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Arrow: Stephen Amell guadagnava meno che le sue co-star

Stephen Amell, Oliver Queen in Arrow, è stato recentemente ospite del podcast Inside of You di Michael Rosenbaum e ha parlato dei primi anni come attore principale nela serie. Non avendo mai avuto esperienze come regular, ha accettato un accordo che non gli offriva quanto meritasse, anche se lui lo chiama ancora “giusto”, anche se:

Voglio dire, la prima cosa che hanno fatto è stata provsare ad assumermi come un canadese. Quello è stata un grande no, ed è stata la prima convesazione che hanno avuto e il mio agente l’ha fatta finire immediatamente.

Se fosse stato assunto come un canadese, infatti, avrebbe guadagnato di meno e non acrebbe potuto ricevere i residui. Questo pericolo è stato scampato, ma questo non vuol dire che qualcuo non si approfittava di lui sul set:

Inizialmente non ri-giravamo molte scene, ma qualcuno on era contento con lacune delle scene nell’episodio 5. Avevamo lavorato sei giori alla settimana per due settimane, sono arrivato di domentica per fare quello. Avevo addosso il mio costume da Arrow, avevo il fott*uto makeup per gli occhi ed erano tipo le 11:15 di sera.

L’assistente del direttore mi disse: “Domani devi essere qui alle 11:15”. E io ho detto: “Non ho finito oggi. Non posso. Il campo base dista 20 minuti e devo togliermi il makeup. Sono esausto”. E lui ha detto: “Contrattualmente, devi essere qui alle 11:15 e non ti devo dare alcuna spiegazione”. Io ho detto: “Okay, ti dirò questo ora, e lo farò davanti ad altre persone così che tutti lo sappiano: domani entrerò in macchina all’esatto orario in cui l’ho fatto oggi, e non un minuto prima. E se avessi gestito la situazione con più tatto, forse avremmo potuto fare qualcosa, ma non l’hai fatto. Quindi, quando tutti chiederenno perché iniziamo più tardi di quanto tutti vogliano, dovrai dire che è colpa tua”.

L’unico problema che avevo nei primi anni era, credo, che fino alla fine della seconda stagione ero il quarto o quinto membro del cast più pagato, perché non avevo quote. Mi hanno dato quello che hanno chiamato “un regalo” dopo la seconda stagione: mi hanno aumentato lo stipendio senza chiedere nulla in cambio. Quello che pensavo esa semplice. Ho solo detto: “Francamente, lavoro molto di più di tutti gli altri […]”.

Come ha detto anche Stephen, essere attori non è facile: sono “sensibili” e “prendono tutto personalmente”. Nella sua testa pensava:

L’entità di Arrow è più grande di me, io sono rimpiazzabile.

Sappiamo tutti che non è così, che Oliver Queen è Stephen e nessun altro potrebbe mai prendere il suo posto. Ora per fortuna le cose vanno meglio per lui, ma non è sempre stato così:

Quando ho rinegoziato il contratto, non è stato divertente perché ho un sacco di amici che sono stati in situazioni simili e sapevo quali fossero i numeri reali. Sono molto amico di Jared Padalecki e lui ha condiviso informazioni con me che Tom Welling aveva condiviso con lui. Tutti si cercano di aiutarsi a vicenda, no? E io sono andato a condividere quelle informazioni con persone che penso potrebbero beneficiarne. ,a quando senti “offerta finale” – io ho sentito “offerta finale” e ho detto “Va bene, mi sta bene”. E poi c’è stato un totale silenzio per settimane e settimane e settimane.

Una cosa ancora difficile è rimasta: i crossover. Amell deve leggere quattro script diversi, lavorare con quattro registi e raccontare comunque una sola storia coesa. Ha spiegato:

Prendo sempre del tempo con il regista per dire: “Okay, dove siamo? Uh huh? Quale show? Mhmh, Sarà tre ore? Yup. Okay, cosa è appena successo?” solo per essere sicuro che so dove sono.

Per natura Stephen non si lamenta. Tuttavia vorrebbe che riconoscessero il lavoro che fa:

Amo andare su altri set. Ma se ho il maggior lavoro da fare in un crossover, e quest’anno è successo, trattatemi come il numero uno. Nel senso, fate del mio tempo una priorità e fatemi uscire da lì così che io possa o andare su un altro set o essere riposato per il giorno dopo. Ogni show dà la priorità ai propri attori, e questo va bene. Lo capisco. Solo lo farei diversamente.

Successivamente, parlando della possibilità di iniziare altri progetti mentre sta ancora lavorando in Arrow, ha detto:

Ora come ora non ho l’abilità di cercare qualcos’altro perché sono tanti episodi. E quindi, a volte mi preoccupa il fatto che sarò quel tizio che le persone assoceranno sempre a Arrow. Tempo che se starò nello show per 10 stagioni – e rispetto le persone che lo fanno. Provo grande ammirazione per Tom per essere rimasto 10 anni, per Jensen e Jared che stanno iniziando il 14 o il 15esimo anno o quello che è. Rispetto anche chi dice: “Sai cosa? Ho fatto sette anni. Va bene così, è tempo di andare avanti”.

Allo stesso tempo, Stephen Amell si è preso un momento per riconoscere gli “straordinari” fan che hanno guardato lo show ogni settimana per sette anni:

Le persono sono così gentili e sono così fortunato ad essere coinvolto in qualcosa che è stato così accattivante per così tante persone. Le cose che hanno condiviso con me… ti cambiano la vita, amico. […] Arrow sarà sempre la cosa più importante che mi è accaduta professionalmente.

Martina

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