Povere Creature: Willem Dafoe e il suo Godwin Baxter
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Povere Creature: Willem Dafoe e il suo Godwin Baxter

Il 16 gennaio scorso abbiamo partecipato, via Zoom, all’incontro stampa dedicato a Povere Creature! con Willem Dafoe (il dottor Godwin Baxter), uno dei protagonisti del nuovo film di Yorgos Lanthimos. In questo articolo vi riporteremo le risposte più salienti che l’attore ci ha offerto.

Attenzione ai possibili spoiler riguardanti la trama!

Willem Dafoe ci racconta il suo personaggio in Povere Creature!

Inizialmente, Willem Dafoe ha parlato del suo rapporto con i registi:

I registi per me sono estremamente importanti, perché, come attore, è fondamentale potersi concedersi nelle mani di una persona che abbia una visione forte: mi piace molto avere a che fare con qualcuno che abbia una visione molto chiara, che te la spiega e poi ti muovi verso quella visione, cercando di farla tua, di abitarla. Non dev’essere qualcosa che io capisco o che mi risulta chiaro immediatamente, ma dev’essere qualcosa che mi viene presentato verso il quale io mi muovo e che cerco di trasformare per poter poi dare vita a quella che è la vita interiore del personaggio a cui tu stai cercando di dare corpo.

Successivamente, Dafoe ha parlato della correlazione che esiste fra il Frankenstein di Mary Shelley, famosa opera del 1818 e la trama di questo film:

Ovviamente questa storia prende in prestito a piene mani dalla storia di Frankenstein, ma c’è una grandissima differenza tra queste due storie: nella storia di Frankenstein, il mostro che lui crea alla fine è un qualcosa che gli suscita e che gli provoca repulsione, mentre nel mio caso il mostro, la creatura che è stata creata è una creatura della quale il mio personaggio quasi si innamora e fondamentalmente a questa creatura sta dando una seconda possibilità, visto che è morta suicida e così facendo la dà anche a se stesso. Il mio personaggio crede profondamente nella scienza e crede che questo sia un altro modo per avere lui stesso una seconda vita. Anche se può sembrare qualcosa di non etico o non ortodosso, lui lo vede come qualcosa di generoso, di positivo, di entusiasmante.

Poi l’attore ha parlato con orgoglio e un pizzico di ironia di quando recentemente è stato insignito della famosa stella sulla Walk of Fame:

È stata una bellissima cerimonia, perché si sono presentati degli amici, dei registi con i quali ho lavorato, Pedro Pascal, con il quale ho lavorato come attore e Patricia Arquette con la quale ho lavorato come regista e che hanno tenuto dei discorsi meravigliosi e veramente mi sono sentito parte di una comunità, una sensazione che non provi sempre. Il fatto di avere una stella sulla Walk of Fame è un qualcosa che viene universalmente riconosciuto come una gratifica, un riconoscimento estremamente importante e devo dirvi che è anche difficile accettare l’idea che quella mattonella mi sopravviverà.

In seguito, si è parlato del trucco ad opera di Nadia Stacey, forse ispiratasi a Francis Bacon:

L’ho fatto prima, lo rifarò molto probabilmente anche in futuro: è un fantastico mezzo, perché la possibilità che hai di lavorare con una maschera sul viso ti consente veramente, mentre magari ti viene applicata questa maschera, di vedere te stesso svanire e qualcun altro emergere. È veramente il cuore del fare finta di essere qualcun altro. È un qualcosa di comodo? Niente affatto. Ne vale la pena? Assolutamente sì.

Dafoe ha parlato anche della sua prossima sfida come attore:

Ovviamente non posso rispondere a questa domanda, perché in realtà ci sono sempre di sicuro dei progetti, ma i progetti riguardano le persone, i luoghi, le proposte. Io ho dei desideri riguardo a dei ruoli che vorrei interpretare, ma poi si completano e svaniscono, perché io do il meglio quando mi trovo ad aver a che fare con delle persone e da questo stare insieme emerge un qualcosa che stai cercando, è proprio il processo di creazione, di ricerca del personaggio che è di gran lunga migliore dell’avere già una preferenza, un’idea già formata. La bellezza sta nel tirar fuori il personaggio, non nel narcisismo. Sei sempre un po’ tu, ma al contempo ti metti da parte e realizzi, interpreti, la vita di qualcun altro. Ci sono delle sfide? Non lo so.

Infine, l’attore ha parlato del suo rapporto con Emma Stone (Bella Baxter) e il regista:

Lanthimos è un regista che ha la capacità di creare dei mondi: lui ha infatti creato questo fantastico mondo nel quale noi siamo entrati. Il testo è molto forte, quindi lui ti crea e ti prepara questo mondo e tu in questo mondo poi entri. Lui non ti dà indicazioni di regia: ti osserva, guarda quello che fai e poi apporta i necessari aggiustamenti, perché ha già fatto parecchio lavoro, si è già impegnato molto nel creare questo mondo, sta poi a te entrarci, abitarlo e realizzarlo. Emma è eccezionale, era in realtà tutto girava intorno a lei. Lei e Lanthimos hanno un rapporto speciale, che è di grandissima vicinanza, ormai lei per lui è praticamente una musa. Noi eravamo sul set per dare sostegno a lei e lei non ha nessun atteggiamento da diva, mentre Lanthimos è una persona molto riservata.

La trama

Dal regista Yorgos Lanthimos e dalla produttrice Emma Stone arriva l’incredibile storia e la fantastica evoluzione di Bella Baxter (Emma Stone), una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe). Sotto la protezion e di Baxter, Bella è desiderosa di imparare. Affamata della mondanità che le manca, Bella fugge con Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), un abile e dissoluto avvocato, in una travolgente avventura attraverso i continenti. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella è sempre più decisa nel suo proposito di difendere l’uguaglianza e l’emancipazione.

Qui potete comprare il libro su cui si basa la pellicola.

Povere Creature! verrà rilasciato nei cinema a partire dal 25 gennaio 2024.

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Erica

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Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.