
Riverdale – Recensione 7×18 “For A Better Tomorrow”
“For A Better Tomorrow” è uno di quegli episodi che ti fa dire qualcosa del tipo:
“Aggiungiamo tanta altra carne al fuoco alla fine della serie e facciamo uscire di testa tutti”.
Mi sento ripetitiva, ci sta che vogliano inserire riferimenti ad ogni questione avvenuta nel corso degli anni ma fino a questo punto che senso ha?
La serie sta, letteralmente, finendo, la sensazione di chiusura la stiamo percependo da un bel po’ di tempo e sapevamo, o meglio, temevamo che la risoluzione sarebbe avvenuta negli ultimi due/tre episodi ma così mi sembra tutto…troppo.
Una storyline simile sarebbe stata davvero mooolto interessante se ci avessero fornito degli elementi nel corso degli episodi per captarla, giungere al terzultimo episodi per scoprire che la madre di Cheryl è una spia russa e che il padre stesse sviluppando una bomba P ovvero al palladio per conto della Russia…è ridicolo, almeno per quanto riguarda le tempistiche.
Parlare di bombe atomiche in una serie tv ambientata nell’America degli anni ’50 non è certo un qualcosa di innovativo, avrebbe avuto senso anche per Riverdale ma non alla fine di una serie, non senza nemmeno un accenno negli episodi precedenti, ora non ricordo alla perfezione perchè sono passati tanti anni ma non credo abbiano mai fatto riferimenti alla Russia come madre patria per Penelope e già questo farebbe capire quanto questa settima stagione sia stata costruita male, in più riproponete un qualcosa di visto e rivisto cambiando semplicemente l’elemento chimico per lo sviluppo della bomba distruttiva, okay, può anche avere senso ma la costruzione dove sta?
Poi peggio mi sento, Hal Cooper è il padre di Ethel Muggs…Ethel è la sorella di Betty.
Ma come può mai essere venuto in mente un epilogo simile?
Traditore che paga con la complicità di Alice per fare adottare la bimba dal signor Muggs, per mantenerla fino ai sedici anni e non farle scoprire la verità.
Inserire questa storyline nel presente sarebbe stato meglio, a questo punto perché nel passato per me non ha alcun senso e, anzi, non la ritengo nemmeno una motivazione valida per il comportamento di Alice con le figlie anche se, a quanto pare, ora è diventata nuovamente una mamma e una donna amorevole e forte.
Si spiega perché abbia voluto proteggere Ethel e difendere le proprie figlie ma continuo a ripetermi che non ci sia un senso valido.
Quasi quasi la vita degli abitanti di Riverdale negli anni ’50 è peggiore di quella che vivono nel presente…presente che non avrebbero più visto che la Cometa di Bailey ha distrutto la cittadina.
L’unica cosa che davvero mi ha riscaldato il cuore è stato vedere la “nascita” del bunker a cui siamo davvero tutti affezionati, sia per quanto riguarda i Bughead che Jug singolarmente che tante storyline che hanno avuto come palco quei pochi metri quadrati sotto il suolo.
Questo piccolo dettaglio mi ha riportato alle origini, a quando era ancora entusiasmante guardare gli episodi e attendere l’evoluzione della storia e mi ha fatto pensare a quanto avrebbero potuto creare di bello e di memorabile se solo avessero saputo come fare ed è un peccato che, alla fine dei conti, tutti stiano aspettando che termini la serie o abbiano smesso di seguire la serie tante stagioni fa.
Speravo davvero che l’ultima stagione potesse farci dimenticare tante incongruenze, per essere gentili, ma non è stato così.
Sono troppo paziente e buona se mi auguro che gli ultimi due episodi siano spettacolari?
Forse si ma, intanto, stiamo a vedere, questo viaggio sta per concludersi e, in ogni caso, ho amato questa serie.
Voto all’episodio “For A Better Tomorrow”: 7 e mezzo, non posso proprio andare oltre.
Alla prossima settimana, vi lascio al promo della 7×19, penultimo episodio di Riverdale con, finalmente, Tabitha.
Irene

