Oppenheimer: un film che ha fatto la Storia
Anteprime,  Film,  Recensioni

Il peccato di Oppenheimer – e come Nolan l’ha raccontato

Il 20 luglio scorso abbiamo avuto l’opportunità di vedere al cinema in anteprima Oppenheimer in lingua originale con i sottotitoli in italiano e ora siamo qui con la nostra recensione del film senza spoiler! Sì, poi, dopo esserci cambiati d’abito, ci siamo precipitati al primo spettacolo di Barbie, ma questa è un’altra storia. Oppenheimer, che è stato girato con videocamere IMAX, è stato proiettato in esclusiva per la stampa in 70MM al cinema Arcadia di Melzo (MI) – che ringraziamo per la disponibilità e per averci mostrato anche la cabina di proiezione –, perché è così che andrebbe visto secondo il regista, Christopher Nolan.

La recensione di Oppenheimer: il film dell’anno

Prima di andare a vedere questo film, vi consiglio proprio all’inizio della recensione di Oppenheimer di fare un ripasso della Storia riguardante le due guerre mondiali, cosicché vi siano chiari gli accadimenti di quegli anni e abbiate in mente il contesto in cui si muoveranno i personaggi che saranno presentati durante la proiezione. Sappiate anche che la durata della pellicola è di tre ore dense di contenuti, quindi potrebbe risultarvi un po’ pesante a volte, ma mai noioso.

J. Robert Oppenheimer era un fisico statunitense che diresse il Progetto Manhattan nel 1942: egli costituì un gruppo di ricerca importantissimo che creò la bomba atomica, quella che sarebbe stata lanciata poi su Hiroshima e Nagasaki nell’agosto del 1945 per costringere il Giappone a cessare le ostilità. Oppenheimer era consapevole della responsabilità di questo atto, tanto da pronunciare una famosa frase: “I fisici hanno conosciuto il peccato”. Anzi, già durante il Trinity test (il nome in codice della prima detonazione di un’arma nucleare della Storia) compiuto appena venti giorni prima, aveva detto, riprendendo la Bhagavadgītā: “Sono diventato Morte, il distruttore di mondi”. Era doveroso fare questa introduzione, perché le vere parole di Oppenheimer vengono riprese nel film.

Come noto, ad accompagnare Cillian Murphy, il protagonista, c’è un cast stellare: sappiate che ogni attore di cui avete sentito parlare (Emily Blunt, Florence Pugh, Matt Damon, Robert Downey Jr. e via dicendo) avrà una funzione fondamentale, seppur talvolta di breve durata, all’interno del lungometraggio. Fra l’altro, dopo aver ricoperto spesso ruoli secondari nei film di Nolan, Murphy ha dichiarato che è stato felice di poter interpretare finalmente per lui il ruolo di protagonista. Aggiungo anche che saranno presenti delle parti in bianco e nero assieme a quelle a colori, le quali rappresenteranno rispettivamente, secondo la visione del regista, quelle obiettive (storicamente accadute) e quelle romanzate.

Entriamo ora nel merito della storia raccontata dal film, la cui sceneggiatura è stata firmata sempre dallo stesso Nolan. Ci sono, come solitamente accade nelle pellicole del regista, diversi piani temporali che servono a raccontare ciò che è successo nel passato, ossia i primi anni di studi accademici di Oppenheimer, nel presente, quindi la realizzazione della bomba atomica e nel futuro, ossia il processo avvenuto nei confronti del fisico dopo la guerra. Questo è il primo motivo per cui viene suscitata una certa curiosità nello spettatore dall’inizio alla fine, il motivo per cui lo si intrattiene. Il motivo per cui lo spettatore viene intrigato è invece un altro, che per me è geniale: il fatto di poter vedere le emozioni provate da Oppenheimer, tramite degli espedienti che vi saranno chiari quando guarderete il film. È il senso di colpa che viene fuori più di qualsiasi altra cosa, i toni di grigio in cui è racchiuso il personaggio di Oppenheimer, un forte senso di moralità che non gli ha mai impedito di perseguire il proprio scopo, ma che è comunque sempre stato presente in lui. Una grande scoperta scientifica è un brillante traguardo per un uomo, ma una potenziale arma per l’umanità e sappiamo bene quanto sia facile, come uomini, distruggerci a vicenda. Questo è il taglio che ha voluto dare Nolan al film e che ho apprezzato molto. Aggiungo anche che le scene di sesso (inusuali per il regista) presenti tra Florence Pugh e Cillian Murphy di cui probabilmente avete sentito parlare sono state inserite per dei motivi legati strettamente alla trama, sono uno degli strumenti di cui accennavo prima per mostrare sullo schermo ciò che provano i personaggi.

Non ci sono particolari colpi di scena se le vicende sono già conosciute dallo spettatore, se non uno proprio verso la fine della pellicola, che è abbastanza sorprendente. Invito però ad aspettarvi più silenzio che rumore, sebbene ciò possa sembrare paradossale dato che ci si aspetta l’esplosione di una bomba (la quale chiaramente esplode, ma questo non mi sembra uno spoiler, se avete mai aperto un libro di Storia). I pensieri vengono attutiti, spinti giù nello stomaco, perché una volta aver detto sì a qualcosa del genere, non si può più tornare indietro, qualunque sia il motivo per cui sei entrato. Allora c’è silenzio nella testa, un silenzio che copre le terribili azioni compiute, così forte da celare persino le grida di 220mila persone.

Per restare sempre aggiornato sulle tue serie TV continua a seguirci: puoi trovarci anche su InstagramFacebook e TikTok!

Erica

Articoli correlati alla recensione di Oppenheimer:

Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.