angolo.

Sono contenta che Kevin voglia far parte della vita di Baby Anthony solo che non può assolutamente portarlo via a sua madre che, okay, doveva essere “solo” una madre surrogata all’inizio ma ora è una mamma che ama suo figlio e che lo sta crescendo e ricordiamo che Kevin aveva lasciato Fangs perchè non si sentiva pronto di essere padre.

Ora vuoi fare il padre, perfetto, siamo tutti contenti e non vedevamo l’ora ma dovete imparare ad essere una famiglia con tre genitori e Baby Anthony ne sarà felicissimo.

Per quanto riguarda Cheryl/Abigail nessuno crede al fatto che quella bambolina possa trattenere l’anima di un’antenata così potente e assetata di vendetta e di potere e il fatto che Sabrina Spellman stia per tornare mi fa ancor di più pensare che rivedremo anche Abigail molto presto.

Per fortuna non è riuscita a riportare l’anima di Tomasina nel corpo di Toni anche se…avrei voluto vedere un plot twist del genere, sono sincera.

Bonus:

–Betty terrorizzata dal fatto che Jughead possa aver mangiato il biscotto all’arsenico mi ha quasi fatta commuovere. Si, era preoccupata anche per Archie ma fino ad un certo punto perchè è invulnerabile, per Jughead era completamente angosciata, avrà pensato di rischiare di perderlo? Chi lo sa…so solo che rivederli investigare insieme anche se con l’intruso Archie mi ha restituito tantissime Bughead vibes…vibes così forti che nemmeno in tutte le scene tra Archie e Betty sommate ho mai percepito, sottolineiamolo sempre eh.

–Britta è stata straordinaria, spero le diano davvero più spazio perchè se lo merita.

-Che rabbia non poter prendersela con nessun personaggio per ciò che combina visto che è colpa di Percival ma, a questo punto, possiamo concentrare tutte le emozioni negative contro di lui no?!

-Difficile non riconoscere Cheryl nonostante i suoi cambi di look…l’unica cosa saggia detta da Archie, wooooow.

-Per quanto riguarda Reggie e il padre, di certo non ha fatto la scelta giusta diventando nuovamente il leccapiedi della solita brutta gente ma l’ha fatto per un motivo valido e onorevole, permettere al padre di vivere serenamente il poco tempo che gli resta. Nonostante ciò che gli ha fatto quando era piccolo con tutte le botte prese è comunque un figlio e quello è suo padre, perchè essere buoni è ancor più difficile quando ti hanno fatto del male e Reggie ha deciso di essere buono perdendo se stesso per dare una fine dignitosa al padre. Perdonare è la chiave per stare bene con se stessi e per superare e lasciar andare ciò che ci ha fatto male. Le botte restano ma ciò che rimarrà sarà il buono che ne è scaturito in una situazione del genere.

Voto all’episodio “The Serpent Queen’s Gambit”: 8 e mezzo.

Vi lascio al promo del prossimo episodio “Folk Heroes” augurandovi buon weekend, buona Pasqua e di mangiare tante tante tante uova di cioccolato.

Irene